Ha infiammato le piazze di Capitanata, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, nella due giorni dedicata al tour per i Comuni della sua provincia. Le immagini di quei bagni di folla hanno fatto il giro dei canali web del M5S e in qualche modo sono servite a rappresentare la vitalità di un partito politico dato ormai per spacciato, in via d’estinzione ed invece oggi, l’efficacia della campagna elettorale che stanno conducendo Conte e i suoi apre scenari nuovi in cui alcuni collegi che sembravano ormai assegnati sono tornati contendibili e a giocarsela sembrano rimasti i meloniani e i pentastellati, al massimo terzo il Partito Democratico.
“I cittadini stanno premiando la nostra coerenza e la nostra capacità di dare risposte ai loro problemi – ha spiegato il leader pentastellato a l’Attacco -. Mi faccia dire che i sondaggi non mi abbattevano quando le previsioni erano più basse e non mi esaltano oggi che sono in netta crescita. Il mio termometro sono le piazze che sto girando in questi giorni. E lì l’entusiasmo per la nostra proposta politica è straordinario”. Non ha poi esitato a dichiarare: “Al Sud il M5S è il primo partito, possiamo vincere molti uninominali”.
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Proprio oggi l’ex premier torna in Puglia, stasera sarà a Foggia e sarà inevitabile il confronto tra la sua piazza e quella di Enrico Letta, di qualche giorno fa. A “scaldare” il pubblico, così come fu a San Giovanni Rotondo, sarà Mario Furore, europarlamentare foggiano che, insieme ai candidati locali sta battendo a tappeto il territorio, con l’obiettivo di raccontare agli elettori quanto fatto fin qui e quanto ancora il Movimento può fare.
“I sondaggi ci danno in continua crescita – ha ricordato a l’Attacco -, gli ultimi che abbiamo, davano il Movimento con un trend in grande crescita, al Sud si attestava tra il 25% e il 30% come primo partito ma abbiamo delle zone in Italia in cui la tendenza è ancor più in rialzo, soprattutto nei collegi dove si è candidato il presidente: Campania 1, la Puglia e in Sicilia. E’ quindi verosimile la ricostruzione di alcuni giornali che ci vedono in vantaggio in molti più collegi. Noi ci speriamo tanto, grazie anche al crollo della Lega; se da un lato al Sud Fratelli d'Italia fa da traino dal punto di vista elettorale, non è detto che riesca a rendere così appetibili anche i salviniani, di conseguenza in alcuni collegi addirittura potremmo arrivare a superarli. Non ritengo competitivo invece il Pd che secondo me arriverà terzo in quasi tutti i collegi al Sud”.
L'elemento di novità in questa fase sta nel fatto che se in un primo momento sembrava che il Movimento strappasse elettori soprattutto al centrosinistra, ora pesca anche nel bacino del centrodestra “ma anche molto tra chi pensava di astenersi”, ha aggiunto Furore.
La strada fin qui è stata sicuramente in salita per il Movimento ma l’europarlamentare rivela: “Sapevamo che al Sud avremmo risvegliato il voto degli indecisi e portato il Movimento ad essere di nuovo il primo partito, anche per questo Conte ha deciso di candidarsi qui ed in molte zone del Mezzogiorno. Speranza a parte, vedremo come andrà nelle urne ma l'affetto è in crescita e noi lo percepiamo ovunque andiamo e poi si vede che non sono piazze di curiosità ma la gente ci chiede come si vota per essere certa di accordarci la propria preferenza”.
Molti osservatori sostengono che la rimonta del Movimento sia legata alla strenua difesa del reddito di cittadinanza, misura bandiera dei pentastellati. “Lo dicono anche esponenti del centrosinistra ed è impensabile che loro attacchino il reddito di cittadinanza, si tratta di una misura che in realtà dovrebbero contemplare anche nel loro programma e mi dispiace che accada questo e che si riduca tutto al fatto che noi diamo i soldi del RdC. A maggior ragione considerato che vogliamo migliorarlo e rendere più efficaci le politiche attive del lavoro. Tutte le misure che ha realizzato il Movimento hanno incontrato consensi a dire il vero, siamo stati ad esempio nei giorni scorsi nei cantieri del superbonus e tutti gli imprenditori edili ed operai hanno manifestato la volontà di votarci proprio per il 110 (ieri il Senato ha sbloccato il decreto aiuti bis che norma la cessione del credito maturato con i bonus edilizi, ndr). Molta gente è contenta della nostra proposta sul salario minimo europeo e incontriamo il favore di chi ha visto che noi le proposte le abbiamo realizzate e le portiamo avanti ma sminuire la questione del reddito è davvero meschino”.
Anche i grillini della prima ora si sono riavvicinati al Movimento dopo che lo stesso ha in qualche modo recuperato l'indipendenza e l'autonomia, dopo la stagione delle alleanze che pure sono state molto criticate da molti attivisti. “In effetti è una scelta che ha funzionato in termini di coerenza, conquistando coloro che erano contrari ad alleanze con i partiti tradizionali. In più Conte continua a ribadire che, allo stato attuale delle cose, non ci potranno essere alleanze o coalizioni di grandi maggioranze, abbiamo visto che quando siamo entrati in queste maggioranze allargate ed eterogenee le misure del Movimento sono sempre state le prime nel mirino e demolite”.
Ma Conte fa un discorso soprattutto rispetto al Pd e all'attuale dirigenza: “Il problema – afferma Furore - dal mio punto di vista non è il Partito Democratico in sé ma Letta che con questa operazione cinica, si è sbarazzato del Movimento, per preferirgli Calenda (che a sua volta li ha silurati). Dico anche che se il Pd avesse fatto un'alleanza con noi, la partita a livello di uninominali in Italia sarebbe stata molto più contendibile ma evidentemente ha giocato malissimo le sue carte. C’è poi uno psicodramma in atto tra i dem: Letta dice che è d'accordo con Emiliano, il governatore prima chiede di votare Pd e poi dice che bisogna supportare anche i 5 Stelle, da qui si intuisce che all’orizzonte si profila un tracollo”.
Si moltiplicano peraltro le voci sui Sindaci del territorio molti dei quali propongono un voto disgiunto, anche molto eterogeneo, tra Camera e Senato. “Vero ma questa volta si sono resi conto di come possono spostare pochi voti, la gente è scocciata, alle politiche ragiona di pancia e in questo momento il voto di opinione è molto forte per Conte, quindi non riusciranno a trattenere questa valanga”.
Zone Transition
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“Noi siamo molto fiduciosi, l'entusiasmo c'è e credo che ci sarà una grande sorpresa che ci aiuterà anche a ridefinire gli assetti territoriali rispetto alle alleanze future, anche elee, in primis a Foggia città. Credo che questo voto ci darà molta linfa, in più sono certo che Conte avrà il vento in poppa e non si chiuderà, al contrario aprirà e quindi prevedo un traghettamento di amministratori e società civile: verranno a bussare alla nostra porta e la troveranno aperta. L'esperimento del Movimento deve essere quello di guidare una coalizione progressista in cui sono ben accette le persone che vogliono dare un contributo di idee in questo senso”, ha concluso Mario Furore.