Un tour tra gli ipogei dei vini è l’evento promosso dal Comune di San Severo per far conoscere le cantine sotterranee della città, che tanto affascinano e che rappresentano la storia e la cultura di San Severo entrambe legate alla produzione del vino. A guidare i visitatori, che si stanno prenotando numerosi, sarà la guida turistica locale riconosciuta dalla Regione Puglia, Giuseppe Dell’Oglio, che spiega a l’Attacco: “Questo progetto rientra in un programma del Comune di San Severo ed è gestito insieme alla Pro Loco, sono stato coinvolto per condurre queste visite guidate agli ipogei, cantine sotterranee del centro storico, molto spesso non conosciute neanche dagli stessi cittadini, infatti tantissime prenotazioni sono giunte proprio dai sanseveresi.
Il centro della città è pieno di queste cantine storiche, la maggior parte delle quali sono state costruite sulla fine dell’Ottocento, altre sono più antiche. Io le chiamo ‘Cattedrali sotterranee’ perché molte strutture hanno le volte alte e imponenti, alcune sono molto ampie e arrivano fino a 2000 mq di estensione, altre ancora sono situate fino a due piani sottoterra e in alcune sono conservati tratti delle mura medievali. Appartengono prevalentemente a privati, ci sono poi le Cantine D’Araprì che custodiscono antiche attrezzature per la molitura dell’olio, alcuni locali furono utilizzati addirittura come prigioni dei Carbonari. Fino alla fine degli anni Cinquanta sono state individuate più di 500 cantine storiche a San Severo, poi abbandonate, diventate in diversi casi depositi di rifiuti, e solo una ventina di anni fa sono state recuperate. Faccio spesso visite guidate tra gli ipogei dei vini e i visitatori restano sempre piacevolmente stupiti” ha rimarcato Dell’Oglio.
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“La visita agli ipogei dei vini rientra in un progetto cofinanziato da Comune e Regione – hanno spiegato l’assessore Celeste Iacovino e il Responsabile Unico del Procedimento, Ambra Inglese - aderendo all’avviso pubblico di potenziamento degli info point turistici. Il progetto Visit San Severo è partito a giugno e si concluderà il 30 settembre ed ha previsto eventi culturali ed enogastronomici che si sono svolti soprattutto in Piazza Tondi presso il Palazzo Liberty, dove ha sede l’info point. Il riscontro è stato molto positivo con tanti turisti che sono arrivati da varie zone della Puglia e non solo. L’intento è sviluppare turismo e l’info point viene aperto tutti i giorni diventando un punto di riferimento soprattutto per coloro che vengono da fuori e attraversano la città. Ci sono ancora diversi appuntamenti in programma che hanno coinvolto le associazioni del territorio, le quali sono diventate parte attiva del progetto, c’è stata una concertazione di intenti molto produttiva grazie allo slancio dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo. Tra le iniziative più apprezzate c’è proprio il percorso tra gli ipogei dei vini, ammirato anche dai cittadini stessi” hanno evidenziato Iacovino e Inglese.
Il walking urbano alla scoperta delle cantine di San Severo, infatti, si sta rivelando un’iniziativa di forte attrattiva come lo è il percorso tra degustazioni di vino e la visita che le maggiori aziende di produzione organizzano di solito per clienti e turisti. Una città sotto la città che nasce dal processo di costruzione residenziale che prevedeva la presenza di questi sotterranei per la conservazione del vino e dei prodotti alimentari. Numerose aziende del posto hanno deciso di ritornare ad abitare questi luoghi per riportarvi la produzione di vino. Tra le cantine sotterranee esistenti ci sono quelle D'Araprì, Pisan- Battel, Sette Campanili, ma molte altre cantine appartenenti a cittadini privati sono rimaste in disuso. Antonio Pisante dell’azienda Pisan- Battell afferma: “Queste cantine storiche sono delle strutture molto presenti nel tessuto urbano di San Severo, avevano un’utilità pratica legata alla produzione del vino, mentre oggi vengono aperte anche per visite guidate che ne hanno fatto un polo da attrazione per il territorio, infatti sono state riconvertite in strutture dalla veste turistica. Nel nostro caso effettuiamo in cantina solo una parte della produzione, non potendo fare altro tipo di attività produttive, facciamo stoccaggio e affinamento dei prodotti dato che queste strutture si prestano a processi di questo genere, grazie alle temperature degli ambienti e alle loro caratteristiche i processi avvengono in maniera naturale. Come azienda organizziamo spesso visite guidate avvalendoci di guide esperte e siamo sempre disponibili a supporto del territorio non solo per la promozione dei nostri progetti e dei nostri prodotti, ma anche per far conoscere le risorse della nostra zona. Un modo per allargarci anche ad utenze diverse da quelle legate strettamente al mondo del vino” ha concluso Pisante.
Zone Transition
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Gli ipogei delle Cantine D’Araprì, invece, risalgono al 1600 e si estendono sotto storici Palazzi, qui invecchiano, per almeno tre anni, al fresco e al buio migliaia e migliaia di bottiglie prima di vedere la luce ed essere confezionate per la vendita.
Anna Ricciardi