Assolta, perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato: così si chiude il processo che ha visto come imputata Maria Michela Ciampi, dirigente scolastica dell’istituto Virgilio Salandra di Troia, che era stata denunciata dai genitori di uno studente secondo cui la donna avrebbe apostrofato il ragazzo chiamandolo in una classe della scuola, davanti ai compagni “ricchione”. I fatti risalgono al 2018, lo studente non frequenta più la scuola ma i suoi genitori, non avendo avuto riscontri da parte dell’interessata che si era limitata a dire di non ricordare l’episodio, hanno adito le vie legali, denunciando l’insegnante, per tutelare il ragazzo. In questi giorni la sentenza dei giudici del Tribunale di Foggia. Ne ha dato notizia la stessa dirigente sulle sue pagine social con questo commento: “Parliamone vis a vis e non vigliaccamente dietro lo schermo di un computer. Vi aspetto: Grazia Manna, Dina Pillo, Nino D'Apice, Vincenza Mucciolo, Domenico Frisoli”. Immediata la replica di alcuni dei chiamati in causa. “Mi sarei guardata bene dal pubblicare una sentenza che non prevede più l’ingiuria come reato, poiché lo stesso è stato abrogato e fare i nomi di taluni soggetti appellandoli vigliacchi visto che si nasconderebbero ‘vigliaccamente dietro ad uno schermo’, potrebbe configurare reato di diffamazione – ha detto in premessa Grazia Manna -. Se l’ingiuria, prevista dall’art. 594 c.p., non fosse stata abrogata come delitto, la dirigente sarebbe stata probabilmente condannata perché il fatto sì è configurato ai danni di un ragazzo, all'epoca dei fatti, minore apostrofandolo ‘ricchione’ alla presenza di compagni di classe e docenti che, coraggiosamente, hanno testimoniato a favore della vittima e contro la sua condotta. Da preside ha fallito nel momento in cui ha commesso un atto discriminatorio, ovvero omofobo, giacché avrebbe dovuto dare l’esempio in quanto rappresentante di una istituzione scolastica, madre e donna”. 

A Cerignola, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bari, con il supporto del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Napoli ed i Nuclei di Napoli, Salerno, Taranto, Foggia, Campobasso, Potenza e del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia ed in collaborazione del Nucleo Veterinario di supporto Areale Nord dell’Esercito Italiano di Padova, hanno eseguito 18 decreti di perquisizione locale

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