Leo Iaccarino, processo anche per stalking. Il controverso profilo pubblico e privato dell’ex Presidente del Consiglio

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“Non sono oggettivamente il suo segretario”. Risponde così l’avvocato Potito Marucci alla richiesta di informazioni sul processo in cui il suo assistito, Leonardo Iaccarino, è accusato dalla sua ex compagna e madre di sua figlia e dalla madre di lei per presunte violenze e per stalking. L’altro avvocato Tonio Ciarambino che difende l’ex Presidente del consiglio comunale, giustamente sulla vicenda non parla, rimanda tutto al legale ufficiale.

Ma lui è fermo. “Non spetta a me dare conferme”, sottolinea. “Ad hora non rilasciamo alcuna dichiarazione sul merito come ho sempre fatto”. Ribadisce ancora. E riportiamo testualmente lo scritto del legale.

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La nostra richiesta di sentire la sua versione, una dichiarazione ufficiale, una versione che sia l’altra rispetto a quanto riferito, è perché troppe volte la stampa è accusata di cercare sensazionalismo e una sola verità. Abbiamo così a lungo cercato di sentire Leonardo Iaccarino e i suoi legali per raccogliere anche le loro dichiarazioni sul secondo processo in corso di svolgimento a Palazzo di Giustizia. Quello in cui la terza donna – la terza ufficiale – di Leonardo Iaccarino – lo ha denunciato per comportamenti violenti nei suoi confronti e in quelli di sua madre. Poco meno di due settimane fa all’uscita dell’udienza l’ultimo episodio avvenuto in pubblico e quindi da più fonti riferito al giornale.

Leonardo Iaccarino che inveisce a voce alta contro le due donne - la ex compagna e sua madre – dispiacendosi del fatto che a loro due, avrebbe dovuto fare ancora più male. Che quei pugni glieli doveva meglio assestare, per rendere inutilizzabile lingua e bocca. “Il lavoro si svolge nelle aule giudiziarie”, riferisce all’ennesima ricerca di smentita il suo legale, Marucci. E questo è vero. Ma se appena fuori dall’aula giudiziaria tu inveisci a voce alta e in pubblico, quindi quasi volendo dare spettacolo, contro le due donne che ti hanno denunciato, di cui una è la madre di tua figlia, il lavoro si sposta fuori da quelle aule. Ed essendo dentro un altro processo che coinvolge la vita politico-amministrativa della città, diventa rilevante anche questo. Perché in quelle intercettazioni, nelle carte, come vengono definite, le vicende d’abuso di potere di Leonardo Iaccarino, connesse alla sua figura pubblica, hanno una rilevanza non indifferente.

Il gip scrive: “Quando lui svolge le sue funzioni di presidente del consiglio comunale, riesce ad avere tutto gratis”. E le questioni di donne hanno molto peso in quelle carte. Dagli incontri nella caserma dei Vigili del Fuoco, in cui Leonardo Iaccarino ha ricevuto delle visite, ha avuto incontri, chiedendo anche a un collega di fare da palo o di restare nella stanza a guardare. Un abuso di potere che, chi lo conosce dall’infanzia, spiega dicendo che la politica gli ha dato alla testa. “La politica lo ha devastato. Gli ha fatto credere di poter comandare tutti. Si è sentito un politico di razza e quando ha perso tutto, ha perso anche la testa. E questi sono i risultati”.

Voci. Voci senza nome perché nessuno vuole metterci la faccia. Né per parlarne bene. Nemmeno per parlarne male. “Non posso negare che avesse tre donne, né confermare quella che è un’evidenza della sua vita e che neanche lui teneva nascosta. Ma perché devo dirlo io? Sono suo amico e non mi va”.
Uno.
Due. “Con me è sempre stato garbato e a modo. Non ho mai ricevuto proposte da lui, né come donna, né nel mio ruolo. Non posso che dire che è stato rispettoso ed educato sempre”.
Tre. “Non ha mai approfittato del suo ruolo politico, non mi hai mai fatto battute volgari o sessiste”.

