Audace Cerignola, è stata una stagione da montagne russe: Filippo D’Andrea merita il massimo dei voti

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Il secondo anno consecutivo in Lega Pro per il Cerignola è stato abbastanza particolare. Più ombre che luci nella primissima parte di stagione che hanno portato all’esonero di Ivan Tisci lo scorso 11 marzo dopo la sconfitta interna contro il Monopoli e alla scelta di Raffaele come sostituto. 

Tante però le attenuanti su tutte quella pesante degli infortuni che hanno condizionato e non poco le prestazioni della squadra del presidente Nicola Grieco: poche volte il Cerignola è riuscito ad esibirsi con il suo abito migliore e, complice anche qualche disattenzione di troppo, il percorso è diventato abbastanza tortuoso. Per lo meno fino ad aprile quando, anche grazie al recupero di pedine importanti, Allegrini e soci hanno dato una sterzata alla stagione chiudendo al settimo posto, staccando il pass playoff per il secondo anno consecutivo e congedandosi tra tanti applausi che hanno rinsaldato il feeling con la piazza. Insomma, questo campionato 23/24 è stato un bel giro sulle montagne russe, con tanto di promossi a guidare la carovana, ma anche rimandati e bocciati.

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PROMOSSI - Per Filippo D’Andrea miglior stagione in carriera con 16 gol in 39 partite e 5 assist. Serve altro per essere felici? È stato una costante spina nel fianco per le difese avversarie, decisivo nella finalizzazione e nella costruzione delle giocate offensive. Un punto fermo dell’attacco. La rete decisiva, da ex, allo Zaccheria contro il Foggia lo ha consacrato ma è stata la tripletta al Crotone il momento più alto del suo campionato, chiuso con l’infortunio di Caserta che ha lasciato i suoi senza l’uomo migliore nella partita più importante. 

Un serio infortunio alla testa ha condizionato e non poco il percorso di Galo Capomaggio: due mesi d’assenza per la botta rimediata nel match di Avellino che però non tolgono l’argentino dalla lista dei migliori. Riportato da Tisci prima e da Raffaele poi nella sua posizione naturale di centrocampista davanti alla difesa, Capomaggio ha espresso anche quest’anno tutto il suo potenziale. Quantità e qualità al servizio della squadra e c’è da scommetterci che le sirene di tanti club di serie B si siano già accese. Tenerlo un altro anno a Cerignola sarebbe davvero un lusso. 

È in scadenza di contratto invece Dardan Vuthaj: arrivato in punta di piedi dalla lista degli svincolati, l’albanese si è preso il posto da titolare spedendo in panchina nientemeno che Giancarlo Malcore. Dalla rete vincente allo scadere contro il Potenza al rigore di Picerno c’è anche la firma di Dardan nell’ultimo scorcio di stagione ofantina. 

Come quella in calce del tecnico Raffaele: i suoi tre mesi alla guida della squadra non possono che essere promossi a pieni voti. Arrivato non come un traghettatore, il tecnico siciliano è riuscito a ridare certezze e consapevolezze all’intero gruppo. Tanto lavoro sul campo ma anche sulla testa e quel ritorno al 3-5-2 con cui la squadra si è espressa al massimo. Con Raffaele sarà costruito il Cerignola che verrà e magari anche con Zak Ruggiero, altro promosso di stagione: 3 gol (uno fantastico all’Avellino), tre assist e tanta qualità. 

È innamorato (forse troppo) del pallone ma è stato spesso la luce della manovra ofantina, uno spiraglio a cui ci si è dovuti aggrappare. Sono tanti però i giocatori che meritano una menzione in casa Audace, tra cui Gonnelli (sempre sul piede di partenza ma prezioso per tutto l’anno) e Coccia tornato finalmente sui suoi standard. E poi Luca Russo (altre 36 presenze con ben 6 assist) e Visentin (acquistato dagli svincolati e nuovo punto fermo della squadra). 

RIMANDATI - In una stagione del genere, di certo non sono mancati anche i rimandati. E a guidarli c’è Malcore: vi starete chiedendo, ma come fa un attaccante che segna 13 gol in C arricchiti da due assist a non figurare tra i promossi? È vero, anche per questo un giocatore come il 9 ofantino che ha fatto la storia recente del club non potrà mai essere bocciato ma da lui ci si attende sempre qualcosa in più. Malcore paga gli ultimi mesi fra alti e bassi. Alcuni acciacchi fisici e magari certi pensieri hanno condizionato il suo rendimento. È un bomber, è stato per tre anni di fila capocannoniere della squadra (due in D ed uno in C) ed ora pare abbia già le valigie pronte. La Fidelis Andria in D ha pronta già una super offerta, vedremo se è davvero giunto il capolinea di Malcore a Cerignola. 

Rimandato al prossimo anno anche Martinelli: dall’ex capitato del Catanzaro, protagonista della scorsa cavalcata dei giallorossi, era logico aspettarsi qualcosa in più. Gli infortuni (la lesione al polpaccio), le squalifiche (due rossi in stagione) hanno centellinato le sue presenze giunte solo a quota 16: troppo poche anche se, quando è in campo, la sua esperienza è innegabile. 

Chiudono la schiera dei rimandati due giovanissimi classe 2002, come Bezzon e Ghisolfi: arrivati per fare minutaggio hanno visto il campo pochissimo, anche a causa degli infortuni e problemi fisici. Rivedibile il portiere Trezza, scavalcato nelle gerarchie da Krapikas.

BOCCIATI - Dopo i promossi e rimandati, ci sono ovviamente i bocciati. Su tutti, inevitabilmente, c’è Tisci: il tecnico (al primo anno tra i Pro) paga forse proprio l’inesperienza. Tanti, tantissimi i pareggi collezionati e quella svolta decisiva che non è mai riuscito a dare. Le sconfitte casalinghe contro Monterosi e Monopoli il punto più basso di una sua stagione completamente da dimenticare nonostante un inizio che lasciava ben sperare. 

Zone Transition

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Tra i giocatori, bocciato Leonetti: presentatosi con ben 9 gol e 4 assist nella passata stagione con la maglia della Turris. A Cerignola è partito subito male con un’espulsione e tre giornate di squalifica. Chiudono la fila Raffaele Bianco, autore di un’annata sottotono, Neglia - mai realmente protagonista - e D’Ausilio che invece è stato uno dei top con 8 assist e 4 gol fino al derby con il Brindisi del 20 gennaio. Dopo ha chiesto la cessione, direzione Avellino. Sarebbe stato fondamentale anche nello scacchiere di Raffaele, ha rimpolpato per lo meno le casse della società.

(Foto di Giovanni Marino)

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