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I democratici hanno ottenuto quasi il doppio delle preferenze della lista più vicina, i civici di Progetto Popolare, perciò vogliono fare la voce grossa e, stando alle prime indiscrezioni, vorranno almeno tre assessorati dei sette complessivi. Uno dei tre dovrà essere unito anche al ruolo di vicesindaco e, a questo riguardo, si sussurra che la figura più adatta potrebbe essere quella di Cecilia Simone. Insegnante e responsabile dell’ANPI cittadino, è persona vicina al consigliere regionale Paolo Campo. Per lei, sarà chiesto il ruolo di vicesindaca e un assessorato di rilievo. Dall’alto delle sue 540 preferenze, il giovane imprenditore Matteo Gentile potrebbe essere indicato per il secondo assessorato, anche se qualcuno preferirebbe che il responsabile di Smart Lab restasse nell’aula consiliare per fare il capogruppo PD in Consiglio.
Come alternativa, potrebbe essere Raffaele Caputo a ricevere una non meglio precisata delega assessorile, dal momento che è risultato solo ottavo in termini di preferenze con le circa 300 portate a casa. L’ex segretario cittadino PD fa parte del gruppo che si riferisce a Campo, perciò o come assessore o con lo scorrimento di chi gli è davanti, in qualche modo dovrà rientrare nei ruoli di responsabilità nel governo cittadino.
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Un altro nome di donna che si sta iniziando a fare come assessora è quello di Paola Leone. Anche lei insegnante, impegnata nell’ambito sindacale scolastico e moglie di Gino D’Errico. Quest’ultimo è co-amministratore del porto turistico Marina del Gargano, perciò Leone viene considerata vicina ai fratelli Gelsomino. Il gruppo di Molo 21, che porta in Consiglio 3 suoi rappresentanti, potrebbe ricevere un solo assessorato. Se fosse così, il maggiore indiziato sarebbe il coordinatore Giovanni Mansueto. Una grossa fetta di responsabilità nell’individuazione di Domenico la Marca candidato Sindaco è sua e, con tenacia e una buona dose di lungimiranza, ci ha visto giusto dall’inizio.
Progetto Popolare ha qualche difficoltà perché sarebbe naturale vedere Francesco Schiavone ricevere una qualche delega assessorile ma, al tempo stesso, c’è più di qualcuno pronto ad alzare il tiro su di lui se dovesse essere davvero così. Non sono in discussione le sue capacità, che ha mostrato nel corso della sua prima esperienza da consigliere d’opposizione, quanto piuttosto il rapporto con l’ex vicesindaco Salvatore Zingariello. Anche nella stessa maggioranza c’è chi storce il naso e, piuttosto, auspica qualche altro nome. Nel caso, Schiavone potrebbe virare sulla presidenza del Consiglio ma per questo stesso ruolo potrebbe entrare in competizione con qualcuno di CON.
Nella civica emilianista della rieletta consigliera Maria Teresa Valente non pare esserci molta serenità. Stando ad alcuni beninformati, il gruppo si è diviso in due correnti: una prima che fa riferimento a Valente e Angelo Riccardi, una seconda che è invece animata da Vittorio D’Ambrosio, dipendente comunale e riferimento dell’associazione Diomedes, che è riuscito a far eleggere sua figlia Maria D’Ambrosio con più preferenze della navigata Valente: 497 a 482. Se Maria Teresa Valente fosse nominata assessora, in Consiglio entrerebbe al suo posto Michele Prencipe, che risponde a D’Ambrosio. Ciò significherebbe che verrebbe esautorato di fatto l’altro gruppo, visto che tutti e due i consiglieri in aula sarebbero espressione di Vittorio D’Ambrosio. L’unico modo per uscirne fuori sarebbe con Valente presidente del Consiglio, perché così non ci sarebbe bisogno di subentranti al suo posto. Ma quanto potrebbero essere d’accordo le due anime di CON?
Inoltre, ci sarebbe un’altra pretendente alla presidenza del Consiglio: Rita Valentino. Anche lei viene dall’esperienza precedente di consigliera d’opposizione all’Amministrazione di Gianni Rotice e, se proprio non vuole essere assessora, può comunque alzare la voce perché è stata la più suffragata non solo tra i compagni del Partito Democratico ma tra tutti i candidati scesi in campo. Per poche decine di voti ha sopravanzato anche le rodate ‘macchine elettorali’ di Francesco Schiavone e Michele Iacoviello, perciò non potrà essere scontentata nelle richieste che vorrà avanzare.
Per Manfredonia Civica ci sono maggiori chance di ricevere un assessorato rispetto alla civica del Sindaco. I primi, infatti, hanno in Rosario Cusmai il principale ispiratore - con il fidato Giuseppe La Torre in loco - e questi non accetterebbe di essere tenuto in disparte come invece qualcuno avrebbe già manifestato di voler fare. Piuttosto, in pole position c’è il nome di Nicola Mangano – un quarto dei circa 1.600 voti per la lista sono i suoi -, presumibilmente per una delega attinente lo sport. Altrimenti, tornerebbe in voga Alessandro Salinari che, secondo alcune fonti, avrebbe raggiunto già tempo fa un accordo in tal senso.
Zone Transition
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Resterebbe vuota un’ultima casella, quella del settimo assessore. Una casella che sarà coperta soltanto dopo che saranno risolti tutti i precedenti nodi. Come nel videogioco Tetris, in cui ogni mattoncino deve essere messo al suo posto da subito per non pregiudicare la costruzione. Delle fondamenta dell’azione amministrativa, in questo caso.
