Unci agroalimentare e il Dipartimento di scienze agrarie, alimenti, risorse naturali e ingegneria (Dafne) dell’Università di Foggia sono stati i promotori dell’evento tenutosi a San Severo focalizzato sul ‘Carbon farming: crediti di carbonio e agricoltura rigenerativa’.
E’ stata messa in luce l’importanza delle pratiche agricole sostenibili che non solo aumentano il sequestro di carbonio ma offrono anche una nuova fonte di reddito per gli agricoltori, contribuendo significativamente alla riduzione dei gas serra, i quali sono i principali responsabili dei cambiamenti climatici e di quei fenomeni estremi che colpiscono principalmente le colture.
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Una discussione approfondita sulle pratiche di carbon negative in agricoltura, è stata introdotta dal prof. Massimo Monteleone dell'Università di Foggia. Sono state poi condivise le esperienze del primo progetto italiano in questo ambito, Alberami, la startup pugliese che promuove un modello di ecosistema che consente ai privati e alle imprese di compensare le proprie emissioni di carbonio e che assicura benefici economici agli agricoltori. Per Alberami erano presenti il ceo Francesco Musardo e il responsabile tecnico Cosimo Mazzotta.
Gennaro Scognamiglio, presidente di Unici agroalimentare, ha discusso la proposta di carbon farming nell'ambito del cooperativismo agricolo. La chiusura dell’evento è stata affidata all’onorevole Teresa Bellanova, già ministra dell'Agricoltura.
L’Europa chiede un cambio di passo all'economia agricola, anche a partire dal sud, qual è il suo impegno in questo senso? “Quello di andare a fare una battaglia – la risposta della parlamentare a l’Attacco –, perché l'Europa deve produrre sempre meno carta e deve produrre più merce. Siccome questo lo dicevo da ministro dell'Agricoltura, se dovessi andare in Europa so dove devo mettere le mani e non devo essere presentata, perché in Europa conoscono già le battaglie che ho fatto, qual è l'interesse che nutro verso un settore primario che può essere attrattivo per i giovani e per le donne. L’agricoltura è un settore che si caratterizza per l'innovazione non per l'arretratezza. Ma ha bisogno di regole comunitarie che siano meno burocratiche e più direttamente interessate a sostenere gli investimenti”.
Zone Transition
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Si pensa però che la sostenibilità ambientale sia insostenibile dal punto di vista economico, è così? “No, la sostenibilità ambientale è tale se è anche sostenibile a livello sociale ed economico. Se la sostenibilità ambientale è ideologica produce danni e lascia terreni abbandonati, la sostenibilità deve essere economica, perché attraverso questo noi sappiamo che se le imprese producono ricchezza, la possono distribuire, se le imprese producono perdite, quando va bene si avvalgono del lavoro nero, altrimenti lasciano i terreni incolti”.