Blitz dei Carabinieri di Riccione che, insieme ai colleghi di Cerignola e Cassano d’Adda, hanno arrestato 4 persone specializzate nel furto di auto di lusso, messi a segno sulla Riviera romagnola
nel novembre dello scorso anno.
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A finire in manette, su ordinanza di custodia cautelare del Gip che ha disposto gli arresti domiciliari, 4 persone tutte originarie della provincia di Foggia e già note alle forze dell’ordine.
L’indagine era iniziata nella notte tra l’11 e il 12 novembre quando a sparire erano state una Range Rover Sport, poi ritrovata in una piazzola di sosta dell’A14 in prossimità di Teramo, e una Maserati Levante. Nel corso della stessa giornata c'era poi stato anche il tentativo di furto di una Maserati Ghibli il cui proprietario, dopo essersi accorto di alcuni segni di effrazione, era corso dai carabinieri per denunciare tutto.
L’indagine dell’Arma riccionese è così partita con gli inquirenti che hanno iniziato ad analizzare le telecamere di sorveglianza di tutta la città. riuscendo ad individuare due autovetture sospette a bordo delle quali viaggiava il gruppo dei malviventi finiti in manette.
Il prosieguo dell’inchiesta ha permesso di identificare i componenti della banda grazie all’incrocio dei tabulati telefonici, fino a chiudere il cerchio. Non prima, però, che i ladri mettessero a segno altri colpi.
Nella notte tra il 14 e il 15 novembre, sempre a Riccione, dopo il fallito tentativo di portare via una Jaguar, si erano spostati a Rimini dove avevano messo le mani su una Jeep – Grand Cherookee ed una Maserati Sport. La scia dei colpi era stata interrotta nella serata del 25 novembre quando 3 membri del gruppo erano stati notati aggirarsi coi carabinieri che si erano messi a pedinarli fino a quando, giunti a Rimini in via Flaminia, avevano cercato di rubare la Jeep Gran Cherokee di Lucio Paesani. In pochissimi secondi, due malviventi erano scesi dall’auto “pulita” e con incredibile maestria erano riusciti, senza neanche un graffio, ad aprire il veicolo. Appena il tempo di metterlo in moto ed erano piombati su di loro i militari, bloccando immediatamente i due. Il terzo, rimasto a distanza pronto a scortare il veicolo rubato con l’auto di copertura, notato l’intervento dei carabinieri aveva tentato subito di scappare ma alle sue spalle c'erano altre divise che lo avevano immobilizzato.
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I tre, condotti in caserma, erano stati quindi perquisiti e trovati in possesso di un potente disturbatore di frequenze e di alcune chiavi elettroniche e apparecchiatura per la decodifica delle centraline. Il fermo era stato convalidato e, il giudice, aveva sottoposto il trio all'obbligo di dimora nel comune di residenza con l’ulteriore prescrizione di permanenza in casa nelle ore serali e notturne, nonché l'obbligo di firma. I successivi accertamenti hanno permesso ai carabinieri di individuare anche il quarto complice finito oggi in manette insieme agli altri tre.