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Calenella è una località di San Menaio, Gargano nord, che a sua volta ricade nel Comune di Vico del Gargano. Non tra i più blasonati centri del promontorio ma scelto da tanti per le sue peculiarità e per la bellezza dei luoghi. Da tempo gli operatori turistici e gli amministratori provano a ragionare su come sfruttare al meglio le potenzialità di questo pezzo di Gargano pur dovendo fare i conti con gli spazi limitati, le caratteristiche geomorfologiche e l’inclinazione degli imprenditori locali. Una delle questioni più annose relative al Gargano è la destagionalizzazione dei flussi turistici ma proprio Vico sarebbe la località che forse meglio si presterebbe non essendo la propria offerta legata esclusivamente al mare. “In effetti Vico dal mio punto di vista è un passo avanti rispetto ad altri Comuni – ha confermato a l’Attacco l’assessore alle manifestazioni ed eventi, rapporti con la pro loco, confraternite e clero, demanio Enzo Azzarone -. Da tradizione è sempre stata vitale anche in inverno con l'aiuto delle associazioni, con le confraternite, con i vari appuntamenti religiosi e culturali, è riuscita sempre, in ogni periodo della stagione autunnale e invernale, a cogliere i vari momenti e quindi a non essere legata solo al mare. Siamo sempre riusciti a proporre un pacchetto che va ben oltre il classico cartellone estivo, anche se proprio d’estate purtroppo non c'è coordinamento tra i Comuni, ognuno gioca per sé e non si riesce a fare una programmazione congiunta attraverso cui incastrare i vari eventi in modo da portare persone ovunque, senza sovrapporsi”.
“Ma il campo degli eventi è molto vago, in cui gli imprenditori che vendono questo o quel prodotto riconoscono i soggetti da cui poter trarre maggior profitto, cosa che ad esempio a Vico non possono fare, e lo dico con orgoglio. Siamo riusciti a spuntare la presenza di Raf ad un prezzo che credo sia il più basso d’Italia a vantaggio delle casse comunali. Quindi occorre fare rete, sarà difficile ma ci arriveremo un giorno. Lo so”.
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Sempre in tema di destagionalizzazione, un aiuto potrebbe arrivare dall’aeroporto del capoluogo. “Diciamo che possiamo anche definirci fortunati ad aver riavuto lo scalo foggiano ma in che modo ne abbiamo beneficiato? Quali pacchetti siamo riusciti a vendere, ad esempio, agli stranieri che non siano quelli di luglio e agosto? Che cosa proponiamo noi all'estero? Non mi sembra di aver visto gran che – la considerazione dell’amministratore -. Anche la bellezza dei nostri luoghi chi è in grado di venderla? Pochi a mio avviso e di conseguenza non siamo riusciti ad approfittare in questo anno e mezzo dell’opportunità del Gino Lisa”.
Quanto all’offerta estiva, il mare di San Menaio è un attrattore ma anche in questo caso, a detta dell’assessore Azzarone, occorre un ripensamento complessivo dell’idea di turismo che si vuole incentivare.
“L’offerta che negli anni ’60 era proficua per San Menaio non funziona più. Le cose allora erano molto diverse da oggi. In quegli anni si cercava un appartamento da affittare, anche per più di un mese. Ma oggi quel turista non esiste più e ci troviamo a pagare gli errori commessi in passato, quando ci si vantava di avere un primato nazionale in termini di presenze. Ebbene, da allora il mercato è totalmente cambiato: oggi quando una famiglia decide di andare in vacanza, vuole il villaggio turistico, vuole il residence, vuole l'hotel, i servizi, tutte le attività connesse al mondo turistico, cose che non offre l’appartamento”.
Appartamenti che paiono essere prevalenti a San Menaio in cui anche lo spazio per realizzare eventuali nuove strutture non c’è più.
“In verità io da un po’ medito una soluzione, un pallino che ho in testa da tempo ma ammetto che è un’idea difficilissima da realizzare. Per salvare le località come San Menaio, che sono tante in Italia, considerata la particolarità del luogo e il fatto che non si possono demolire tutte le case, si potrebbe ipotizzare un consorzio di proprietari delle case di San Menaio. Si potrebbe ipotizzare che queste abitazioni, diciamo un centinaio, che restano chiuse per la maggior parte dell’anno se non anche in estate, adeguatamente sistemate divengano parte di un villaggio turistico, tipo un albergo diffuso con tutti i servizi, debitamente chiuso”.
Zone Transition
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“Purtroppo si delega e si incolpa sempre la politica di non offrire possibilità ma in una ipotesi come questa è il cittadino che deve saper cogliere le opportunità e aprire la propria mentalità ma spesso il menefreghismo prevale e anche quella che può essere una prospettiva di crescita resta lettera morta. Questo è il cambio di passo che qui dobbiamo fare: mutare la nostra cultura”, ha concluso l’assessore Azzarone.
