Il 24 enne Michele Vairo si è consegnato spontaneamente ai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia. Il giovane sarebbe stato il protagonista degli spari, nell’area delle giostre per la Festa patronale, esplosi contro il 46enne Giovanni La Torre, ferito alla coscia sinistra. Sarebbe accusato, al momento, per il reato di porto illegale di arma.
La Torre, noto con il nomignolo “il figlio di Zio Costanzo”, ha precedenti per rissa, lesioni personali e porto illegale di armi da fuoco; è ritenuto vicino al gruppo mafioso di Macchia che era guidato da Fic Secc, ovvero Pasquale Ricucci, ucciso nel 2019 e a capo della costola macchiaiola del clan Romito-Lombardi-Ricucci-La Torre.
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Alla famiglia di La Torre è riconducibile il bar D’Errico di via Gargano, da sempre ritrovo dei macchiaioli.
Nel 2017 fu arrestato (domiciliari) per intralcio alla giustizia e lesioni personali dolose con Giuseppe Impagnatiello e Mario Scarabino (detto lo zio), per aver picchiato a sangue e tentato di indurre il mattinatese Antonio Pio Prencipe a ritrattare l’accusa di tentato omicidio a carico dei mattinatesi Andrea Quitadamo (alias Baffino junior), Fabio Pio Di Mauro e Bartolomeo Lapomarda.
Anche il 24enne pregiudicato Michele Vairo è noto alle forze di polizia: nel 2018, ad appena 20 anni, fu arrestato con altri 4 giovanissimi tutti pregiudicati (tra cui Tommaso Tomaiuolo) per rapine in abitazioni a Manfredonia. Per tale suo precedente Vairo è considerato dagli inquirenti vicino al clan opposto, quello dei Montanari (Libergolis-Miucci, cui appartiene Tomaiuolo).
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Ma l’accaduto non pare da collegare alle guerre di mafia, quanto piuttosto ad un litigio e a un gesto non premeditato commesso di fronte a tanti testimoni.