L’ennesimo scandalo che ha travolto la Asl Foggia con l’inchiesta sulle presunte mazzette versate a due dirigenti dell’Azienda sanitaria dall’imprenditore Antonio di Carlo per favori legati alla Rsa di Bovino Il Girasole riporta in primo piano il tema dei controlli degli enti pubblici sulle strutture pugliesi dedicate alle persone fragili. Ma i fascicoli potrebbero moltiplicarsi a breve, trapela infatti che il report del Nirs sulle residenze sanitarie sia all’attenzione di tutte le procure pugliesi, compresa quella di Foggia. Il report, depositato dal nucleo ispettivo regionale sulla sanità, coordinato dall’avvocato Antonio La Scala, mette in luce in effetti una situazione a dir poco preoccupante.
L’attività ispettiva ha preso le mosse nei mesi scorsi dalla richiesta del consigliere regionale Antonio Tutolo che aveva chiamato La Scala in audizione in commissione per avere delucidazioni circa i controlli nelle Rsa, a seguito degli scandali sui presunti maltrattamenti a danno dei pazienti nelle residenze Stella Maris di Manfredonia e Don Uva di Foggia.
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La Regione ha dato così il via ad una massiccia campagna di controlli a tappeto ed è emerso che complessivamente il 79% delle strutture sottoposte ad accertamenti mostravano carenze nei requisiti fissati dalle norme. Le strutture interessate dalle verifiche sono state le Rsa per non autosufficienti e quelle per disabili. Per quanto riguarda la Capitanata, la percentuale di strutture carenti scende al 50%, per quanto non sia comunque consolante il dato secondo cui la metà delle residenze foggiane controllate abbia fatto registrare irregolarità.
Il report del Nirs è stato sottoscritto anche dai dirigenti regionali Elena Memeo, del servizio fragilità e assistenza sociosanitaria e da Mauro Nicastro, della sezione strategie e governo dell’offerta.
Di recente, su richiesta del coordinatore La Scala, sono entrati nel nucleo alcuni ex ufficiali della Guardia di Finanza, ormai in pensione per svolgere controlli anche dal punto di vista economico e finanziario e stanare eventuali opacità. Peraltro va ricordato che gli ispettori del Nirs operano in via del tutto gratuita.
Questi dati, come detto, sono finiti sotto la lente delle diverse procure che stanno valutando, secondo beninformati, non solo le singole situazioni di carenze di requisiti ma anche il perché tale carenza non abbia determinato lo stop all’esercizio delle strutture interessate. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe poi tutto il profilo delle responsabilità delle pubbliche amministrazioni deputate ad effettuare i controlli sulle Rsa. Il report del Nirs ha messo in evidenza anche tutta una serie di inadempienze delle Asl provinciali rispetto ai, pur richiesti, accertamenti.
Per quanto riguarda le strutture con sede nel territorio della Asl Foggia, le verifiche per l’autorizzazione all’esercizio sono effettuate dal dipartimento di prevenzione della stessa Azienda, mentre le verifiche per l’accreditamento sono di competenza del dipartimento di prevenzione della Asl Bat.
Più nel dettaglio, circa i controlli sulle Rsa per non autosufficienti presenti in provincia di Foggia, ai fini dell'autorizzazione dell'esercizio, il numero di verifiche effettuate è pari a 13, su 21 incarichi affidati; il livello di risposta è stato pari al 62%. Le carenze riscontrate sono state 8, pari al 62%. Ai fini dell'accreditamento, sempre su 21 incarichi affidati, 9 sono state le verifiche effettuate con un livello di risposta pari al 43% e nessuna carenza riscontrata.
Per quanto riguarda i controlli ai fini dell'autorizzazione dell'esercizio per i centri diurni di non autosufficienti, 9 sono state le strutture controllate su un totale di 13 incarichi affidati, con un livello di risposta pari al 69% e 1 carenza riscontrata pari all'11%. Per quanto riguarda invece i controlli ai fini dell'accreditamento, su 12 incarichi affidati 8 verifiche sono state effettuate e nessuna carenza riscontrata. Circa i controlli relativi all'autorizzazione all'esercizio delle Rsa per disabili, 10 sono stati gli incarichi affidati e 6 le verifiche effettuate con una risposta pari al 60%. 4 le carenze riscontrate, pari al 67% del totale, per quanto riguarda invece i controlli ai fini dell'accreditamento sempre per le Rsa disabili, su 8 incarichi affidati 4 gli accertamenti effettuati con una risposta pari al 50%. Per i centri diurni per disabili ai fini della autorizzazione all'esercizio, su 13 incarichi sono stati effettuati 10 controlli con una risposta del 77%, 6 le carenze riscontrate pari al 60%. Rispetto ai controlli per l'accreditamento, su 12 incarichi ne sono stati effettuati 10 con una risposta pari all'83%, ed è stata riscontrata 1 carenza pari al 10%.
Secondo i dati raccolti dal Nirs, la Regione aveva chiesto alle Asl 646 controlli sulle strutture, sia ai fini dell’autorizzazione all’esercizio che per l’accreditamento e ne sono stati effettuati 300. Alla Asl Foggia assegnati 57 controlli ed effettuati 36 per le strutture del proprio territorio. Per quelli nella Bat sono stati assegnati 36 controlli ed effettuati 21. A tal proposito la Regione ha rilevato come il lavoro dei dipartimenti di prevenzione delle Asl sia in generale lento e impreciso, tale da essere messo in discussione dal dipartimento salute a seguito di ulteriori controlli. In altre parole, le Asl davano parere favorevole alle autorizzazioni alle strutture mentre al contrario in Regione hanno riscontrato carenze.
Zone Transition
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Ed è in questo habitat vischioso che si anniderebbero i rischi di irregolarità con profili penalmente rilevanti su cui starebbe indagando la magistratura. Non solo, esperti di diritto fanno anche notare che regole troppo stringenti, come quelle per gli accreditamenti delle Rsa, così come denunciato proprio dalle associazioni di categoria dei gestori, sarebbero il terreno fertile per quelle relazioni “contro natura” tra imprenditori (esasperati e interessati ad avere al più presto le necessarie autorizzazioni) e amministratori della cosa pubblica con poteri decisori.