“E’ stata fatta campagna elettorale, a Monte Sant’Angelo, sulla Rssa Santa Maria di Pulsano, raccontando falsità”. Chi parla è Damiano Totaro, l’ex amministratore comunale che guidava la cooperativa sociale Sanitaria Service, colpita nel 2017 da interdittiva antimafia. Fino a quel momento l’impresa aveva gestito la residenza socio-sanitaria assistenziale per anziani “Villa Santa Maria di Pulsano”, dotata di 41 posti letto. Il Comune garganico era stato sciolto per infiltrazioni mafiose due anni prima, nel luglio 2015, e Totaro – uno dei tre eletti colpiti da incandidabilità – era socio della cooperativa insieme al legale rappresentante di Sanitaria Service Pasquale Benestare. L’interdittiva si basava in particolare sull’assunzione in Sanitaria Service delle compagne di due uomini del clan Libergolis, Matteo Pettinicchio (cugino di Totaro) e l’attuale reggente dei Montanari, Enzo Miucci.
A novembre 2017 l’allora prefetto Massimo Mariani dispose la nomina del dottor Francesco Bevere, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), quale commissario unico per la straordinaria e temporanea gestione della rssa già gestita da Sanitaria Service.
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“A cinque anni di distanza da quella interdittiva ci chiediamo che bonifica sia stata fatta, visto che le due donne continuano a lavorare nella struttura”, afferma Totaro a l’Attacco. “L’obiettivo era bonificare l’impresa o altro? La sola differenza rispetto ad allora è che noi titolari siamo fuori. Da allora continua il commissariamento. Noi abbiamo proseguito la nostra battaglia giudiziaria, prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, sia per chiedere invano l’annullamento dell’interdittiva sia per l’accesso agli atti, che ci venne negato dalla Prefettura. Entro fine anno attendiamo l’esito di quest’ultimo procedimento dinanzi al Consiglio di Stato. Vogliamo portare la società in liquidazione dopo la revoca dell’interdittiva, non ci interessa più la rssa”, sottolinea Totaro.
“Ma non ci possono bloccare per cinque anni. Peraltro, noi ad una visura camerale risultiamo ancora nel cda della coop. Nel frattempo la struttura opera tranquillamente, pur senza autorizzazione al funzionamento, con assunzioni sproporzionate e clientelari che segnaleremo alla Procura di Foggia. E ogni giorno ci sono ricoveri”.
Totaro punta il dito anche contro l’annuncio roboante fatto su Facebook il 9 aprile scorso dal Sindaco Pd Pierpaolo d’Arienzo: “La rssa Santa Maria di Pulsano” è diventata una struttura pubblica”.
“Nulla di vero, la rssa non è diventata pubblica. Si è fatto credere che i dipendenti potessero diventare pubblici ma com’è possibile visto che sono lavoratori di una cooperativa?”, ribatte Damiano Totaro. “Una delibera adottata, peraltro, nell’assenza del presidente Michele Emiliano. Quel giorno fu il vicepresidente Raffaele Piemontese a presiedere la giunta regionale. La narrazione della rssa diventata pubblica è stata oggetto di campagna elettorale. Piemontese è stato il candidato di Monte Sant’Angelo alle politiche del 25 settembre scorso”.
Totaro chiede conto anche della durata degli effetti dell’interdittiva, visto che la giurisprudenza li indica come “temporanei”, rimarcando che tale misura di prevenzione provoca una “incapacità di agire temporanea”.
Zone Transition
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“Altro che misura provvisoria: qui è trascorso un lustro”, rimarca l’ex eletto. “Peraltro, si prevedeva, dopo l’interdittiva, che gli ospiti della struttura fossero trasferiti altrove. Invece, non solo quelli che già stavano ricoverati sono rimasti dov’erano, nella Santa Maria di Pulsano, ma a loro se ne sono aggiunti altri coi ricoveri successivi”.