Dicesare replica alla Corte dei Conti. Per i revisori disavanzo può esser sanato 20 anni prima, già nel 2023

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E’ contenuta nelle 87 pagine della relazione consegnata il 12 settembre scorso dal dirigente Carlo Dicesare la risposta del Servizio economico-finanziario del Comune di Foggia alla Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Puglia, che con l’ultimo monitoraggio relativo al secondo semestre 2021 aveva disposto che l’ente fornisse tutte le informazioni sui rilievi effettuati dal giudice contabile.

Nella relazione, trasmessa ovviamente anche ai commissari straordinari in carica a Palazzo di città, Dicesare interviene sul rispetto degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio finanziario al 30/06/2022.

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Come anticipato da l’Attacco giorni fa, il collegio dei revisori ha fatto sapere alla Corte dei conti che l’ente potrebbe sanare il proprio disavanzo, come promesso, con 20 anni di anticipo, ovvero nel 2023 anziché nel 2043. Ma questo accadrà solo se verranno raggiunti gli obiettivi fissati per il 2023. “I revisori hanno osservato che, se nel biennio 2022/2023 l’ente dovesse rispettare gli obiettivi indicati nel bilancio di previsione 2021/2023, si potrà completare il ripiano del disavanzo nel 2023 con un’ultima quota pari a 106.425,76 euro e, quindi, con molto anticipo rispetto alla data prevista (2043)”, ha scritto la Corte dei conti citando la nota del collegio dei revisori. 

Ecco perché diventa di primaria importanza la situazione delle casse comunali, snocciolata dal dirigente.

“Il Comune di Foggia dimostra un elevato grado di solvibilità e non si trova nelle condizioni di dover fare ricorso all’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria. Inoltre, a tutto il periodo di riferimento, non ha fatto utilizzo di entrate a specifica destinazione”, evidenzia Dicesare, che sottolinea “un cospicuo saldo di cassa disponibile del Comune di Foggia, per cui non si registrano squilibri sulla gestione di cassa tali da compromettere la solvibilità e gli equilibri complessivi del bilancio dell’ente”.

“Continua ad evidenziarsi un significativo incremento del fondo di cassa, dovuto essenzialmente ad una stabile capacità di riscossione dell’ente oltre all’applicazione del disavanzo a bilancio ed alle cospicue risorse vincolate ed accantonate nel risultato di amministrazione”.

Dicesare precisa che “l’incremento significativo del fondo di cassa, ad oggi stabilmente fermo sui 120 milioni di euro, non è legato al trasferimento di fondi “eccezionali” previsti per il periodo di emergenza sanitaria”.

Nella contabilità dell’ente sono presenti soltanto 2 partite finanziarie relative all’emergenza sanitaria: fondo per la concessione di riduzione TARI attività economiche chiuse per 1.262.529,42 euro; fondo di solidarietà alimentare emergenza Covid-19 – Ministero dell’Interno - Dipartimento per gli affari interni/Finanza locale, per 1.736.875,53 euro. Il dirigente a questo punto afferma di non condividere l’assunto che l’incremento del fondo di cassa sia dovuto, anche se in parte, al rallentamento dei tempi di pagamento e, dunque, ai ritardati esborsi. Questo era uno dei rilievi della Corte dei conti.

Lo stock dei debiti commerciali residui scaduti e non pagati al 31/12/2021 per il Comune di Foggia è stato di circa € 6,66 milioni a fronte di un fondo di cassa al 31/12/2021 di 93.291.332,65 euro (di cui vincolata per 43.426.807,81 euro). Un saldo di cassa finale ben più elevato dei 38.646.071,35 euro del 2014, dei 48.412.092,60 euro del 2015, dei 46.287.472,26 euro del 2016, dei 45.159.322,45 euro del 2017, dei 55.282.330,06 euro del 2018, dei 54.752.451,78 euro del 2019 e dei 68.733.896,62 euro del 2020. Alla data del 30 agosto scorso il totale disponibile nelle casse comunali era pari a 89.301.013,43 euro. Per il dirigente “emerge la forte capacità dell’ente di mantenere gli equilibri di cassa, le riscossioni risultano puntualmente in equilibrio con i pagamenti mantenendo alta la capacità dell’ente di soddisfare tempestivamente la spesa”.

Quanto al fondo di rotazione, com’è noto il Comune capoluogo nel 2013 ottenne 37.405.519,57 euro da restituire secondo un piano di ammortamento di durata pari a quello previsto per il Piano di riequilibrio. Attualmente l’ente rimborsa la quota annua di 3.629.993,88 euro, quale quota calcolata sul debito residuo dell’anticipazione del fondo di rotazione relativo all’anno 2021, ripartito fino alla scadenza del 30/10/2025 stabilita dal nuovo piano di ammortamento.

Dicesare ha fatto sapere inoltre che il Comune ha utilizzato le risorse del fondo di rotazione “esclusivamente con funzione di cassa”.

Un altro rilievo della Corte dei conti ha riguardato i tempi di pagamento: il dirigente spiega che nel 2021 i debiti commerciali ammontavano a 6.667.202,97 euro a fronte di 254 imprese creditrici del Comune.

Un bel passo in avanti rispetto al 2017, quando c’erano debiti commerciali per 18.253.656,92 euro e 324 imprese creditrici.

“I tempi medi di pagamento per l’anno 2021 hanno subito un significativo peggioramento portando il valore da 17,53 giorni del 2020, già ampiamente migliorativo rispetto alle annualità precedenti, a 31,47 giorni”, ammette Dicesare.

“Parte del ritardo è da attribuire al riconoscimento tardivo di due debiti fuori bilancio del Servizio politiche sociali dell’ente che hanno avuto l’approvazione del consiglio comunale a febbraio 2021”.

Il dirigente ammette anche “una marcata lentezza da parte dei Servizi comunali nel definire le procedure di spesa entro il termine dell’esercizio, in particolare quelle d’investimento ed in generale quelle correlate ad entrate a destinazione vincolata”.

Ma soprattutto si evidenziano alla Corte le gravi carenze organizzative della tecnostruttura, che sconta un forte “deficit di risorse umane”, gli effetti per anni del blocco del turnover, i numerosi pensionamenti “che hanno reso difficile la normale operatività dell’ente”.

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Tutto ciò, dice Dicesare, “rende assai difficoltoso garantire il puntuale e tempestivo rispetto degli adempimenti normativamente sanciti, compreso il puntuale rispetto dei tempi medi di pagamento”.

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