E così il profilo pubblico impatta su quello privato dopo le pistolettate di Capodanno, quando il papà Leonardo gioca di goliardia con uno dei suoi due figli maschi. I due figli che ha avuto dal suo matrimonio con la moglie. Di lei, chi la conosce, dice che una donna dalla grande sensibilità, che ha sofferto e taciuto molto, fino alla scelta di proseguire per conto suo. La stessa determinatezza che alla fine forse ha avuto quell’ex compagna, da cui lui ha avuto una figlia, che oggi lo ha portato in tribunale per molestie e stalking.

L’unica che ancora sembra essergli accanto è l’altra. La terza donna di questa storia. La sua foto sul profilo Instagram è ancora di loro due che si sfiorano le guance. Un’immagine che fa a pugni con l’uomo che intercettato, dice a una delle sue amanti: “Questa volta ti è andata bene. Gratis. La prossima volta mi paghi”.

Lo stesso uomo che dice a voce alta fuori dall’aula di Tribunale che è rimasto senza un soldo. E se prima ai consiglieri e alla moglie diceva: “Dove andiamo noi non si deve pagare niente. C’è gente che va a comprare, io vado a rubare”, oggi si lamenta che i soldi sono pochi. E che tanti sono andati via in spese legali.

E sempre nei corridoi del Tribunale c’è chi sostiene di averlo sentito dire – fra il lamento e il vanto - che non gli resterebbe che andare fuori Regione per guadagnare un po’ di soldi, in luoghi dove avere l’ambizione di piacere non è un’azione considerata reato, e nemmeno sottoposta a giudizio. Anzi, una qualità apprezzata e ben pagata.

Soldi e potere. Sembrano essere queste le leve che continuano a muovere la storia di Leonardo Iaccarino, discusso personaggio pubblico che vuole tenere in mano i destini delle persone che gli ruotano intorno, dalla politica alla sfera privata. Ma le verità hanno sempre due volti. E noi, per fortuna, non siamo in Tribunale, come dice l’avvocato - e non segretario - Marucci. Iaccarino, che si divide fra due famiglie, una amante ufficiale, varie ed eventuali. Tutto ha un prezzo e tutto ha un valore. Anche le seconde occasioni, come quella di poter fornire la propria verità. Perché anche se i processi non si fanno sui giornali, è qui che si forma l’opinione pubblica.

Un uomo pubblico - e tale è Leonardo Iaccarino che ha rivestito la carica di Presidente del Consiglio Comunale, non può pensare di essere ritenuto uno sconosciuto. Chi ha chiesto un consenso agli elettori oggi è anche a loro che deve rendere conto dei suoi comportamenti.

 

“E’ la mia vita personale, voi fate solo gossip per vendere copie... Dovete scrivere anche degli altri”

Zone Transition

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Nel pomeriggio arriva la replica di Leonardo Iaccarino, che commenta così: “E’ un processo che risale al 2018, ma non credo che debba interessare al vostro sporco giornale, perchè si tratta di un processo della mia vita privata non di politica, quindi non voglio darvi nessuna informazione sul processo in questione”. Gli diciamo che abbiamo saputo di uno scontro verbale fuori dall’aula con la sua ex compagna e con la madre di lei: “Sono solo cazzate. Quella è una cretina e io sarò assolto dal processo. Me ne uscirò pulito. Se poi voi per vendere qualche copia avete bisogno di scrivere della mia vita privata ditelo, che vi dò l’elenco di tutte le mie amanti”. L’accusa è a l’Attacco: “Il vostro direttore è una merda. Scrivete solo di me e della mia vita privata e invece dovreste scrivere di tutti gli altri amministratori. Vi interessate solo al gossip della mia vita per vendere giornali. Ma sappiate che alla prima virgola fuori posto vi denuncio con i miei legali”.

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