Antonella Laricchia ha sempre assunto posizioni contrarie all’ingresso in maggioranza dei suoi colleghi pentastellati confermando il proprio punto di vista critico sul “sistema” del governatore pugliese Michele Emiliano.
Il terremoto giudiziario abbattutosi nei giorni scorsi sulla sanità foggiana e in ultimo l’inchiesta sulla Protezione Civile sta provocando malumori all’interno dei partiti. Ma nella realtà dei fatti, ad eccezione di qualche voce fuori dal coro tutto sembra passare nel silenzio.
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Puoi darci una chiave di lettura di quanto sta accadendo?
Il silenzio dei più è dovuto al timore reverenziale nei confronti di Emiliano. Lerario era un suo uomo di punta a cui aveva affidato l’impossibile. Invece di spronarlo a scegliere meglio i collaboratori più strategici, gli amici di Emiliano inaspriscono il circolo vizioso dei suoi comportamenti con il loro silenzio. I sospetti e le voci su Lerario erano nell’aria da tempo, invece che ascoltare e verificare, Emiliano è andato avanti come un treno come se nulla fosse. Evidentemente, amministrare con giustizia richiede coraggio e lui non ne ha abbastanza.
Tu sei tra coloro che hanno sempre preso le distanze dal governatore mentre i tuoi colleghi si sono allineati. A tuo avviso l’opinione pubblica come interpreta questi segnali?
Certo, è già accaduto. I miei colleghi hanno preferito qualche vuoto incarico al meglio per i pugliesi. Non lasciano alcun segno ma distruggono di giorno in giorno la loro immagine e la speranza che il M5S rappresentava. Oggi tra loro e la vecchia politica di destra e sinistra non si percepisce alcuna differenza. Questo non è solo un problema elettorale ma soprattutto una grandissima occasione storica ormai persa per il nostro Paese e la nostra Regione.
Alla luce di questi episodi di presunta corruzione, peraltro ammessi in fase di interrogatorio, cosa non funziona e come sarebbe possibile evitarli?
Evitando di accentrare incarichi, formando il personale e la dirigenza alle iniziative di anticorruzione delle procedure di appalto, con la trasparenza e la rendicontazione costante e chiara della spesa pubblica. Sono aspetti su cui ad esempio l’osservatorio Regionale dei Lavori Pubblici ha lavorato parecchio per questo ho sempre ritenuto che andasse potenziato.
Il Bilancio è stato approvato nei giorni scorsi. Nel documento finanziario quali sono gli elementi di particolare criticità?
Mi limito a ricordare come spesso gli stanziamenti di spesa sono belli sulla carta (disabili, sanità, istruzione) ma è la concreta modalità della spesa che non funziona e fa sì che di anno in anno si approvino bilanci presentati come bellissimi e innovativi ma si trascinano gli stessi problemi nei settori più delicata della vita dei cittadini.
Cosa pensi del nome di Rocco Palese alla Sanità come successore di Lopalco?
Zone Transition
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E’ chiaramente una strategia di allargamento, niente di più. Quello che stupisce e ferisce è che sia rientrato anche il M5S che fino all’anno scorso aveva resistito ma che poi come tutti gli altri si è adeguato.