Una scia di corrotti e corruttori tra scandali, sesso e poltrone: la ‘sinistra sinistra’ evoca la questione morale

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Potrebbe essere un punto di non ritorno ma coraggiosamente, dietro i silenzi della maggioranza, Emiliano va avanti per la sua strada, incurante che nella rete delle promesse e delle prebende, della distribuzione di poltrone e di potere si annidino autentici sciacalli.

Quelli che chiedono prestazioni sessuali imbottiti di Viagra in cambio di posti di lavoro e chi si accontenta, da miserabile, di qualche cassa di frutti di mare o bottiglie di champagne. Non c’è che dire in un sistema politico e amministrativo che si rigenera sulle miserie umane, ne trae linfa vitale e si nasconde nel fitto intreccio tra politica e imprenditoria. Tutto diventa opaco e fa nuovamente capolino la questione morale. Viaggiando da una inchiesta all’altra, come quella che prende il nome dal leggendario condottiero ciò che è fetido prima o poi viene sempre a galla.

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“Le recenti indagini giudiziarie, sulla sanità leccese, mettono ancora più in evidenza il fallimento morale e politico del sistema Emiliano”. Lo afferma in una nota Sabino De Razza, segretario regionale del partito di Rifondazione Comunista. “Le indagini della magistratura sulla Regione Puglia - prosegue - sono ormai una costante e impongono al Presidente una chiara e forte presa di posizione sul malgoverno in regione, non basta far decadere qualche incarico”. “

Il sistema Emiliano - afferma De Razza - è incentrato interamente sulla costruzione di coalizioni dove si mettono insieme cosiddette sensibilità, molto diverse tra loro, con l'unico obiettivo di assicurarsi le roccaforti del potere, ma le inchieste in corso dimostrano che le cittadine e i cittadini pugliesi sono le prime vittime di un sistema clientelare ormai diffuso in tutta la regione. Sembrava che l'appoggio al 'bravo ragazzo' di CasaPound a Nardò  fosse un'eccezione, seppur negativissima, ma quello che sta emergendo è ancora peggio avvallare e incentivare il trasformismo (si veda la nomina di Rocco Palese alla sanità) non dà i risultati sperati, infatti la sanità pugliese continua ad essere in uno stato comatoso, gravi sono le crisi aziendali con circa tremila lavoratori a rischio licenziamenti, non si affrontano con decisione e determinazione i temi dell'ambiente a partire dall'ex-Ilva a Taranto”.

“Rifondazione Comunista - conclude De Razza - già nell'ultima campagna elettorale per le regionali in Puglia ha denunciato il rischio di avere una amministrazione regionale che passasse più tempo nei tribunali, anziché a risolvere i problemi dei cittadini pugliesi. Queste indagini giudiziarie, al di là dell'esito che avranno, già ci dicono che il sistema Emiliano è marcio e che occorre costruire, a partire dai movimenti e dalle forze sociali, un'alternativa popolare a questo centrosinistra”. Fin qui l’affondo di De Razza.

“Il governo valuti le ‘iniziative’, innanzitutto di ‘carattere ispettivo, alla luce dei gravi fatti riguardanti la mala gestio della sanità pugliese’, che potrebbero anche commisurarsi in un commissariamento”. E’ il contenuto di un'interrogazione al Ministro della Salute Speranza, sottoscritta dai deputati di Forza Italia Mauro D'Attis, Elvira Savino, Vincenza Labriola, Veronica Giannone e Gianluca Rospi. L'atto ispettivo è stato presentato anche al palazzo Madama dai senatori azzurri Dario Damiani e Michele Boccardi.

Gli esponenti di Forza Italia fanno riferimento alle misure cautelari “emesse dal gip di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce, nei confronti di 11 persone, indagati per ipotesi di reato di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.

Le condotte delineate durante lo sviluppo delle attività operative - spiegano nell'interrogazione - si sarebbero sostanziate nella promessa di posti di lavoro da parte di alcuni pubblici ufficiali, in cambio di plurime utilità (anche sessuali), nel collocamento di persone in posizioni strategiche di svariati Enti pubblici e di fatti gravi commessi proprio nel settore della sanità pugliese. Le indagini sembrano aver disvelato un modus operandi grazie al quale alcuni indagati avrebbero posto in essere una serie di comportamenti ispirati non solo all'arricchimento personale e/o politico, attraverso una gestione personalistica del presidio sanitario della regione Puglia.

I parlamentari azzurri hanno evidenziato, inoltre, come “tali fatti fanno eco ad altre iniziative giudiziarie assunte dalla Procura di Bari che hanno riguardato corruzione e appalti anch'essi in materia di sanità regionale con l'emissione di misure cautelari nei confronti di importanti dirigenti di diretta collaborazione con il Presidente della Regione, misure ancora in corso di esecuzione”.

“Dai fatti riportati, tutti recenti, emerge un quadro drammaticamente preoccupante per la gestione della sanità pugliese, caratterizzata da notevoli inefficienze: pronto soccorso definiti ‘gironi infernali’, liste di attesa interminabili, ospedali chiusi, reparti in sovraffollamento irrazionale, ambulanze in coda per ore, in una situazione eufemisticamente definibile 'emergenziale'”.

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“Occorre una rivoluzione comportamentale che tenga lontani sospetti di abusi d’ufficio a fini elettorali, reati economici e corruzione - commenta Michele Abbaticchio di Avviso Pubblico -. Il grande rischio è la totale rassegnazione. Il lavoro meritevole della Gdf mette in luce una realtà preoccupante: ovvero che l’esercizio del potere politico viene spesso attuato influenzando la gestione di assunzioni, di pratiche amministrative, di favoritismi nel nostro territorio regionale”.

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