Lo stabilimento di produzione di biometano, proposto dall’impresa Finanza Agevolata di Reino sul territorio di Biccari e che voleva utilizzare scarti e sottoprodotti agricoli ed escrementi avicoli degli allevamenti della zona, non si farà. O almeno questo dice l’atteso pronunciamento del Tar Puglia al quale si era rivolto il soggetto privato dopo aver incassato il diniego da parte del Comune e risalente ad agosto scorso. In effetti la competenza locale era dettata dalla scelta di adottare una “Procedura abilitativa semplificata”, poiché lo stabilimento sarebbe di dimensioni relativamente piccole, individuato su terreni adiacenti alla zona Pip, nei pressi del cimitero, a circa 3 chilometri dal centro abitato, e comunque nelle immediate vicinanze della condotta Snam dentro cui si voleva immettere il gas. Si tratta di una storia lunga oltre un anno, partita con una richiesta all’ente da cui era scaturita parecchia fibrillazione nella comunità amministrata dal Sindaco Gianfilippo Mignogna, ormai agli ultimi giorni del suo mandato durato 15 anni.
“Quando era stato presentato il progetto – ha ricordato, non senza qualche vena di polemica - ho cercato in tutti i modi di far capire che, pur comprendendo le legittime preoccupazioni di tanti concittadini (specie i proprietari dei terreni confinanti riuniti in un Comitato, ndr), Biccari era (e spero sarà) in buone mani, ponendo tre questioni. La realizzazione di quel tipo di impianti non faceva parte del nostro programma amministrativo, perché noi per Biccari siamo stati quelli di ‘Generazione bellezza’, mica altro…. Sono sempre più convinto che nessuno è sopra la Legge e che per fare la cosa giusta per il Comune e per la cittadinanza non servivano iniziative estemporanee da politici in cerca di visibilità (che poi in genere fanno un sacco di danni), ma un lavoro più serio, puntuale e rigoroso sulle carte. Il nostro Comune, chiamando anche tutti gli altri enti interessati in una Conferenza di Servizi, avrebbe valutato il progetto con la massima attenzione e nel rispetto delle procedure previste. Dalla valutazione è emersa la bocciatura del progetto per diversi motivi tecnici e giuridici, e quindi abbiamo affrontato il giudizio nella massima serenità e con la consapevolezza delle nostre ragioni. La Corte ci ha dato ragione, ritenendo pienamente legittimi gli atti adottati, confermando su tutta la linea il nostro buon operato”.
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Naturalmente è ancora presto per verificare se la controparte si rivolgerà al Consiglio di Stato, con l’eventuale impugnazione della sentenza del Tar (presidente Orazio Ciliberti, relatore Alfredo Allegretta) che ha rigettato completamente il ricorso (compensando le spese), definendolo in parte inammissibile e in parte infondato, nonostante Finanza Agevolata non aveva escluso il coinvolgimento della Corte di Giustizia Europea della questione di pregiudizialità comunitaria relativamente alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il Comune di Biccari aveva trovato diverse criticità sulla domanda presentata, peraltro la secondo dopo un primo tentativo andato a vuoto, elencando ben dieci motivi di rigetto che in effetti Finanza Agevolata ha solo parzialmente contestato, aprendo la strada alla sua sconfitta, così come espressamente riportato dalla Corte nel dispositivo: “Il Collegio ritiene di condividere le difese del Comune resistente, secondo cui la mancata impugnazione di taluni motivi di rigetto rende inammissibile la spiegata domanda giudiziale, tesi confermata ancora da recente giurisprudenza”.
A questo si aggiunge il “peso” che avevano già avuto i pareri negativi di Provincia di Foggia (non si poteva rilasciare l’accertamento di compatibilità paesaggistica, poiché l’intervento avrebbe comportato pregiudizio alla conservazione dei valori paesaggistici dei luoghi, oltre ad essere in contrasto con le norme di tutela dettate dal Pptr) e Autorità di Bacino (mancava uno studio di compatibilità idrologico-idraulica a breve, medio e lungo termine in relazione alla possibili fasce di terreno inondabili, ed era stato omesso che il luogo individuato in contrada Sterparo Mascia ricadeva in area a pericolosità geomorfologica media e moderata) acquisiti durante una prima Conferenza dei Servizi e che non sono stati impugnati, e comunque affatto compensati da quello espresso dalla Regione Puglia.
Né, tanto meno, il Comune avrebbe prevaricato le sue competenze, poiché nella sua valutazione si è limitato a far propri gli atti già emessi dalle altre Amministrazioni, così come a ritenere insufficiente la solo presenza di un contratto preliminare per accertare l’effettiva disponibilità degli immobili su cui impiantare lo stabilimento che, quindi, allo stato attuale resta solo sulla carta.
Zone Transition
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Finanza agevolata è una srl che vede come amministratore unico l’ingegner Antonio Verzino, il quale opera da circa 40 anni nel settore dei finanziamenti pubblici e soprattutti privati, anche se quasi nessuno in Puglia. La sua azienda vanta, secondo quanto riportato dal suo sito internet, numerose realizzazioni (tra finanziamenti, consulenze e progettazioni) di nuove imprese soprattutto nel settore turistico e agricolo, e presenta pure una sezione dedicata all’energia e al biometano in particolare, dichiarando di potersi occupare di di progettazioni che di contratti con i fornitori.