Nell'ambito del processo per le presunte tangenti pagate al Comune di Foggia tra il 2013 e il 2014 da quattro costruttori edili, sono stati condannati in appello l'ex dirigente del servizio Lavori pubblici Fernando Biagini, 60 anni; l'ex consigliere comunale Massimo Laccetti, 52 anni; l'imprenditore edile Adriano Bruno, 55 anni (imputato con una posizione marginale).
I giudici di secondo grado hanno condannato Biagini a cinque anni di reclusione per un episodio di concussione (da 80mila euro) e una tentata concussione (da 20mila euro) nei confronti del costruttore Lello Zammarano e per un episodio di concussione (10mila euro) nei confronti del costruttore Marco Insalata.
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Per altre due ipotesi di concussione ai danni di Saverio Normanno (2mila euro) e Vincenzo Rana (14mila euro), i giudici hanno riqualificato il reato in induzione indebita a dare o promettere utilità. In primo grado (sentenza del settembre 2015) Biagini era stato condannato a cinque anni e quattro mesi per concussione e tentata concussione.
Lieve riduzione di pena in appello per Massimo Laccetti, condannato a quattro anni e otto mesi per gli stessi reati contestati a Biagini. Infine, Adriano Bruno è stato condannato a tre anni per concorso in concussione e tentata concussione ai danni di Zammarano. In primo grado era stato assolto dal reato di concussione e condannato a un anno per favoreggiamento.
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Al centro delle indagini della Squadra mobile, che portarono anche all'arresto dei tre imputati nell'aprile 2014, ci sono presunte tangenti per 106mila euro relative a un contratto di affitto stipulato dal Comune per un palazzo dell'impresa Zammarano, all'appalto del Comune per la bonifica di un'area cimiteriale e ai lavori in alcune scuole cittadine e rifacimento di segnaletica orizzontale.
(fonte: Ansa)