No, così non va. Non va proprio. Dopo aver steccato la prima con il Latina, il Foggia di interroga.
Ieri pomeriggio alla ripresa sul sintetico della Figc musi lunghi e poca voglia di parlare fra i rossoneri. E’ toccato a Roberto Boscaglia, nel chiuso dello spogliatoio, analizzare le cause del capitombolo di domenica sera che ha creato inevitabile malumore nell’ambiente, soprattutto fra i 6mila e passa che avevano affollato le tribune dello Zaccheria curiosi di vedere all’opera il nuovo Foggia. E di applaudirlo.
E invece l’imprevisto 1-3 ha annacquato gli entusiasmi, e riportato con i piedi per terra Di Pasquale e compagni. Che ora devono rimboccarsi le maniche e rimettersi subito in carreggiata. Già a cominciare dalla trasferta di Picerno, dove i tre punti cominceranno ad avere un loro peso specifico.
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Che si sia tratti solo della prima giornata, e che ci sia spazio e tempo per rimediare è fuor di dubbio, Boscaglia per primo lo sa ed è per questo che ieri ha vestito i panni del pompiere gettando acqua sul fuoco e minimizzando una sconfitta che non deve allarmare.
Ma che probabilmente sarebbe stato meglio evitare.
Anche se non è detto che possa risultare salutare in ottica futura.
Il Latina ha evidenziato che il Foggia del nuovo corso testardamente portato avanti da patron Nicola Canonico è una bella incompiuta. Che ha tutti i requisiti per recitare da grande, ma che ha un gap da colmare nei confronti delle primissime della classe. Boscaglia sperava di poter sopperire in questo delicato primo scorcio di stagione con le individualità, mai i primi 90’ di campionato gli hanno suggerito di procedere con i piedi di piombo, e di limitare al massimo i danni.
Così fin da lunedì sera con ogni probabilità si vedrà un Foggia riveduto e corretto, non tanto nel modulo che continuerà ad essere il 4-2-3-1, quanto negli interpreti che saranno chiamati a smuovere la classifica e ad allontanare i cattivi pensieri.
Almeno 3-4 undicesimi della formazione mandata in campo al debutto allo Zaccheria saranno diversi, contro i lucani (che devono riscattare il sonoro 4-0 rimediato a Catanzaro) sono in arrivo novità in ogni reparto. Inevitabili perché è stata la prova d’assieme che non ha convinto. E perché la falsa partenza impone di correre da subito ai ripari e di affidarsi a quegli elementi che nello scacchiere-base dovrebbero essere punti fermi. Fino a prova contraria.
Bocciatura in arrivo per Dalmasso, Nicolao, Di Noia e Ogunseye che, in ogni caso, non fungeranno da capri espiatori del ko casalingo col Latina. Ma che domenica scorsa non hanno risposto alle aspettative: il portierino argentino promosso titolare per la squalifica di Nobile, ha vissuto una serata incolore che lo ha fatto salire sul banco degli imputati per quel paio di errori che hanno indirizzato l’andamento del match. In difesa, e per linee esterne, sottotono anche le prestazioni di Garattoni e soprattutto Nicolao che non hanno garantito il solito rendimento e che sono sembrati in difficoltà contro avversari veloci e particolarmente sguscianti.
Proprio l’ex Latina lunedì’ sera potrebbe essere sacrificato ed avvicendato da Costa sull’out di sinistra, anche se il difensore giunto nell’ultimo giorno di mercato in prestito dal Napoli non ha ancora i 90’ nelle gambe, e quindi Boscaglia dovrà valutarne con attenzione le condizioni di forma.
Sarà regolarmente al suo posto al centro della difesa invece Malomo, uscito malconcio dalla sfida coi nerazzurri, e le cui condizioni destavano qualche perplessità: per fortuna gli esami strumentali ai quali il difensore ex Sudtirol si è sottoposto hanno escluso qualunque tipo di complicazione al costato, per cui sarà regolarmente al suo posto in coppia con Di Pasquale, al quale Boscaglia ha affidato i galloni di capitano dopo la partenza di Curcio. Possibili novità anche in mediana, dove le geometrie di Davide Petermann possono aiutare la squadra ad essere più propositiva nella metà campo avversaria. Contro il Latina sono mancate la fase di spinta e le percussioni per linee centrali che servono a ribaltare l’azione e a renderla più ficcante dalla trequarti in su. A Picerno il metronomo rossonero potrebbe tornare al suo posto al fianco di Odjer, oppure di Di Noia se Boscaglia vorrà coprirsi le spalle con un giocatore di maggiore fisicità.
La trequarti dovrebbe rimanere invariata, anche se a tre giocatori del calibro di Peralta, Schenetti e D’Ursi Boscaglia chiederà di più, soprattutto nella fase di finalizzazione della manovra. Oltre che di ripiegamento a centrocampo per non sguarnire troppo la mediana.
Lunedì sera potrebbe scattare anche l’ora dal 1’ per Dardan Vuthaj, che si è presentato subito con un gol (ed un palo), e che nello spezzone di gara in cui è stato impiegato ha mostrato di poter reggere da solo il peso dell’attacco.
Per Ogunseye, evidentemente, non si tratta di una bocciatura definitiva, l’ex centravanti del Modena è un generoso, ma nel sistema di gioco di Boscaglia sembra trovarsi a malpartito. A differenza del bomber albanese giunto dal Novara, che sente e vede la porta e che è il terminale offensivo ad hoc per una squadra che vanta diversi rifinitori.
Zone Transition
Zone Transition
Vuthaj vuole bruciare le tappe e prendersi il Foggia sulle spalle, non teme il peso delle responsabilità e dunque è il candidato numero uno a ritrovarsi con una maglia da titolare contro l’AZ Picerno.
Il Foggia in questo frangente ha bisogno di certezze, e l’ultimo arrivato pare avere tutte le carte in regola per dimostrarsi un puntello di qualità assoluta.