Dissesto idrogeologico, nel mirino anche appalti a Peschici e Volturara Appula

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C’è anche Peschici tra gli appalti del dissesto idrogeologico al vaglio della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari (pm Claudio Pinto e Savina Toscani) che ha travolto l’agenzia regionale Asset. Gli inquirenti scavano in altre gare, dunque non hanno terminato il loro compito con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato nelle scorse settimane all’assessore regionale Gianni Stea, ad Elio Sannicandro (direttore generale di Asset e Soggetto attuatore per il Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Puglia), all’avvocato penalista Salvatore Campanelli (come consulente amministrativo e legale nominato per il supporto al Rup per il Fondo di progettazione per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico) e a Daniele Sgaramella (funzionario della Regione Puglia, in servizio presso l'ufficio del Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Puglia).

Un’inchiesta partita dalle denunce sporte negli scorsi anni dai referenti dello studio di ingegneria di Noci Arevà (l’ex Advenco), la srl dei fratelli Gianmario e Paolo Conforti.

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Arevà lamentò indebite pressioni dei funzionari regionali nei suoi confronti e la minaccia di esser tagliata fuori dal giro di appalti multimilionari in caso non avesse pagato.

Una delle questioni denunciate nell’estate del 2018 alla Guardia di Finanza da Gianmario Conforti e Francesco Trisolini di Arevà riguarda per l’appunto Peschici. I due si presentarono spontaneamente dalle Fiamme Gialle baresi per chiarire meglio quanto già denunciato riferito da Conforti un anno prima, a luglio 2017, in ordine a talune vicende in danno di Arevà srl poste in essere da funzionari regionali.

Tra i documenti portati agli inquirenti c’erano le carte di una gara di Peschici e l’esposto di luglio 2018, indirizzato a Michele Emiliano, quale commissario di Governo presidente della Regione delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Puglia, e alla Procura di Bari.

La gara era quella per la messa in sicurezza contro le inondazioni della Piana di Peschici - I stralcio manutenzione straordinaria con rifunzionalizzazione idraulica del Canale Calena nel Comune di Peschici.

Nel 2015 il Comune di Peschici trasmise alla Regione Puglia - Servizio Difesa del Suolo – i progetti relativi agli interventi di "Messa in sicurezza idraulica della Piana di Peschici - Canale di Calena - II lotto funzionale -progetto definitivo importo 4.800.000 euro" e di "Messa in sicurezza idraulica della Piana di Peschici - Canale di Catena – III lotto funzionale - progetto definitivo importo 6.000.000 euro”, al fine di reperire eventuali risorse finanziarie per la realizzazione di tali opere e completare la messa in sicurezza del Canale Calena.

L’anno seguente la Regione comunicò la concessione dei 4,8 milioni di euro per il primo intervento, nell'ambito del POR Puglia 2014/2020.

La gara per l’affidamento dei servizi ingegneria, svolta tramite la Stazione unica appaltante della Provincia di Foggia, terminò con la vittoria dell’ati Arevà Ingegneria srl - architetto Franco Cotrone – dottor Dario Pezzolla.

I referenti di Arevà spiegarono alla Finanza che la loro impresa stava svolgendo i servizi di progettazione del II lotto del canale di Calena a Peschici, precisando che il II lotto doveva necessariamente congiungersi al I lotto in corso di esecuzione da parte della struttura commissariale per il rischio idrogeologico della Regione Puglia.

Per tale motivo, su invito del funzionario comunale di Peschici (l’architetto Massimo d’Adduzio, che era responsabile UTC), Arevà chiese formalmente al direttore dei lavori del I lotto, l’ingegnere Daniele Sgaramella, gli atti contabili da cui poter apprendere le misure e le quantità delle lavorazioni in corso di esecuzione al fine di evitare duplicazioni nelle opere da realizzare nel II lotto. Non avendo ricevuto alcun riscontro da parte di Sgaramella la documentazione fu richiesta anche dal Comune di Peschici.  Nella denuncia la società di ingegneria sottolineava che alla richiesta del Comune il Soggetto Attuatore del I lotto, Sannicandro, rispose evasivamente riferendo che i lavori erano in corso di espletamento come da progetto esecutivo. Un atteggiamento che sembrò reticente nel fornire le informazioni e gli atti richiesti.

A quel punto Arevà scoprì il decreto 226 del 2017 dell’allora Soggetto Attuatore ingegnere Antonio Pulli (predecessore di Sannicandro), atto che conterrebbe “palesi anomalie da un punto di vista amministrativo – contabile”, in cui furono “stralciate le lavorazioni migliorative che costituiscono elemento fondante del progetto che si è aggiudicato l'esecuzione dei lavori” e attribuì a titolo oneroso all'ingegnere Sgaramella, ruolo di direttore dei lavori per il I lotto, l'incarico di supporto alla progettazione esecutiva.

Cosa incompatibile con il ruolo rivestito, perché si trattava di appalto integrato, ovvero l’impresa aggiudicatrice doveva occuparsi anche della redazione del progetto esecutivo. Per cui il direttore dei lavori, soggetto chiamato a verificare la buona esecuzione dei lavori in conformità con il progetto esecutivo, non poteva partecipare alla redazione del progetto stesso.

