A poche ore dalla conferenza stampa che si terrà questa mattina alle ore 10:00 a Palazzo di Città per presentare il concerto del 1° maggio a Parco San Felice, evento organizzato dall’amministrazione comunale, dall’Aps Mid Side e dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, continua la querelle tra amministrazione comunale di Foggia e la Filiera Culturale che proprio in questi giorni ha registrato l’uscita di scena, del tutto inaspettata, di uno dei suoi principali sostenitori e cofondatori, Salvatore Imperio. “Comunico che dal 24 aprile 2024 non faccio più parte della Filiera Culturale della città di Foggia. Essere estromesso unilateralmente da alcuni membri della Filiera fa male. L’estromissione è arrivata dopo aver proposto all’amministrazione Episcopo l’attivazione della Consulta della Cultura già approvata da una amministrazione della sua stessa parte politica in passato”, ha comunicato Imperio alla stampa. La perdita di uno dei suoi pilastri non ha certamente condizionato la Filiera dall’attaccare, sempre in questi giorni, l’operato dell’amministrazione a guida Episcopo, con particolar riferimento all’assessorato alla Cultura timonato dalla giovane Alice Amatore. Sul banco degli imputati, sempre secondo la Filiera, il mancato, discusso e rivisto Regolamento per l’erogazione dei contributi.
“Lo stesso disatteso in quell’unico punto davvero condivisibile, ovvero quello in cui stabilisce che le attività finanziate dal settore Cultura devono essere scelte sulla base di un avviso pubblico, da pubblicare entro il 31 marzo di ogni anno”, hanno fatto sapere. Ad oggi - ribadiscono - nessun avviso è stato pubblicato e non è chiaro in che modo presentare all’assessorato proposte per la realizzazione di attività culturali, né con quali criteri si procederà ad accettarle o scartarle. Il Comune non ha ancora mai organizzato, come promesso più volte, alcun tavolo permanente; dunque, l’auspicato momento di incontro pubblico tra istituzioni e cittadinanza sul tema della cultura non è stato realizzato”. E non finisce qui perché per Corso Garibaldi l’attacco è doppio: il secondo giunge invece direttamente dal regista e direttore artistico della Bottega degli Apocrifi Cosimo Severo che ha “bacchettato” la Sindaca per la nomina alla direzione artistica del Teatro Umberto Giordano di Vladimir Luxuria una persona che, sempre secondo Severo, “poco o niente ha a che fare con cultura e teatro”.
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Sta tenendo banco la diatriba accesa dalla Filiera Culturale di Foggia e il Comune sulle azioni messe in campo nel settore Cultura reo, secondo la stessa Filiera, di non aver finora mantenuto le promesse fate durante gli incontri svoltisi nei mesi precedenti. Una diatriba accesa su cui è voluto intervenire a gamba tesa anche il segretario provinciale del movimento civico “Cambia”, l’ex parlamentare e attualmente consigliere comunale Nunzio Angiola.
“La Filiera Culturale a giusta ragione parla di annunci disattesi, proclami e promesse di svolta dissoltisi come neve al sole. Ero presente anche io quando durante la campagna elettorale, nell’incontro del 26 settembre 2023 tenutosi al Palazzetto dell’Arte, Maria Aida Episcopo, poi diventata Sindaca, prometteva un approccio partecipato alla gestione delle problematiche culturali a Foggia, prometteva procedure condivise e chiare, prometteva condivisione e valorizzazione delle vocazioni e dei talenti locali. Fa specie che a distanza di così poco tempo e proprio nella delicata fase di avvio della consiliatura si getti la spugna senza la minima dignità e che il Regolamento per l’erogazione dei contributi non sia stato né discusso né rivisto. Fa specie che il Regolamento sia stato addirittura disatteso, nella parte imprescindibile in cui si prevedeva uno straccio di selezione per la scelta delle attività da finanziare, basata su un Avviso pubblico, da pubblicare entro il 31 marzo”, ha dichiarato Nunzio Angiola. “Lo spettro della gestione monocratica o peggio ancora discrezionale agitato dalla Filiera, ci lascia interdetti, prima ancora come cittadini che come politici. A Foggia ci vuole meritocrazia e ci vuole concorrenza. È questo che aiuta a superare gli ostacoli imposti dalla cultura della raccomandazione e del familismo che sono i principali veleni che impediscono il corretto funzionamento dei fertilizzanti necessari per il fiorente sviluppo della cultura e dei talenti, per la rinascita di Foggia”.
Intanto non si è fatta attendere la risposta al tema da parte dell’assessora alla Cultura Alice Amatore che ha detto: “Una doverosa premessa: l’attenzione dei cittadini e la partecipazione delle associazioni e degli operatori alle politiche culturali, alla corretta gestione e all’impiego delle risorse pubbliche è sempre positiva e per la nostra amministrazione preziosa e fondamentale, perché siamo chiamati a rispondere direttamente e pubblicamente di ogni nostra scelta e azione, e vogliamo - e continueremo a - farlo in assoluta trasparenza”.
“Per questo, ringraziamo la Filiera culturale per le sollecitazioni a noi rivolte, che meritano però delle opportune precisazioni, di natura tecnica-amministrativa. Per quanto riguarda l’attivazione del bando inerente l’erogazione di contributi per le attività culturali - precisa Amatore - la scadenza prevista era il 31 marzo scorso, ma abbiamo potuto approvare soltanto l’8 marzo il Bilancio tecnico, che non prevede una voce specifica per questo: di conseguenza, non avremmo mai potuto portare in giunta una delibera relativa al bando in questione, perché sarebbe mancata la copertura finanziaria. Quando andremo in variazione di Bilancio, sarà nostra premura tra i primi atti riattivare il bando comprendendo la programmazione estiva, per selezionare le attività da inserire nel cartellone in allestimento con relativi contributi”.
Zone Transition
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“Per quanto riguarda invece la partecipazione, l’inserimento della Consulta per la cultura - e pure del Forum dei giovani - tra gli obiettivi annuali della pubblica amministrazione fissati nel Piao è la riprova della nostra assoluta volontà di riattivare processi e organismi di stimolo e confronto. Non siamo ancora riusciti tecnicamente a procedere per via di alcuni passaggi formali ancora mancanti (come la commissione per stilare i regolamenti ad hoc), ma abbiamo la bozza pronta e proseguiremo per questa direzione non appena concluse le varie fasi: sarà questo il contesto in cui aggregare e coinvolgere addetti ai lavori e istituzioni, organismo super partes e davvero rappresentativo degli oltre 700 operatori culturali della città. Infine, l’ultima precisazione tecnica riguarda il concerto del 1 maggio a Parco San Felice. Il criterio seguito è stato il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali per le tematiche da affrontare e rilanciare, legate al lavoro in tutte le sfumature e criticità, mentre per l’aspetto artistico abbiamo deciso di includere quanti più giovani possibili: la line-up degli artisti che si esibiranno sul palco, infatti, presenta un’età media di 24 anni. E’ una nostra scelta politica, anche per veicolare e testimoniare messaggi e accendere i riflettori su una generazione segnata dal precariato e dall’incertezza del futuro, e la rivendichiamo con orgoglio. Le accuse di favoritismi sono ingenerose, e lontanissime dal nostro operato che non prevede e non prevederà alcuna concessione a clientele e un utilizzo oculato delle risorse pubbliche, che non sono ‘mance’ da elargire ad amici di sorta”.