Aria tesa all’asilo nido comunale Tommy Onofri di Foggia, dove, a seguito della vicenda occorsa martedì scorso, è partita anche un’indagine interna disposta da Maria Giuseppina D’Ambrosio, segretaria generale di Palazzo di Città nonché nuova dirigente dell’Istruzione comunale all’infanzia dopo l’uscita di scena dal settore di Silvana Salvemini.
Nonostante le precedenti rassicurazioni del Comune di Foggia sul potenziamento dell’offerta in vista del nuovo corso del sistema d’istruzione municipale (ridotto a 5 istituti sui 9 attivi fino all’anno scorso), l’anno scolastico, però, non parte con il piede giusto. La mattina del 27 settembre, infatti, i genitori hanno protestato in viale Pinto, richiedendo pure l’arrivo degli agenti di polizia, a causa della mancata erogazione del servizio di cambio pannolini per i bambini che frequentano il Tommy Onofri. ll nido sarebbe rimasto scoperto delle puericultrici e, in loro assenza, le educatrici avrebbero fatto presente ai genitori che quella mansione non rientra nelle loro competenze professionali.
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Secondo il racconto di una maestra dell’istituto, il personale educatore avrebbe chiesto ai genitori di mantenersi reperibili al fine di potersi recare in viale Pinto per adempiere al cambio pannolino dei figli in caso di necessità. La contestazione delle famiglie - che hanno comunque lasciato i bambini al nido - si è spostata poi negli uffici comunali di via Gramsci, dove le mamme hanno chiesto udienza a D’Ambrosio per rappresentare alla dirigente una serie di problematiche attinenti al corretto funzionamento del Tommy Onofri.
Dalla scarsa igiene della pavimentazione che sarebbe dovuta ad un servizio di pulizia ridotto all’osso e che comprometterebbe la salubrità degli ambienti facendo sì che “i calzini antiscivolo dei bambini diventano quotidianamente nerissimi di sporcizia” (ha fatto notare una mamma), fino ad un servizio di mensa scolastica non ancora partito, e, dunque, anche quest’anno in ritardo, proprio come il 2021/2022. A tali disagi vecchi e nuovi, si è aggiunto l’ultimo della serie occorso martedì scorso. L’ennesimo. Che quindi avrebbe fatto andare su tutte le furie alcune mamme.
Ma non è tutto. Perché qualche ora dopo il colloquio in via Gramsci pare sia partita una lettera a firma del funzionario comunale addetto al Tommy Onofri, Alfredo Zizzo, nella quale lo stesso avrebbe comunicato a D’Ambrosio di una interruzione di servizio imputabile alle educatrici del nido, con conseguente danno per l’ente comunale.
“Il signor Zizzo, di cui, martedì mattina, le mamme hanno chiesto per ricevere spiegazioni, al momento della protesta in asilo, era assente – racconta un’educatrice del nido -. Come può allora raccontare qualcosa che non ha visto?”, si domanda l’operatrice scolastica.
“La ricostruzione da lui sottoposta alla dirigente D’Ambrosio non corrisponde affatto al vero. Quella mattina – continua nel racconto - i bambini sono stati accolti regolarmente in asilo per garantirne la frequenza. Abbiamo i testimoni a cui si aggiunge, tra l’altro, il verbale della polizia a conferma. Inoltre, i genitori erano a conoscenza del ‘problema del giorno’. E, nonostante non sia previsto dagli ordini di servizio di noi educatrici, proprio io, quando un bambino, quella stessa mattina, si è fatto la pipì addosso, l’ho cambiato su richiesta della mamma, che avevo contattato telefonicamente per informarla di ciò.
La quale mamma, in quel momento in via Gramsci, a colloquio con D’Ambrosio, insieme agli altri genitori per dirimere la questione generatasi, mi ha chiesto gentilmente di cambiare il figlio sostituendo la mutandina bagnata con una asciutta. I bambini, dunque, martedì mattina erano regolarmente a scuola. Noi educatrici abbiamo supplito ad una mansione che non ci compete. Questo dimostra la mendacità della ricostruzione fornita da Zizzo, che parla di una interruzione di servizio a causa nostra”, conclude l’educatrice del Tommy Onofri.
A lei e alle sue colleghe è arrivata una notifica da Palazzo di Città in cui la dirigente D’Ambrosio, informando le operatrici dell’asilo di aver ricevuto la lettera di Zizzo, apre un’indagine conoscitiva e chiede alle stesse di relazionare su come si siano svolti gli eventi. Che ora, dunque, sono diventati oggetto di una procedura interna. Alle educatrici del Tommy Onofri sono stati concessi 4 giorni di tempo per riferire sulle dinamiche del 27 settembre. Alcune di esse stanno protocollano la propria versione dei fatti e, pur difendendosi sulla base delle prove elencate, non escludono, e temono, la possibilità di un provvedimento disciplinare a loro carico.
“Ma chi dovrebbe essere sanzionato è proprio Zizzo – sostiene l’educatrice -. Un funzionario spesso fantasma nel nostro plesso - lo definisce -. Dopo quella mattina si è preso pure 4 giorni di ferie”. l’Attacco lo ha contattato telefonicamente per una replica , raggiungendolo, ieri mattina, all’utenza del Tommy Onofri, dove è tornato regolarmente in servizio nel suo ufficio. Ma Alfredo Zizzo, per sua parte, non ha voluto fornire a queste colonne nessun approfondimento in merito, demandando qualsiasi richiesta di spiegazioni alla direzione dell’Istruzione comunale all’Infanzia.
Zone Transition
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Nel frattempo il malcontento delle operatrici del nido foggiano è diventato tale che una di loro ha dichiarato: “Tra pochi giorni farò domanda di trasferimento negli uffici di Palazzo di Città. Non riesco più a restare in una struttura abbandonata a sè, che non ha mai funzionato bene a causa di figure che non hanno mai preso a cuore il servizio comunale e che non hanno le competenze per farlo. A questo punto era meglio chiuderlo quest’asilo o darlo in gestione allo Stato. Sono stanca di lavorare in queste condizioni. Non fa più per me.”.