Un groppo alla gola. Foggia piange la scomparsa di Giorgio Maioli, il capitano dei Satanelli prima dell’avvento di Gianni Pirazzini.
Un altro pezzo di quel favoloso Foggia&Incedit della metà degli anni ‘60 è volato via. Non aveva mai giocato in Nazionale Maioli (che i tifosi aveva ribattezzato gamba di legno), forse solo perché a quei tempi c'era gente come Rivera, Mazzola, De Sisti, Bulgarelli e Juliano, ma forse la maglia azzurra l’avrebbe meritata. Ieri se n’è andato all'età di 82 anni, è stato una grande mezzala degli anni ‘60 e ‘70, era mancino ed era un regista dotato di grande tecnica e di ottimo palleggio. Lo piangono anche a Verona, era cresciuto nel vivaio scaligero, ed ha indossato la maglia gialloblù per diverse stagioni, con un intermezzo al Napoli, per poi disputare ben 8 campionati con il Foggia, prima di tornare a Verona nella città che gli aveva dato i natali. Maioli, per anni, ha fatto parte anche dello staff tecnico della prima squadra dell’Hellas, prima di dedicarsi al settore giovanile gialloblu.
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"Il presidente Setti e tutto il Club si stringono attorno alla famiglia di Giorgio Maioli, grande ex gialloblu che ci ha lasciati. Ha onorato questi colori, tra il 1959 e il 1980, come centrocampista, poi come vice allenatore e infine come mister delle giovanili", così lo ha ricordato il Verona sui suoi profili social. Maioli aveva iniziato a dare i primi calci al pallone giocando ala sinistra per poi affermarsi nel ruolo di centrocampista. Mancino puro, era l'uomo dell'ultimo passaggio, dotato di visione di gioco e intuizioni di classe. A Foggia ha totalizzato complessivamente 232 presenze e19 gol in gare ufficiali. Nel suo palmares 1 promozione in Serie A coi rossoneri ed una 1 promozione in IV Serie con il Chievo, oltre a 154 presenze conditi da 7 gol in Serie A.
Il Calcio Foggia 1920 lo ha salutato così: “Noi non ti dimenticheremo mai. Onore e gloria a te, eterno cuore rossonero. Ciao Giorgio Maioli”.
Profonda la commozione di Gianni Pirazzini, che con l’ex compagno ha condiviso una parentesi a Foggia: ”Oggi il mio profilo lo dedico a te mio Capitano che improvvisamente ci hai lasciato - scrive l’ex libero -. Grazie per tutto quello che mi hai insegnato, oltre ad essere stato un Grande Capitano sei stato una Persona Straordinaria. Ciao Mio Capitano te ne sei andato in silenzio da gran signore quale tu eri. Mi mancherai e mi mancheranno le nostre telefonate dove parlavamo solo del Nostro Foggia che noi portiamo veramente nel cuore️”. Maioli a Foggia ha lasciato il segno: con un suo gol i rossoneri di Pugliese nel primo loro anno di A stesero per la prima volta allo Zaccheria il 23 maggio del 1965 la Juve. Anche il segretario di quegli anni Peppino Affatato lo ha salutato con commozione: “Giorgio era un gentiluomo, ricordo che il Milan doveva fare una tourneé in America e ci chiese di poter schierare Maioli per sostituire un certo Rivera, impegnato in nazionale. A noi prestarono Maldera e Maddè perché eravamo impegnati in un torneo europeo, la Coppa Rappan.
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Era un altro calcio”. E quelli erano altri calciatori.