A voler essere cattivi, i Sindaci non hanno fatto una gran bella figura. Se un qualsiasi spettatore televisivo avesse visto il servizio andato in onda nella puntata di Report di lunedì 30 gennaio scorso, scoprendo le difficoltà a cui vanno incontro i primi cittadini per spendere milioni di finanziamenti del Pnrr, gli sarebbe partito l’embolo dell’indignazione.
Per quanto tutto ciò che è stato raccontato dalle telecamere corrisponda alla verità, il punto è che se anche questa stortura viene attribuita ai Sindaci vuo, dire che si preferisce guardare il dito anziché quello che sta indicando, Dal novembre scorso, l’Attacco ha acceso i fari sull’uso che si vorrebbe fare di quei 103 milioni di euro in Capitanata, la metà del totale nazionale, per lo smantellamento dei ghetti dove trovano rifugio i migranti. Sono circa 500.000 che vivono nel nostro Paese e, stando alle dichiarazioni dei Comuni italiani, oltre 10.000 sono stanziali in 37 ghetti. Il 70% di questi, poi, si trovano nel Sud, cioè dove i braccianti agricoli raccolgono frutta, olive e ortaggi.
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Il giornalista Bernardo Iovene, con la collaborazione di Lidia Galeazzo, ha fatto visita ai Sindaci di Manfredonia, San Severo, Stornara. Carapelle e Cerignola. L’esempio più evidente degli ostacoli che si incontrano è rappresentato dal Comune di Manfredonia, che è quello a cui spetta la fetta maggiore di risorse economiche: ben 53.665.905,98 euro, quasi la metà dei finanziamenti destinati in Capitanata. L’area di riferimento è quello della ex pista di atterraggio antistante il Cara di Borgo Mezzanone, l’insediamento più popolato d’Italia.
“Non ci veniva detto cosa fare con questi soldi – esordisce Gianni Rotice alle telecamere Rai -. Perciò dissi alla Regione Puglia che ero Sindaco da 6 mesi, in un Comune dove abbiamo dissesto finanziario e una struttura con personale ridotto. Come faccio ad adempiere entro le date predisposte?”. Il rischio era (è) perdere quelle somme.
Rotice non è stato il solo, anzi praticamente tutti i Sindaci si sono rivolti alla Regione per via di pregresse esperienze – da parte dei funzionari - in materia di finanziamenti europei. Come un cane che si morde la coda, tuttavia, nemmeno dalla Regione Puglia sono arrivate disponibilità di tecnici e ingegneri. “Non siamo nelle condizioni di mettere nostri dipendenti – la spiegazione del vicepresidente Raffaele Piemontese – perché anche noi abbiamo bisogno di ulteriori tecnici e ingegneri. Facciamo in modo che le università possano dare un supporto ai Comuni”, come raccontato su queste colonne allorquando fu escluso l’ateneo foggiano e l’unico presente era quello barese.
All’invito rivolto da Iovene a Rotice, “lei dovrebbe andare là (ex pista di Borgo Mezzanone, ndr)”, il Sindaco è sembrato molto schietto – forse troppo – rispondendo: “Andrei in mezzo a loro per ascoltarli e parlarci. Questa cosa non me l’hai sottoposta nessuno”.
Sabato mattina, comunque, Rotice terrà fede a quanto detto e si recherà nel ghetto di Borgo Mezzanone, accompagnato dal direttore de l’Attacco Piero Paciello e dall’attivista Francesco Strippoli. A loro si unirà anche Yvan Sagnet, presidente di NoCap.
Dal reportage televisivo di lunedì sera è emerso che gli uffici del Comune di San Severo non riconoscono i cedolini della Questura con cui, secondo legge, si può chiedere l’iscrizione anagrafica; una condizione necessaria e indispensabile per venire fuori dall’illegalità. Interrogato a questo riguardo, Francesco Miglio risponde che “c’è un’interlocuzione in atto, tra di noi”, aggiungendo rassicurazioni sulla risoluzione della problematica.
San Severo riceverà complessivamente 32.223.952,99 euro e il Sindaco ha precisato che “questa misura è per superare gli insediamenti informali e contrastare il caporalato. Proporremo al Ministero la creazione di 3 siti residenziali a bassa intensità”. Per ottenere il finanziamento bastava compilare un questionario che l’Associazione Nazionale Comuni Italiani ha inviato a tutti i municipi attraverso la Fondazione Cittalia. A Stornara, “ci siamo trovati fuori”, l’ammissione del Sindaco Roberto Nigro. A suo avviso, “non era spiegato bene di cosa si trattasse. Non si parlava chiaramente di fondi, altrimenti uno capiva”.
Come conferma la direttrice del Dipartimento Studi e ricerche di Fondazione Cittalia-Anci, Monia Giovannetti, nella missiva inviata ai Comuni era scritto espressamente: “La mappatura rappresenta il riferimento informativo che condizionerà l’attivazione dei 200 milioni di finanziamenti previsti nel PNRR per l’identificazione di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo”.
Umberto Di Michele, Sindaco di Carapelle, a cui sono stati attribuiti 1.129.164,77 euro per 10 migranti dichiarati, ci tiene innanzitutto a puntualizzare che “i migranti sono molti di più rispetto a quanto dichiarato”. Incalzato dalle domande di Iovene infine ammette: “Il finanziamento che abbiamo ottenuto è stata una casualità. Chi ha risposto a quei questionari, ha ottenuto i finanziamenti”.
Il Comune di Cerignola riceverà 8.845.742,54 euro e, in questo caso, è la vicesindaca e assessora Maria Dibisceglia a fornire ragguagli, dopo che il primo cittadino Francesco Bonito l’ha indicata come chi ne ha cognizione.
Zone Transition
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Gli alloggi previsti saranno ad uso esclusivamente di chi ha lavoro e permesso di soggiorno, quindi si ritorna al cul-de-sac rappresentato dall’ottenimento dei documenti d’identità e sanitari. Documenti in regola e “saper far bene il lavoro di amministratori”, sostiene il giornalista e conduttore Sigfrido Ranucci. È su questi elementi che si basa il buon e duraturo esito dei finanziamenti.