Durante una tempesta, la ciurma ha bisogno del suo capitano. Davide Di Pasquale lo sa bene e nel marasma degli ultimi giorni che ha coinvolto il suo Foggia, il capitano rossonero non si è tirato indietro. Un atto di forza per cercare di ricompattare un’ambiente destabilizzato dalle cannonate degli ultimi risultati.
Una vera e propria debacle che ha trascinato i rossoneri nelle profondità dello sconforto generale. I soli tre gol segnati e gli 11 subiti hanno esaurito la pazienza del popolo rossonero e di conseguenza decretato la fine del rapporto con l’allenatore.
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Quale sarà il prossimo futuro dei Satanelli non è dato ancora saperlo, ma nel frattempo Di Pasquale è voluto scendere nuovamente in campo. Questa volta però nell’unica veste di capitano, vista la sua squalifica per le prossime tre giornate rimediata dopo il fallo commesso ai danni di Cuppone nella sfida col Pescara.
“Voglio chiedere scusa a tutto il popolo rossonero — ha sottolineato — per questo avvio di campionato. Sicuramente neanche noi ci aspettavamo una partenza simile. Di certo abbiamo delle colpe, perché scendiamo sul terreno di gioco ed è inconcepibile perdere tre partite su cinque. Adesso l’unica cosa da fare è ripartire tutti insieme, perché credo che questo sia un gruppo formato da giocatori forti ed esperti che hanno vissuto anche categorie superiori. Quindi sono sicuro che ci rialzeremo”.
Parole di conforto, ma soprattutto un monito a tutto il mondo rossonero: continuate a starci vicini. Ma quello che più preoccupa il popolo dello Zaccheria è quella famosa tenuta mentale che nelle prime cinque partite di campionato ha avuto certamente un peso specifico sui risultati.
Zone Transition
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“Non è una questione di paura — ha precisato il capitano— ma di lacune che emergono nei momenti di difficoltà. Quando incappi in periodi come questi sbagliano tutti, compreso il sottoscritto. Io penso che ognuno di noi debba farsi un esame di coscienza. Purtroppo in questo momento anche il singolo episodio diventa letale”.
Roberto Ciavarella