“Mi passano la canna, quindi fanno fumare me, veramente dopo un po’ mi inizio a sentire stordita, comunque il fumo raggiunge il cervello, e mi inizio a sentire stordita. Mi gira un po’ la testa e mi siedo sul divano”.
E’ una parte delle dichiarazioni rese dalla 13enne di Cerignola che avrebbe subito violenza sessuale da tre ragazzi maggiorenni, due 20enni e un 21enne. I tre indagati - in arresto - sono Domenico Tricarico, Domenico Longo e Pasquale Pepe. La violenza si sarebbe consumata la sera del 23 ottobre scorso.
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La ragazzina è stata portata all’interno del box da uno dei tre arrestati, secondo l’accusa da Tricarico, conosciuto su Instagram. Dal racconto della vittima emerge che la stessa è stata costretta a subire violenze sessuali di gruppo e minacciata che, in caso di reazione, sarebbe stata ammanettata.
“Speravo solo che finissero presto – riporta Repubblica –. Ho iniziato a essere impassibile, cioè immobile, speravo solo che facessero presto, che finissero, io ero completamente inesistente dopo aver capito che non potevo fare niente perché avevo paura che mi alzassero le mani”. Alla domanda degli inquirenti sul perché avesse così paura di essere picchiata, la ragazzina ha risposto: “Non stavo davanti a intellettuali come Dante Alighieri e Manzoni, stavo davanti a uno spacciatore e due che mi stavano violentando, cosa potevo aspettarmi, una carezza?”.
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Altro particolare choc, secondo quanto emerso, è il reggiseno esposto nel box sotto la scritta “Mafia”. Dopo la violenza, che sarebbe stata parzialmente ripresa dal branco con uno smartphone, i tre avrebbero impedito alla vittima di recuperare l’indumento intimo poi recuperato dagli inquirenti nel garage. Sistemato lì come un trofeo. Nell’indagine c’è un quarto indagato a piede libero per false informazioni al pm.