Gli alberi sono e restano un tema centrale della cronaca cittadina foggiana. Lo sanno bene gli abitanti di via Mazzini dove da diverso tempo è in corso una vera e propria bonifica dell’area urbana da arbusti che potrebbero e, in parte lo hanno già fatto, danneggiare strade, marciapiedi e stabili, mettendo in pericolo la viabilità pedonale, stradale e finanche le fondamenta dei palazzi. Ma in questo preciso punto di Foggia però, la partita più dura si gioca sugli interventi di ristrutturazione dei riquadri per gli alberi, le cosiddette asole o conchette. Per i non addetti ai lavori sono quei contenitori che prevedono al loro interno il posizionamento del tronco. A lamentare l’incresciosa situazione che si protrae ormai da diverso tempo sono i residenti di via Mazzini che hanno scritto appositamente una lettera alla stampa proprio per evidenziare i problemi che queste asole stanno causando.
“Nel piano di ristrutturazione messo a punto e già in atto del Comune di Foggia – scrivono - i lavori di rifacimento dei marciapiedi di via Mazzini e precisamente da via M. De Rosa sino a Viale Ofanto. Per l’affidamento tutto è scritto, tutto è quantificato, tranne le misure delle asole degli alberi. Si parla di un progetto con un importo di gara pari a 236.000,00 euro di cui 227.120 a ribasso e 8.880 euro non soggetto a ribasso. Bei soldini ma che forse andrebbero spesi meglio – rincarano - e qui, sulle asole appunto, nasce il problema tanto lamentato doverosamente dai noi residenti che in un battito di ciglia ci siamo visti realizzare sì marciapiedi nuovi e ben strutturati, stalli per autovetture doverosamente sistemati, ma con asole per gli alberi che misurano cm 170x170 e dal profilo tagliente, pericolose per gli pneumatici delle nostre auto e di quelli che le parcheggiano per servizi vari”.
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“Eppure – continuano - basterebbe leggere il progetto dove nel computo metrico, datato 12/10/2021, si parla solo di “Riquadrature di alberi esistenti...” senza nessun riferimento alle dimensioni. Come se fosse a discrezione del progettista. Eppure a Foggia di asole ve ne sono tantissime – aggiungono dal gruppo di via Mazzini – proprio come avviene nelle altre città italiane, ma tutte di dimensioni inferiori, tutte di 130x120 cm, o anche di 120x120 cm, che ospitano alberi dal fusto ben più grande di quelli di via Mazzini, come per esempio quelli su corso Roma, su corso Giannone, su via Matteotti e così via”.
“Siamo altrettanto consapevoli che asole di grandi dimensioni sono state sì fatte ma su vie periferiche cittadine, lì dove lo spazio c’è e abbonda sia per i pedoni che per le autovetture. Un esempio? Via Napoli. Noi residenti di via Mazzini abbiamo già rivolto le nostre rimostranze al Comune di Foggia, all’Ufficio dei Lavori Pubblici, al geometra che sta realizzando il progetto suddetto, chiedendo lumi su tal scelta che nel merito toglie centimetri agli stalli, tra l’altro a pagamento, per conferirli agli alberi. È altrettanto ovvio – tengono poi a precisare - che nessuno di noi richiedenti è contro la vivibilità degli alberi. Anzi. Li vogliamo di buon grado dato che abbelliscono il paesaggio, diminuiscono lo stress, ma soprattutto depurano l’aria dalle polveri sottili e dagli agenti inquinanti, essendo via Mazzini un’arteria cittadina molto trafficata. Finanche, a detta degli scienziati, fanno risparmiare energia. Inoltre aumentano il valore degli immobili, influiscono sulle temperature grazie all’ombreggiamento ed all’evapotraspirazione, diventano anche piacevoli luoghi di aggregazione. Pertanto, qui non si è contro il verde, anzi è onorabile per il Comune aver finalmente risolto un problema annoso, ma togliere spazio ai cittadini, al passeggio, ai posti auto pare sia una posizione controproducente al godimento dei beni pubblici”.
Pare inoltre che i residenti abbiano nei giorni passati anche interpellato il RUP. “La risposta? “…va fatto così ci hanno detto”.
Zone Transition
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“Non ho letto le carte né sono abbastanza documentato sulla vicenda - spiega il presidente del WWF Foggia Maurizio Marrese interpellato da l’Attacco - una cosa è certa: i tigli crescono parecchio, sono come i platani orientali presenti su Corso Roma, davanti al Poerio. Quindi dal punto di vista squisitamente botanico la grandezza delle conchette è giustificata in prospettiva della crescita degli alberi nel tempo. Personalmente, però, avrei evitato di realizzare quelle asole che possono risultare come ostacolo o addirittura pericolo per i residenti. Le avrei piuttosto livellate al resto del marciapiede salvando capra e cavoli”.