Una perdita netta di quasi 3 milioni di quintali in meno rispetto al 2021: è negativo il bilancio di chiusura della campagna del pomodoro in provincia di Foggia. In decrescita anche le superfici coltivate.
“Le industrie conserviere sono state miopi e questi sono i risultati”, ha dichiarato Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani Capitanata, a commento dei dati emersi anche ad Angri (Salerno) dove si è riunita l’Oi Pomodoro, l’Organizzazione interprofessionale del settore per tutto il Centro Sud.
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“Il calo delle superfici coltivate e, di conseguenza, la minore produttività”, ha aggiunto Miano, “è la diretta conseguenza delle politiche attuate dalla parte industriale. Abbiamo penato per mesi prima di poter arrivare a un accordo sul prezzo del pomodoro da industria. Un’incertezza e uno stallo durati diverse settimane, tanto da convincere molti imprenditori agricoli a rompere gli indugi e a rinunciare a trapiantare”.
L’accordo fu raggiunto nei primi giorni di luglio, con un’intesa basata su 13 centesimi al chilo per il tondo, 14 centesimi al chilo per il lungo, e una maggiorazione pari al 30% per il biologico. “A fine campagna”, ha spiegato Miano, “il tondo ha raggiunto i 16 centesimi e il pelato ha toccato i 21 centesimi. Un’ulteriore dimostrazione di quanto poco assennate siano state le scelte della parte industriale, arroccata su quotazioni insufficienti anche a coprire i costi di produzione per le aziende agricole, ma poi costretta a subire le conseguenze delle sue stesse azioni con la riduzione delle superfici e la conseguente corsa all’accaparramento che hanno fatto schizzare i prezzi ben oltre le richieste iniziali del mondo agricolo”.
Zone Transition
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Per CIA Agricoltori Italiani di Capitanata, dunque, si poteva fare molto meglio. “E’ necessario che la parte industriale sia guidata da visioni più ampie, capaci di considerare l’interesse dell’intera filiera. Si tornerà ai numeri del 2021 solo e soltanto se ci sarà un cambiamento da questo punto di vista, rompendo il muro creato da egoismi di parte che poi si rivelano autolesionistici, come dimostra il bilancio di questa stagione del pomodoro”.