Tiene ancora banco a Cerignola la questione del concorso per la posizione di ufficiale d’anagrafe da destinare all’ufficio di piano dell’Ambito Territoriale del centro ofantino, comprendente la stessa Cerignola e i Comuni dei 5 Reali Siti.
Nei giorni scorsi, il nostro quotidiano ha scritto in merito al concorso ascoltando Gianvito Casarella, coordinatore cittadino di FdI, il quale in un suo video pubblicato sui social ha espresso perplessità sul ritardo della pubblicazione dei risultati della prova, la cui modalità è consistita semplicemente in quesiti a cui rispondere barrando delle caselle su tablet. “È un singolare ritardo, con questa modalità bastano poche ore per rendere noti i risultati”, ha dichiarato Casarella.
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I risultati del concorso, tenutosi martedì 24 gennaio, sono stati infine pubblicati martedì 1° febbraio. Sono in 33 ad aver passato la selezione (le domande sono state oltre 600), sette i posti disponibili, ma le polemiche non stanno mancando: stando alla graduatoria, i primi due classificati sono rispettivamente il nipote della dirigente del settore Servizi Culturali, Demografici e Sociale del Comune e la figlia di un dirigente locale del Pd.
Franco Metta, nella sua striscia informativa quotidiana su social, attacca frontalmente com’è suo solito: “Si è concluso il concorso al Comune di Cerignola. Due posti da impiegato comunale. Due posti, solo due! Al primo posto è arrivato il nipote di zia Daniela (Fabrizio Cellammaro, ndr), la dirigente Daniela Conte, dirigente dello stesso settore cui dipenderanno i vincitori del concorso. Secondo posto? Giovanni Grieco, attivista del Pd, sempre avanti e indietro: ha vinto sua figlia (Gabriella, ndr). Evidentemente sono i più bravi”, ha concluso Metta rivolgendo poi un polemico “Tutto a posto?” a Sindaco, opposizioni e a disoccupati elettori del primo cittadino.
Al netto della palese imprecisione dell’ex Sindaco (i posti disponibili sono sette e non due), la polemica infuria. E se da un lato c’è silenzio da parte dei diretti interessati (non raggiungibile telefonicamente Grieco, mentre la dirigente comunale non sarebbe disponibile a rilasciare dichiarazioni), dall’altro è l’opposizione a parlare.
Al dare il “la” è stato Carlo Dercole, ex assessore allo Sport della giunta Metta e genero dell’ex sindaco, con un suo post su Facebook. Contattato da l’Attacco, Dercole usa l’arma dell’ironia: “Mi incuriosisce il fatto che i due primi due posti in graduatoria siano occupati uno dal nipote della dirigente del settore dei Servizi Sociali e l’altro dalla figlia di un dirigente del Partito democratico. Sicuramente è una casualità ma, se fosse successo con noi, della cosa se ne sarebbero occupate anche certe testate locali…”. Le reazioni in proposito da parte di altri partecipanti al concorso “le ho ricevute in privato. Ho consigliato loro di esporre denuncia, se ci fossero cose che vanno al di là della legalità. Per quanto mi riguarda, mi lascia perplessa questa casualità”, conclude Dercole ponendo ancora una volta l’accento su quest’ultima parola.
Gianvito Casarella, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia e primo a sollevare il caso, ha invece un’altra prospettiva: “Io sto ponendo la questione da diversi giorni, quando la graduatoria non era ancora stata resa nota. Qualcuno parla due giorni dopo la pubblicazione perché evidentemente prima ha voluto vedere i risultati per controllare se fosse passato qualcuno vicino a sé, è facile parlare col senno del poi”, dichiara a l’Attacco in aperta polemica con quanto scritto da Dercole.
A differenza dell’ex assessore mettiano, l’esponente meloniano dà risalto al metodo d’esame e non ai nomi: “I risultati sono stati pubblicati senza punteggi – commenta – e, per di più, i partecipanti inizialmente non potevano nemmeno visionare quali errori avevano compiuto. Solo nel pomeriggio del 1° febbraio, cioè ventiquattr’ore dopo la pubblicazione della graduatoria, questa opzione è stata sbloccata, ma ciascuno può vedere solo sé stesso. Questo perché - continua Casarella - ci si appella a una normativa sulla privacy secondo la quale se anche solo uno dei partecipanti nega la pubblicazione dei dati personali, i dati non possono essere pubblicati per tutti. Allora è logico che chi venga favorito non ha nessun interesse a rendere pubblico tutto, ma questo va a scapito della trasparenza”.
Zone Transition
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Per quanto riguarda la prova in sé, fonti ben informate riferiscono dell’estrema semplicità delle domande, tanto che anche una mera infarinatura in materia di diritto amministrativo sarebbe stata sufficiente per superare il concorso. Questo – affermano sempre le fonti – fugherebbe ogni dubbio sui due primi classificati, descritti come persone estremamente preparate e non bisognose di aiuti e favoritismi.
Giovanni Soldano