Ieri mattina il Convitto Bonghi è stato chiuso in tutta fretta, con il ritorno a casa degli oltre 600 alunni dell’istituto alberghiero che opera all’interno, oltre alla trentina di convittori che hanno dovuto trovare inaspettatamente nuovo alloggio soprattutto a Foggia, visto che si tratta per la quasi totalità di calciatori del settore giovanile della società rossonera.
L’intero complesso è stato interdetto perché è stato rilevato il batterio della legionella nell’impianto idrico. La motivazione ufficiale del provvedimento emesso dal rettore Mirella Coli riporta la necessità di “tutelare la salute pubblica di tutto il personale” e quindi basato su una “prevenzione sanitaria e fino al completamento delle attività previste”.
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Molte famiglie avevano pensato a un qualche focolaio Covid, ma c’era qualcosa di ben diverso a giustificare una sorta di evacuazione immediata avvenuta nella mattinata, senza che sia stata indicata una data di previsto rientro, poiché legata ai tempi di bonifica disposti dalla Provincia di Foggia, proprietaria dell’istituto, e dei successivi prelievi da effettuare per verificare l’efficacia dell’intervento.
Quella di oggi sarebbe dovuta essere una giornata storica per il Convitto, perché era annunciata la visita del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso. Il 46enne parlamentare barese, tra i massimi esponenti della Lega in Puglia, è un ex alunno, avendo frequentato le scuole medie negli anni in cui il padre Felice è stato rettore della gloriosa istituzione cittadina fondata nel 1807.
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