Nel 2023 il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell'ambito delle diverse attività concluse in Puglia e Basilicata, ha recuperato e restituito al patrimonio culturale italiano un totale di 8076 beni culturali a rischio di definitiva dispersione sul territorio internazionale. L’attività operativa evidenzia, nel 2023, una graduale diminuzione dei reati che aggrediscono il patrimonio culturale, anche alla luce delle novità legislative che hanno inasprito le sanzioni, rendendo più efficace l’attività repressiva. Nel corso dell’anno, sono state infatti eseguite 25 misure cautelari e deferite all’Autorità Giudiziaria un totale di 100 persone per i reati di ricettazione, esportazione illecita di beni culturali, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte, violazioni contro il paesaggio ed altre tipologie di reato previste dal codice penale e dei beni culturali e del paesaggio. Sono state eseguite 60 perquisizioni domiciliari e locali che hanno consentito il recupero di 18 pezzi di antiquariato, archivistico e librario, 6495 reperti archeologici, 941 reperti paleontologici e 506 opere d’arte false, per un valore economico stimato di circa 4 mln di euro, qualora immessi sul mercato. Particolare impulso è stato dato al traffico internazionale di reperti archeologici e alla sorveglianza sui siti di particolare interesse archeologico disseminate su tutto il territorio delle due regioni di competenza. Provengono dalla Puglia e dalla Basilicata, del resto, gran parte dei reperti archeologici nazionali (spesso di inestimabile valore storico-culturale) che vengono illecitamente trasferiti e venduti all’estero, in particolare in nord Europa.
Nel 2023, sono state adottate misure tese all’identificazione sia dei diretti responsabili degli scavi clandestini che dei fruitori dei beni archeologici sottratti dal territorio. Le investigazioni sul particolare fenomeno hanno consentito il deferimento all’autorità giudiziaria di 21 persone per lo specifico reato di scavo clandestino ma anche, attraverso l’attento monitoraggio delle piattaforme e-commerce, ormai divenuti canali preferenziali per la compravendita di oggetti d’arte, il recupero di 142 reperti archeologici databili III e V sec. a.C..
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Tra le attività investigative più significative dell’anno è da rimarcare, per l’importanza e l’impatto sulle dinamiche criminali che aggredisco il patrimonio culturale/archeologico nazionale, l’operazione convenzionalmente denominata “CANUSIUM” che ha consentito, alle prime ore del 24 maggio 2023, ai Carabinieri del Nucleo TPC di Bari di eseguire, in diverse regioni d’Italia, con la collaborazione del R.O.S. di Roma, dell’Arma dei carabinieri e dello Squadrone eliportato “Cacciatori Puglia”, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 21 persone, tutte ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo scavo clandestino, furto, ricettazione ed esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici. Nel corso della stessa operazione sono state svolte decine di perquisizioni disposte dall’ufficio giudiziario inquirente tranese.
Nell’ambito della tutela paesaggistica è stata condotta, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, un’ampia attività di verifica sugli usi di aree pubbliche tutelate e sulle attività edilizie riguardanti immobili (aree ed edifici) d’interesse storico-architettonico di Isola San Nicola delle Tremiti, svolgendo un’azione di controllo - avviata già nei primi mesi del 2022 - con la finalità di riscontrare “la compatibilità delle forme di utilizzo e degli interventi riguardanti beni culturali e paesaggistici con la loro destinazione culturale, salvaguardando i valori storici e ambientali espressi dall’Isola, che rappresenta il nucleo antico dell’arcipelago”.
I numerosi sopralluoghi, svolti con i funzionari della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di BAT e Foggia, attraverso l’acquisizione della documentazione depositata presso gli uffici tecnici del Comune di Isole Tremiti e i riscontri catastali presso gli uffici della Direzione provinciale di Foggia dell’Agenzia delle Entrate, hanno fatto emergere una serie di inosservanze sulle misure di protezione e conservazione di beni culturali, nonché di gestione dei beni immobili soggetti a tutela paesaggistica, oltre a irregolarità nelle modalità di concessione in uso di aree demaniali protette dalla legge.
Le indagini hanno consentito - fino ad oggi - di individuare e segnalare all’autorità giudiziaria 18 persone, fra cui gestori di attività commerciali ubicate in aree di pregio paesaggistico-ambientale, proprietari di immobili sottoposti a vincoli monumentali ed architettonici e tecnici incaricati della redazione dei progetti e della direzione dei lavori, ritenuti responsabili - a vario titolo - di aver violato le norme di tutela del patrimonio culturale e delle aree naturali protette, di occupazione di aree demaniali marittime in assenza di titoli di legittimazione e dell’esecuzione di opere edili in mancanza delle autorizzazioni e/o dei pareri obbligatori e vincolanti della competente Soprintendenza, modificando gli aspetti morfologici della costa, compromettendo la visione estetica e panoramica dei luoghi ed alterando bellezze naturali.
Zone Transition
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Gli accertamenti dei Carabinieri del TPC proseguono con il supporto dalla locale Stazione Carabinieri di Isole Tremiti e in sinergia con gli organi ministeriali preposti alla tutela, competenti sull’avvio delle procedure finalizzate all’imposizione degli interventi di ripristino dello stato dei luoghi alterati, nel comune obiettivo di restituire alla pubblica godibilità i luoghi e i siti tutelati, assicurando la conservazione e l’integrità del patrimonio d’interesse culturale.