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Di male in peggio. L’epilogo della breve e burrascosa avventura di Roberto Boscaglia sulla panchina del Foggia è traumatica. E si conclude col botto: alle 21 di martedì sera arriva la firma sulla risoluzione contrattuale che sancisce il definitivo divorzio, alle 22.30 ecco la bomba carta nel cortile dell’abitazione del tecnico siciliano che è un chiaro e inequivocabile atto intimidatorio.
Devono essere stati attimi di comprensibile paura per Boscaglia, che nel giro di un paio di mesi è diventato il capro espiatorio principale del momento-no del Foggia. Precipitato in piena zona play-out ed atteso da un trittico di gare da brivido (nell’ordine Taranto e Gelbison in trasferta, e Crotone in casa).
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Dopo l'aspra contestazione al termine della pesante sconfitta di sabato scorso con il Pescara di cui è stato fatto oggetto, il 54enne tecnico di Gela era ormai entrato nel mirino della contestazione, e già nel rovente post-gara aveva dovuto precipitosamente fare rientro negli spogliatoi dopo aver provato ad interloquire con la tifoseria organizzata.
Indizio chiaro che il tempo per lui stesse scadendo, e che ormai i più ne chiedessero la testa dopo l’avvio-choc. Il lungo tira e molla di questi giorni intrapreso con la società (che ha provato a convincerlo vanamente a dimettersi) ed il clima di sfiducia dell'ambiente caduto in depressione dopo la partenza ad handicap hanno poi fatto il resto. E surriscaldato ulteriormente la piazza. Ma non possono, in ogni caso e in nessun modo, giustificare l’episodio dell’altra notte.
Il club, in questo senso, non è esente da responsabilità, perché anziché tergiversare e prendere tempo, avrebbe dovuto procedere direttamente con l'esonero senza tentennamenti, evitando così ulteriori strascichi pericolosi.
Ieri mattina attorno alle 9 da via Gramsci è arrivata la conferma ufficiale di quanto ormai era scontato: “Il Calcio Foggia 1920 comunica che alle ore 21 di martedì 27 settembre è avvenuta la risoluzione consensuale del contratto che legava il tecnico della prima squadra Roberto Boscaglia con il club rossonero. Il Calcio Foggia 1920 augura a mister Boscaglia le migliori fortune per il futuro”.
Quantomeno singolare che la nota del club riporti i termini temporali della conclusione di una vicenda nella quale ancora una volta Foggia ne esce con le ossa rotte. Peggior epilogo, insomma, non poteva esserci, i rossoneri che nel pomeriggio si sono allenati alla Figc agli ordini del collaboratore tecnico Gentile (con Boscaglia sono saltati anche i suoi collaboratori Lo Monaco e Caleca ndr) avevano appreso in mattinata della definitiva virata a 360’ imposta dalla proprietà, e infatti nel pomeriggio patron Nicola Canonico è piombato al campo di allenamento per rassicurare la squadra e per invitarla a reagire in un frangente così delicato.
Difficile invece che il presidente si sia sbilanciato sul nome del successore di Boscaglia, primo perché sono in corso almeno un paio di interlocuzioni, e secondo perché la scelta dovrà essere meditata fino in fondo per non finire in un tunnel senza via di uscita.
Sabato a Taranto ad accomodarsi in panchina, come già anticipato nei giorni scorsi, sarà il tecnico della Primavera 3 Franco Dellisanti, che per una singolare coincidenza sarà chiamato, anche se per soli 90’, a sfidare il suo passato di calciatore prima ed allenatore poi coi rossoblu jonici.
Dellisanti si unirà all’ultimo momento alla comitiva rossonera che salirà sul pullman con destinazione Taranto, nel frattempo le prossime saranno ore particolarmente calde per Canonico, che conta entro il fine settimana di risolvere il nodo-allenatore in modo poi da ufficializzarne il nome ad inizi prossima settimana.
Naufragate le candidature di Scienza, Di Biagio, Pavanel e Torrente (ammesso che siano mai realmente entrati nei radar del Foggia), ora le attenzioni si sarebbero spostate su un paio di profili sui quali il patron sarebbe pronto a scommettere.
Uno di questi è Cristian Brocchi, reduce dall’esonero di Vicenza, ma anche dal triennio condito di successi nel Monza di Berlusconi e Galliani. Un contatto nelle ultime ore ci sarebbe pure stato, con la promessa reciproca di aggiornarsi in questo prossimo weekend. E Marchionni? Giura di non essere mai stato contattato, per quanto il suo eventuale ritorno sarebbe particolarmente gradito.
Zone Transition
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Ma al di là di quelle che potrebbero essere le buone intenzioni ad evitare altri errori di valutazione, resta poi da stabilire chi accetterà realmente di venire ad allenare a Foggia in questo clima turbolento dal quale si viene fuori solo a forza di risultati e di vittorie in serie. Ci vorrà coraggio, ma anche un pizzico di sana incoscienza...
