E’ trascorso oltre un anno da quando, ad aprile 2023, il cda del Consorzio ASI di Foggia approvò una delibera sul progetto di ampliamento dell’agglomerato industriale di Foggia Incoronata per 120 ettari, che dovrà essere approvato dal consiglio comunale e dalla Regione. “L’ampliamento non è un capriccio: è indispensabile all'economia di questa provincia, è finalizzato alla creazione di occupazione e a dare la possibilità di investire in questa terra. Ed è stato fatto proprio in modo da evitare qualsiasi tipo di speculazione”, affermò a l’Attacco, a giugno 2023, il presidente Agostino De Paolis. “Si tratta di aree agricole che entreranno in ASI. L’ampliamento è stato proposto da oltre 20 anni”. Cosa è cambiato nell’ultimo anno? “Allora c'era la gestione commissariale, si è dovuto attendere il ritorno della politica dopo le elezioni comunali”, spiega adesso De Paolis.
“Abbiamo dato mandato a tecnici, sia interni che esterni ad ASI, per l’elaborazione concreta di un piano di ampliamento, d'intesa con la Regione Puglia. Ora va messa in atto concretamente la procedura con gli eventuali espropri. Sono stati incontri proficui quelli che abbiamo avuto sia con la Regione che con l'amministrazione comunale. C’è unità di intenti con la sindaca Episcopo e con l'assessore Galasso. Ringrazio la sindaca per il proprio interessamento e per mantenuto la delega relativa alle aree industriali. Presenteremo una rielaborazione del piano con l'indicazione di norme di dettaglio, dovrà essere approvato dal consiglio comunale. Ci sono state modifiche per via delle manifestazioni di interesse arrivate al Consorzio ASI per progetti di rinnovabili, in particolare di fotovoltaico. Una parte del comparto dovrà essere dedicato alle rinnovabili ma l'estensione resta di 120 ettari. Galasso ha detto nei giorni scorsi che il consiglio comunale dovrà deliberare rispetto a tale allargamento sulla base di un provvedimento elaborato dagli uffici tecnici dell'ASI e del Comune”, continua l’ex commissario di polizia.
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“La mia raccomandazione è che si proceda in tempi brevi, spero entro la fine del 2024. La parola finale spetterà alla Regione Puglia. Ricordo che il piano regolatore del consorzio ASI è sovraordinato rispetto a quello del Comune”. L’Attacco ha scritto più volte della contrarierà dell’ente di via Farina alle rinnovabili in zona industriale. “Tali richieste, dopo il no espresso dal Consorzio, hanno originato ricorsi al TAR tuttora pendenti. Interferiscono con la proposta di ampliamento, ecco perché le abbiamo rigettate. Un punto fermo su questa vicenda lo può mettere la delibera del consiglio comunale”.
L’altra grande partita per il Consorzio ASI riguarda il progetto, su cui sta lavorando, per collegare il raccordo ferroviario esistente nella zona retroportuale di Manfredonia alla piattaforma logistica Lotras di Incoronata, a Foggia. Un obiettivo storico ed ambizioso, che farebbe fare un salto enorme alla Capitanata sul piano logistico. Ma confligge con la presenza dell’ampia distesa di componentistica per pale eoliche che fa capo all’agenzia marittima Galli di Vincenzo Prencipe, diventata impresa leader del settore nel Sud Italia. La zona interessata è la stessa e Prencipe, su queste colonne, nei giorni scorsi ha auspicato di non doverla perdere.
“L'impresa Galli ha un'autorizzazione temporanea, strettamente collegata alle commesse relativo all'arrivo di navi con materiale per l'eolico”, la risposta di De Paolis. “In questo senso, temporaneamente, le è stata concessa l'area che è oggetto sia del progetto relativo al raccordo ferroviario sia della volontà dell'Autorità di sistema portuale del mar Adriatico meridionale di ampliare l'area demaniale, in una contesa tra AdSP e ASI. Quella zona può essere oggetto solo di concessione temporanea Il progetto cui stiamo lavorando nasce d'intesa con RFI per elettrificare e collegare il raccordo ferroviario esistente nell'area retroportuale alla piattaforma logistica di Foggia Incoronata. L’area ha un interesse pubblico non conciliabile con un interesse privato. Peraltro, l'impresa Galli ha chiesto di poter realizzare anche attività connesse a quelle attuali, relative all'assemblaggio e alla riparazione del materiale eolico scaricato dalle navi. Abbiamo consigliato loro di acquisire un'area specifica. Il raccordo ferroviario esiste già ed è già oggetto di concessione Lotras, sia per Incoronata che per Manfredonia. Ma quello di Manfredonia non è stato mai usato. Ora, con i lavori al Bacino alti fondali appaltati dall’ente portuale, questo progetto diventa di estremo interesse sul piano logistico”.
Dopo i 40 milioni per la piattaforma logistica ne servono oltre 30. “E’ previsto un finanziamento regionale di oltre 30 milioni di euro, sono fondi di sviluppo e coesione già assicurati dalla Regione degli incontri che abbiamo avuto”, chiarisce De Paolis. “Spero che il progetto possa essere completato a breve, sebbene occorrano i tempi necessari”.
Zone Transition
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E la contesa con l'Autorità di sistema portuale? “Riguarda il fatto che quest'area, oggetto del progetto di raccordo ferroviario, è stata inserita nelle valutazioni dell'AdSP per la nuova delimitazione dell'area demaniale. Sono tutte aree di proprietà di ASI e la procedura è ministeriale. Siamo convintissimi non solo di dover fare l'interesse del territorio, così come faremo col progetto di raccordo ferroviario, ma anche di riuscire a sostenere sul piano giuridico e procedimentale che si tratta di una procedura che facciamo bene a non condividere. La nostra posizione è che l'acquisizione gratuita di aree demaniali preveda la possibilità di intervenire solo su piccole zone strettamente costiere, altrimenti serve una procedura a titolo oneroso. Ad ogni modo, abbiamo dichiarato di poter cedere gratuitamente aree per circa 20 ettari, sempre sulla fascia costiera contigua al molo del Bacino alti fondali, comprensivi anche di alcuni fabbricati da noi pure messi a disposizione a titolo gratuito. Intanto, andremo avanti col progetto del raccordo. Del resto, le intese con la Regione e con l’AdSP prevedono che comunque l'area resterà disponibilità del Consorzio ASI. Sono verbali, serve firmare un protocollo”.