Calma piatta. Almeno apparentemente. Perché poi nella stanza dei bottoni c'è chi da un lato è al lavoro per scollinare senza particolari conseguenze la data del prossimo 4 giugno, termine perentorio entro il quale ultimare l'iter dell'iscrizione al prossimo campionato di C. E chi, sottotraccia e lontano dalla luce dei riflettori, continua a muovere i fili di una trattativa per la cessione del club che non è detto che sul filo del gong non possa registrare il clamoroso colpo di scena.
Comunque vada, il Foggia non dovrebbe correre rischi di messa in liquidazione (come aveva invece paventato patron Nicola Canonico lo scorso 6 maggio, quando manifestò la volontà di mollare): sembrerebbe infatti che l'imprenditore barese negli ultimi giorni abbia messo le mani avanti, chiedendo all’amministrazione comunale (a fronte dell'avvenuta iscrizione in C) una sorta di “risarcimento morale”, che dovrebbe manifestarsi in corpose sponsorizzazioni da parte degli imprenditori locali (per una somma complessiva parrebbe di 500mila euro).
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Ovviamente da Palazzo di Città nessuna conferma, la sindaca si è trincerata dietro un prolungato e comprensibile silenzio che con ogni probabilità interromperà solo dopo che Canonico avrà fatto conoscere le sue reali intenzioni per il futuro, sciogliendo la riserva legata alla sua permanenza al timone del club.
Nel frattempo, però, a viale Ofanto il segretario Severo è impegnatissimo a mettere a punto tutta la documentazione da depositare in Lega entro i termini previsti, la fidejussione da 350 mila euro può considerarsi in dirittura di arrivo, ai tesserati è stata già corrisposta la mensilità di marzo, ed ora si starebbe procedendo anche al pagamento di aprile. Ci sarà poi tempo a luglio ed agosto a certificare anche gli avvenuti pagamenti di maggio e giugno, in considerazione dell'anticipo dei termini per la presentazione della domanda di iscrizione dettati dalla Lega.
L'allarmismo dei giorni scorsi sta dunque lentamente rientrando, per lasciare il posto ad un cauto ottimismo che però ora andrà suffragato dalle prossime mosse della proprietà. Che sembrerebbe aver chiuso la porta ad ogni possibile accordo col gruppo Salandra&co., e lo stesso avrebbe fatto anche con l’imprenditore campano Nicola Di Matteo, rinviando ogni comunicazione ufficiale su ciò che sarà del Foggia e del suo futuro solo a fine maggio.
Intanto l'incombenza dell'iscrizione resta sulle spalle di Canonico, che detiene la gestione economica e finanziaria del club e che quindi, obtorto collo, deve provvedere in tal senso. L'imprenditore di Palo del Colle ci ha provato a sbarazzarsene per tempo del Foggia, e ci sarebbe andato anche ad un passo con la MargersCorp che rappresentava un fondo di investimento americano e che sul più bello e dopo 6 mesi di fitte interlocuzioni si è sfilata dalla trattativa appena ha compreso che avrebbe potuto acquisire solo il 51% delle quote di Canonico, e non l'intero pacchetto azionario come viceversa aveva inizialmente inteso.
Sarebbe stata questa la ragione che ha spinto successivamente Canonico a chiarire pubblicamente che sul piatto della bilancia poteva rispondere solo del suo 51%, il che ha finito con il raffreddare anche gli altri possibili investitori. A cominciare dalla cordata Salandra-De Finis che ha preferito desistere dopo aver formulato due proposte puntualmente rispedite al mittente.
Anche Di Matteo alla fine ha mollato, raggiunto ieri telefonicamente l’imprenditore edile di Villa Literno che lavora ed opera a Bologna, e che ha interessi anche a Dubai e in Romania, ha ammesso di aver rinunciato definitivamente: “Ci ho provato per la terza volta a prendere il Foggia, ma ancora senza esito - ha riferito con un pizzico di delusione -.Alla fine ho così preferito farmi da parte, per quanto fossi pronto ad esaudire tutte le richieste formulate dal sig. Canonico. Mi sarebbe piaciuto venire a Foggia a fare calcio, non ad impelagarmi in controversie legali di cui non posso prevedere l’esito finale. La querelle con il socio di minoranza Pintus non me la sono proprio sentita di accollarmela. E quindi ho fatto un passo indietro. Adesso verificherò se ci sono le condizioni per provare a prendere qualche altro club, di certo non me ne starò con le mani in mano”.
Di Matteo nella giornata di mercoledì ha dunque provveduto attraverso il proprio legale ad inviare la comunicazione ufficiale con la quale ha scritto la parola fine alla trattativa. ”Vi dirà tutto Canonico appena deciderà di parlare - ha concluso, evitando qualunque altra polemica.
A 12 giorni dal fatidico 4 giugno, dunque, il patron si ritroverebbe con un mucchio di mosche fra le mani. Zero proposte concrete di acquisto da vagliare, ed una sola strada da intraprendere: quella di proseguire in proprio, mettendo in cantiere la programmazione per il quarto anno di gestione consecutiva. Da qualunque angolazione la si inquadri la vicenda, fondamentale in questo frangente è mettere al sicuro il Foggia. Iscrivendolo al prossimo campionato di C.
Non c’è più tempo e spazio infatti per tentennare nella speranza che dal cielo piombi sul filo del gong l’offerta irrinunciabile che metta tutti d’accordo. Club ancora in C, costi quel che costi, è questa la mission. Poi, forse, ci sarà tempo e spazio per trovare una via d'uscita.
Zone Transition
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“Foggia, se resti in C avrai un acquirente, scommettiamo?”, sussurrava ieri più di un tifoso nei pressi dello Zaccheria alla disperata ricerca di qualche notizia che potesse aprire il cuore alla speranza. Chissà che non abbiano ragione loro...