Corruzione elettorale. E’ questa l’accusa che viene mossa a Nicola Canonico in relazione a una presunta attività “svolta nelle retrovie” per indirizzare la campagna elettorale delle comunali 2019 a Bari in maniera favorevole a Francesca Ferri, quest’ultima in corsa per il Consiglio comunale. Lo riporta Repubblica.
A due mesi dagli arresti, poi Canonico è stato messo in libertà con parere favorevole della stessa Procura, è arrivata la conclusione delle indagini. Oltre all’attuale presidente del Foggia Calcio, sono coinvolte altre 46 persone.
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La posizione dell’ex Consigliere regionale è meno grave di quella della coppia Ferri-Filippo Dentamaro (compagno della Ferri, ndr). Alla base dell’inchiesta c’è l’ipotesi di un sistema di corruzione elettorale messo in piedi in più consultazioni tramite procacciatori di voti, anch’essi finiti sotto indagine.
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Il sistema di procacciamento delle preferenze sarebbe stato scientifico: individuazione degli elettori da parte dei portatori di voto, consegna a Ferri-Dentamaro delle liste con i nomi, numeri di telefono e copie dei documenti, verifica telefonica da parte dello staff della coppia, pagamento dell’acconto, verifica del voro e pagamento del saldo: 25 o 50 euro in base agli accordi.