Arriva da San Ferdinando di Puglia l’impresa che per tre mesi svolgerà il servizio di pulizia dei bagni pubblici e di apertura e chiusura dei parchi gioco ubicati a Foggia a seguito dell’interdittiva antimafia nei confronti dell’ex concessionaria Foggia Service e della revoca dell’affidamento al Consorzio Libero di San Severo, di cui Foggia Service era consorziata.
Ed è di San Ferdinando di Puglia anche l’altra impresa che era stata contattata dal commissariato Palazzo di città per questo affidamento della durata di tre mesi.
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I commissari, evidentemente fin troppo sfiduciati nei confronti dell’imprenditoria della città e della provincia, si sono rivolti a due imprese di un’altra provincia, quella di Barletta-Andria-Trani (territorio da cui peraltro provengono alcuni dei dirigenti sovraordinati arrivati a Palazzo di città per supportare la commissione straordinaria e gli uffici).
Un caso? Non si direbbe, anzi questo rischia di rappresentare agli occhi dei foggiani l’ennesima conferma della distanza siderale che oggi c’è tra Palazzo di città e la comunità, acuendo lo sconcerto di chi – sin dalla decisione di non fare concorsi ma di attingere alle graduatorie di altri enti – intravede una sorta di pregiudizio dopo il commissariamento per mafia.
“In considerazione del trasferimento di competenze del servizio di pulizia degli immobili comunali ivi compresi i bagni pubblici comunali, il Servizio Economato sta provvedendo alla redazione del capitolato per l’espletamento del servizio di pulizia dei bagni pubblici di pertinenza comunale ubicati nel piazzale del santuario incoronata, mercato CEP, mercato di via Manzoni e villa comunale e del servizio di pulizia dei bagni pubblici di pertinenza comunale, compresa l’apertura e chiusura dei parchi gioco”, spiega nel proprio atto il funzionario Luigi Russo, responsabile unico del procedimento, il quale ha sostituito Michele Manca, prossimo alla quiescenza.
“La scelta di accorpare tali servizi in un unico appalto rinviene inoltre dalla considerazione che i parchi gioco sono ubicati in posizione adiacente rispetto ai bagni pubblici e pertanto la stazione appaltante, con l’individuazione di un unico operatore per entrambi i servizi, riduce notevolmente i rischi interferenziali che potrebbero scaturire da numero due operatori che intervengono nella stessa area e nel contempo si consente di rispettare il principio di economicità. Ad oggi il servizio di pulizia dei bagni pubblici risulta essere sospeso e il servizio di apertura e chiusura dei parchi gioco risulta affidato alle associazioni iscritte all’albo fornitori dell’ente da parte del Servizio Lavori pubblici”.
Dunque, nelle more dell’avvio della procedura di gara ad evidenza pubblica per la pulizia dei bagni pubblici comunali e contestuale apertura e chiusura dei parchi gioco, della durata di 2 anni, il Comune ha ritenuto necessario l’affidamento del servizio per tre mesi, “ovvero il tempo necessario per la redazione degli atti di gara e per l’esperimento della procedura stessa”.
Si partiva dalla stima di un importo complessivo di 36.600 euro, compresa IVA al 22%. Ebbene, la scelta degli operatori economici invitati a presentare un’offerta a minor prezzo è stata effettuata consultando l’albo dei fornitori del Comune di Foggia selezionando le categorie merceologiche “servizi di pulizia e servizi di pulizia di immobili a canone”. Le due imprese invitate sono la Sofieco srl (iscritta alla White list presso la Prefettura BAT) e la SOS Autospurgo servizi ecologici di Spina Ignazio, che è stata oggetto di richiesta di informazione antimafia presso la Prefettura BAT.
Il RUP ha dunque invitato lo scorso 21 aprile le due srl ad inviare la richiesta di offerta e a rispondere è stata la SOS Autospurgo servizi ecologici di Spina Ignazio, impresa di San Ferdinando di Puglia (come l’altra), che ha offerto un ribasso del 5,01% sull’importo previsto di 30.000 euro oltre IVA, quindi per un importo di 28.497 euro oltre IVA, per un totale di 34.766,34 euro.
Ai primi di aprile la gestione dell’appalto aveva causato uno scontro tra Palazzo di città e la Prefettura di Foggia, la quale era intervenuta per avvisare gli uffici comunali che l’affidamento al Consorzio Libero andava revocato a causa della sua (ormai ex) consorziata Foggia Service.
Fu la conferma del fatto che le 12 figure esterne giunte a Palazzo di città dopo il verdetto sulle infiltrazioni mafiose (i tre commissari straordinari Magno, Giangrande e Grandolfo più i dirigenti sovraordinati, nove con l’arrivo di quello preposto ai Servizi fiscali) non significano che l’ente sia oggi esente da errori.
I beninformati parlano di un intervento netto del prefetto Carmine Esposito a inizio mese. Il 13 dicembre scorso c’era stata la risoluzione dei contratti del 25 maggio 2021, riferito all’appalto per il servizio di pulizia e guardiania dei bagni pubblici di pertinenza comunale ubicati nel piazzale del Santuario Incoronata, mercato CEP, mercato di via Manzoni e villa comunale e dell’appalto per il servizio di pulizia e guardiania dei bagni pubblici di pertinenza comunale ubicati sul territorio cittadino. Il 23 marzo scorso era seguito l’affidamento diretto del servizio di pulizia dei bagni pubblici e di apertura e chiusura dei parchi gioco per la durata di mesi tre, per un importo di 26.997 euro oltre IVA 22%, per un importo complessivo di 32.936,34 euro.
Ad aggiudicarsi l’appalto era stato il Consorzio Libero Cooperativa Sociale srl di San Severo grazie al ribasso del 10,01%.
Ma l’1 aprile la Prefettura ricordò l’interdittiva antimafia adottata il 9 dicembre nei confronti della Foggia Service – Società Cooperativa Sociale che risultava far parte del Consorzio Libero, di cui era una consorziata come confermato dalla visura camerale del 4 marzo.
Ciò è rilevante perché il Codice delle leggi antimafia, relative agli effetti delle informazioni interdittive adottate dal prefetto, include anche il caso di una consorziata.
Zone Transition
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“Alla data di stipula del contratto, avvenuta il 18 marzo, la società Foggia Service era consorziata del Consorzio Libero”, evidenziò allora Dicesare nell’annullare d’ufficio l’affidamento, precisando che fu l’allora responsabile unico del procedimento della procedura di affidamento, il funzionario Manca, a scegliere l’operatore economico, mentre spettano al dirigente le verifiche sulla legittimità degli atti amministrativi.