Oggi come oggi risulta sempre più diffusa e utile la professione del mental coach definito un “accompagnatore” che stimola la riflessione ispirando la persona a massimizzare il proprio potenziale. Se in altri Paesi la figura del mental coach ha assunto importanza ormai da tempo, in Italia ricopre ancora un ruolo marginale rispetto a ciò che rappresenta realmente. Chiunque in vari ambiti, soprattutto quello sportivo, pur avendo grandi potenzialità può imbattersi in uno stato psicologico di blocco, che non permette alla persona di rendere quanto potrebbe, il compito del mental coach diventa indispensabile come guida. Ma non solo, perché il mental coach è un professionista che può lavorare in tanti settori e sviluppa l’approccio psicologico e mentale del proprio cliente orientandolo al raggiungimento della sua miglior performance, per questo il suo impegno può essere costante in determinate realtà per favorire il rendimento e la buona riuscita di percorsi che portano ad obiettivi precisi. 

Il podcast originale Rai Radio3 della giornalista scientifica Francesca Buoninconti e del microbiologo Donato Giovannelli ha vinto raccontando la scienza in modo avvincente, comprensibile e immersivo. L’evento di premiazione s’è tenuto a Piacenza. Il podcast "Abissi. Diario dai fondali del Pacifico" si è aggiudicato il primo posto nella categoria “Scienza” agli Italian Podcast Awards - Il Pod 2024, il premio per i migliori podcast italiani. Prodotto da Rai Radio3 e disponibile su RaiPlay Sound, "Abissi. Diario dai fondali del Pacifico" fa quello che nessun podcast aveva mai fatto prima: raccontare la discesa nelle profondità dell’oceano Pacifico a bordo dell’Alvin, il sommergibile della US Navy, la marina militare statunitense, usato per lo studio delle sorgenti idrotermali e per l’esplorazione del Titanic negli anni ‘80. “Abissi”, in 8 episodi, racconta una delle tappe del progetto ERC CoEvolve, finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche, diretto dal microbiologo di Rodi Garganico, Donato Giovannelli, docente all’Università Federico II di Napoli. 

A distanza di un paio di mesi dai fatti accaduti durante lo scorso concertone del primo maggio a Parco San Felice, il rapper foggiano Gennarone ha deciso di buttarsi definitivamente alle spalle lo spiacevole episodio che lo ha visto protagonista in negativo e di rilanciarsi sul mercato musicale di Capitanata con l’anteprima del suo ultimo album, che vedrà ufficialmente la luce nel prossimo mese di settembre. Il nuovo video, che anticipa l’uscita dell’omonimo album, si intitola Mother’s tears. È stato girato dal regista Roberto Moretto, e trae ispirazione dal cartone degli anni settanta Fat Albert, su produzione di Clownfish e K9, per Dystopia Industry. “Il girato vuole rappresentare il periodo storico visto dagli occhi di un ragazzo del sud che si sente più vicino ai popoli colpiti dalla guerra, visto che da queste parti, grazie alla mafia, c’è sempre una qualche guerra da combattere”, spiega l’artista. “Nonostante questo disagio, ci dicono di dovere essere grati per essere nati dalla parte ricca del mondo, dimenticando che noi non siamo la parte ricca, ma la parte sfruttata”, afferma. “Il sound è rap, con una venatura che mi contraddistingue, ovvero lo storytelling”, sottolinea. Gennarone si avvicina al rap nel 1996, specializzandosi nel freestyle. Dopo essersi fatto conoscere nelle varie città, nel 2001 esce il suo primo lavoro con Dj Lose, con il titolo Niente si cambia. 

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