Un’altra questione riguardante la Capitanata è finita nell’inchiesta della Finanza e della Procura di Bari sulle gare del dissesto idrogeologico svolte dall’agenzia regionale Asset.

Si tratta di un appalto relativo a Volturara Appula.

Ad aprile 2019 furono trasmesse alla Procura due ulteriori denunce fatte alle Fiamme gialle, per conto di Arevà srl, dall'ingegnere Francesco Trisolini e da Rossella Latorre.

Nella prima venivano segnalate presunte palesi irregolarità nella gestione di un appalto per un'opera a Volturara Appula.

I referenti della società di ingegneria di Noci denunciarono Elio Sannicandro, delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico da parte del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, quale RUP della “procedura aperta per la progettazione definitiva ed esecutiva interventi di consolidamento e messa in sicurezza dissesto geologico (eventi franosi) - 26 lotti e sistemazioni idrauliche -35 lotti”.

Nel 2015 la giunta comunale approvò il progetto preliminare delle “opere di mitigazione rischio idrogeologico- consolidamento centro urbano zona al piede di Via del Progresso” e quello di “Consolidamento centro urbano zona a valle dell’ex carcere”.

L’anno seguente gli interventi furono dalla Regione ammessi a finanziamento con fondi del P.O.R. PUGLIA 2014/2020 – Asse V – Azione 5.1 – “Interventi di riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera”. I progetti vennero poi rimodulati: per gli interventi “mitigazione rischio idrogeologico- consolidamento centro urbano zona al piede di Via del Progresso” importo pari a 3 milioni di euro, per il “Consolidamento centro urbano zona a valle dell’ex carcere” il progetto valeva 2,6 milioni.

A dicembre 2016 furono aggiudicati in via definitiva i servizi di ingegneria ad Advenco, l’attuale Arevà. Nell’ambito di tale gara la stazione appaltante escluse un concorrente, l’RTP Studio Cotecchia & Associati- SIT & A srl per aver presentato dichiarazioni mendaci in fase di gara, inviando contestualmente gli atti sia alla Procura competente che all'ANAC.

L’RTP escluso fece ricorso al TAR Puglia, il quale nel 2018 diede ragione alla stazione appaltante in quanto la ricorrente non aveva prodotto documentazione giustificativa ai rilievi mossi dall'ente. In questa procedura aperta, da aggiudicare con l'applicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, per la progettazione definitiva ed esecutiva interventi di consolidamento e messa in sicurezza dissesto geologico (eventi franosi - 26 lotti e sistemazioni idrauliche - 35 lotti), lo Studio Cotecchia & Associati si vide assegnare due lotti: lotto 9 delle sistemazioni idrauliche (importo 149.652,90 euro) e lotto n. 14 degli eventi franosi (importo 170.587,22 euro). Nella denuncia Arevà ha segnalato che ciò sarebbe avvenuto in spregio alle prescrizioni normative della legge che prevede specificatamente che debbano essere esclusi dalle gare gli operatori economici che abbiano tentato di influenzare indebitamente il processo decisionale della stazione appaltante o di ottenere informazioni riservate a fini di proprio vantaggio oppure abbia fornito, anche per negligenza, informazioni false o fuorvianti suscettibili di influenzare le decisioni sull'esclusione, la selezione o l'aggiudicazione, ovvero abbia omesso le informazioni dovute ai fini del corretto svolgimento della procedura di selezione.

Tale circostanza assumeva, per Arevà, particolare rilievo tenuto conto che a ottobre 2018 il funzionario regionale Daniele Sgaramella e l'architetto Danilo Stefanelli della Struttura commissariale, nel chiedere alla srl di Noci se avesse avuto intenzione di partecipare alla procedura in questione, alla risposta affermativa, avrebbero invitato fermamente quelli di Arevà a desistere “in quanto comunque ci avrebbero creato problemi, per cui decidemmo di ritirarci intimoriti da tale minaccia”.

Nella seconda denuncia trasmessa dalla Finanza alla Procura ad aprile 2019 Arevà segnalava l’episodio che si sarebbe verificato l’1 marzo di quell’anno, nel corso di un incontro indetto per dirimere una controversia tra la srl e l’Ufficio del Commissario straordinario delegato per l'attuazione degli tnterventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, avvenuto con il Soggetto attuatore, Elio Sannicandro.

Zone Transition

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L’incontro si svolse nell'ufficio di Sannicandro, alla presenza dell'avvocato Salvatore Campanelli, il quale a detta dei referenti di Arevà avrebbe detto loro, con tono imperioso, la frase “voi non avete capito, qua ci vogliono i soldi”, lasciando intendere che ciò era necessario per ottenere la “benevolenza” della stazione appaltante. Sannicandro avrebbe in tale circostanza specificato che i soldi richiesti erano necessari a sostenere Campanelli nella sua campagna elettorale per il consiglio comunale della Città metropolitana di Bari (elezioni che si sarebbero svolte il 26 maggio 2019 e che lo videro candidato con l’attuale sindaco Decaro).

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