La situazione all’interno di Apulia Film Commission è diventata a dir poco imbarazzante. I componenti della II Commissione convocata dal presidente Antonio Tutolo ascoltano le dichiarazioni rese in audizione dalla presidente Simonetta Dellomonaco che ha fatto precedere le sue pesantissime dichiarazioni da una nutrita relazione sulla gestione contabile ed amministrativa inviata al collegio dei sindaci i quali dal 9 settembre scorso non hanno ancora dato alcun cenno. Ma tra le righe del documento composto da 16 pagine ciò che emerge è che AFC stia affondando, anzi che allo stato delle cose è già colata a picco con tutto il personale dipendente costretto in questi mesi a girarsi i pollici nella paralisi totale della Fondazione.
Uno degli esempi più eclatanti è l’unico dipendente del cineporto di Foggia che lavora in smartworking. Su cosa? Ci sarebbe da chiederselo visto che non c’è nulla da fare. Nessuno riesce a dare una risposta. C’è dell’altro perché nella narrazione, AFC è diventata un enorme vaso di Pandora sul quale la stessa Dellomonaco ha sollevato il coperchio poiché intende mettere la parola fine dopo le presunte aggressioni fisiche e verbali ricevute dal megadirettore Parente, sospeso dal Cda all’epoca della denuncia.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Spese che sembrerebbero essere fatte con enorme allegria, discrezionalità estrema, al limite della legittimità (tutta da verificare in altre sedi) da parte di Antonio Parente, accentratore di tutto secondo un bizzarro statuto della Fondazione che sembrerebbe ritagliato su misura rispetto al potere assunto dallo stesso Parente il quale riveste il doppio incarico di direttore dei cineporti pugliesi (tutti attualmente chiusi) nonché direttore generale AFC e come tale dipendente.
Uno stipendio che sulla carta sarebbe di 40mila euro annui ma la cui entità non è conosciuta ai più. Tant’è che un dipendente di AFC al quale la Dellomonaco aveva chiesto la visione del cedolino paga, è stato sanzionato per essersi rifiutato di fare il proprio dovere. Niente male quello che rischia di diventare un carrozzone con tanto di personale che percepisce uno stipendio mensile stando con le braccia conserte per Parente il quale, leggendo quanto è scritto nelle carte, nei corridoi degli uffici AFC farebbe il bello e il cattivo tempo al punto tale di svolgere il ruolo di controllore e controllato.
Argomento delicato sono i bandi finanziati anche con fondi europei e le manifestazioni su tutto il territorio regionale. Alcune rimaste ferme al palo per volontà di non sappiamo chi. Lo stesso Parente, stando a quanto dichiarato, nonostante una delibera del consiglio di amministrazione, non avrebbe dato seguito alla pubblicazione dei bandi sui canali istituzionali rendendo i rapporti con la Dellomonaco più complicati di quanto già non lo siano. E’ evidente che all’interno della Fondazione si accendano i riflettori per fare piazza pulita.
“Che la situazione all’interno di Apulia Film Commission sia diventata ingestibile - dichiara al quotidiano l’Attacco, Antonio Tutolo - lo si era evinto dalle prime avvisaglie. Non è consueto che si arrivi ad aggressioni, presunte o tali che siano, accompagnate da referti medici. Quando la situazione è così conflittuale le cose non possono che peggiorare. Mi sembra di capire, dopo l’audizione della presidente Dellomonaco, che questo è il clima che si vive all’interno della Fondazione”.
“Ma quello che mi fa più specie - sottolinea il presidente della seconda Commissione regionale - è quanto emerge dalla relazione della stessa, in cui credo che si rilevano delle ipotesi di reato per la gestione della Fondazione. Su questi aspetti verificheranno gli organi competenti, sarà loro compito stabilire se da un esame delle carte vi sono estremi di natura penale e violazioni in materia contabile. Ovviamente abbiamo trasmesso come Commissione alle autorità competenti tutta la documentazione. Non potevano certo ignorare”.
“A precisa domanda rivolta alla presidente se ritenesse che ci potessero essere rilievi di altra natura di fronte alla sua risposta affermativa, come presidente di Commissione non potevo fare altro che inviare il tutto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. L’attività di AFC è completamente sospesa, tutti i cineporti nelle diverse province pugliesi sono chiusi. Da quanto emerge nella relazione si è continuato a pagare fitti per alcune strutture all’interno delle quali non si svolgevano nessuna attività. Non è affatto una situazione lineare, ma saranno le autorità competenti a valutare se ci sono ipotesi di reato contabile piuttosto che penale”.
Zone Transition
Zone Transition
Non sarebbe poi un caso che ha destato più di un sospetto, che in concomitanza con l’audizione della Dellomonaco AFC abbia rilanciato un comunicato nel quale si dà notizia dei 14 i progetti finanziati dall'Apulia Film Fund, il bando finalizzato a sostenere le produzioni (film, serie Tv, documentari, cortometraggi e progetti di animazione) di opere o serie di opere audiovisive da realizzare in tutto o in parte in Puglia, la cui gestione è affidata direttamente ad Apulia Film Commission. Delle 20 domande di finanziamento finora valutate dalla commissione tecnica di valutazione - è scritto nella nota di Afc -, sono stati ammessi al finanziamento 14 progetti: 4 serie tv, 1 lungometraggio di animazione, 4 cortometraggi e 5 documentari per uno stanziamento complessivo di circa 3 milioni di euro. I progetti finanziati toccano gran parte del territorio regionale.