“Parcellopoli” e “falsa legalità”. E’ ancora scontro al Comune di Cerignola

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Dopo poco più di cinque anni torna a far discutere la vicenda del pacco di “biscotti” arrivato in Comune con almeno 20mila euro all’interno.

Questa volta, però, la polemica si è spostata al di fuori delle aule di un Tribunale, ma ha il sapore della diatriba politica. E ancora una volta contrapposti sono l’opposizione mettiana e l’amministrazione comunale.

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Tema del contendere è la revoca di costituzione di parte civile del Comune di Cerignola nel processo a carico dell’imprenditore Gerardo Biancofiore, quest’ultimo accusato del tentativo di corruzione insieme a un altro imprenditore, Rocco Bonassisa, che ha ricevuto 1 anno e 10 mesi di pena dopo il patteggiamento.

“Con i soldi dei cittadini sono stati affidati incarichi illegittimi ad avvocati più o meno amici e per questo siamo orientati a rivolgerci alla Corte dei Conti per denunciare la parcellopoli ai danni dei cerignolani”. Il Sindaco Francesco Bonito ha spiegato così le decisioni assunte rispetto alla gestione dell’ufficio legale del Comune di Cerignola da parte della precedente giunta comunale.

“Comprensibilmente a qualcuno verrà più di un mal di pancia, ma non si può tacere sull’anarchia degli incarichi affidati a professionisti in spregio a ogni regola e legge dello Stato. Per questo – ha aggiunto il primo cittadino – abbiamo revocato in autotutela la delibera 66/2019 con la quale, in modi palesemente illegittimi, si è incaricato un professionista per la costituzione di parte civile nel processo riguardante il tentativo di corruzione più anomalo nella storia delle corruzioni, ossia quello che vede coinvolti un imprenditore (Biancofiore, appunto) e l’allora sindaco (Franco Metta, ndr)”.

L’avvocato incaricato è Francesco Santangelo: lo si desume dalla delibera 66 del 2019 con la quale “si programmava, per l’esecuzione dell’incarico, la spesa onnicomprensiva di 8mila euro”. Secondo l’attuale amministrazione “dall’esame degli atti è risultato che la spesa onnicomprensiva, già liquidata, non sembra esaurire l’onere assunto dall’Ente in quanto il preventivo risulta riferito alla sola fase dell’udienza del Gup (Giudice per le udienze preliminari, ndr)”.

“La cifra è un po’ alta in riferimento alla fase processuale”, ha riferito a l’Attacco un esperto in materia che però ha aggiunto: “Viene revocata una costituzione di parte civile senza un motivo plausibile. Se si usasse il metro di valutare prima il danno, non ci sarebbero più le costituzioni che sono sempre state richieste in questi casi. Il danno al Comune è sicuramente di immagine, se ovviamente verrà verificata la sussistenza delle accuse”.

“La nuova amministrazione ha deciso di revocare quella costituzione senza avvertire il dovere di spiegare la decisione – ha affermato l’ex assessore della giunta Metta, Carlo Dercole –. Perché? Come mai una coalizione che ha fatto della legalità e della trasparenza il suo unico cavallo di battaglia in campagna elettorale rinuncia a un dovere civico? Quali sono le ragioni per evitare, se Biancofiore dovesse essere condannato, che il Comune possa essere risarcito? La legalità non è solo una dichiarazione – ha aggiunto l’ex amministratore – e non può essere relegata solo nei comizi. Va praticata sempre, anche quando ci sono in ballo relazioni personali e soprattutto in quelle familiari”.

La risposta è arrivata dallo stesso primo cittadino: “Il professionista incaricato da Metta è stato individuato senza tener conto dei minimi accorgimenti amministrativi e tecnici, come se il Comune fosse una proprietà privata, ed è stato remunerato senza la minima attenzione agli interessi economici della collettività con parcelle esose. Probabilmente – ha aggiunto – in questi anni è passata l’idea che con i soldi pubblici si potesse fare qualsiasi cosa, ma adesso ci teniamo a far passare un’altra idea: quei soldi indebitamente spesi devono rientrare nelle casse del Comune direttamente dal conto corrente di chi li ha utilizzati male”.

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“L’annullamento della delibera di incarico, tra l’altro, non preclude il successivo esercizio dell’azione in sede civile, che potrà naturalmente avvenire una volta accertate le responsabilità da parte dell’autorità giudiziaria”, ha concluso Bonito.

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