Il parco eolico offshore? E’ un progetto ormai vecchio, nato 15 anni fa, quello che, quasi certamente, avrà il via libera di Roma per il mare di Manfredonia. E' una delle questioni affrontate venerdì scorso nella città sipontina.
Il commissario della ZES Adriatica interregionale Puglia-Molise, Manlio Guadagnuolo, ha sottolineato come circa 190 ettari della ZES siano in territorio di Manfredonia e che sono previsti circa 450 ettari complessivi per la Capitanata.
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“Entro giugno 2026 devono essere completati i lavori”, ha spiegato. “Il commissario ha alcuni poteri straordinari, come quello di andare in deroga al Codice degli appalti. Abbiamo la possibilità di garantire tempi davvero certo agli imprenditori. La legge, poi, prevede che le Regioni rivedano i fondi strutturali in funzione delle ZES. Tra i tanti vantaggi c'è anche l'opportunità delle zone franche doganali, che vuol dire merci esenti dai diritti doganali e IVA. Con la riperimetrazione, alla ZES Adriatica andremo sicuramente ad aggiungere oltre 300 ettari in Puglia. Ma se alcune aree resteranno inerti il commissario potrà eliminarle in favore di altre aree. La priorità sarà data a progetti seri, concreti, con piani finanziari realistici e bancabili”.
Zone Transition
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“I porti ZES sono porti con vocazione industriale. Sia chiaro”, ha detto Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico meridionale. “La ZES serve per la reindustrializzazione dei territori, non serve per i servizi, non serve per andare a immaginare i villaggi turistici. Se questo non lo si vuole si esca dalla ZES. Sia molto chiaro per tutti: i nostri porti sono tutti polifunzionali, tutti a destinazione industriale in quanto tutti sono asserviti a una Zes. Se ci sono dei territori retroportuali che non gradiscono o non vogliono l’industrializzazione o la reindustrializzazione 4.0 possono contattare il commissario Guadagnuolo e chiedere di uscire dalla ZES – è legittimo – senza sottrarre occasioni a territori, e ce ne sono in questa regione, che vogliono crescere”.