Se la linea gotica tracciata da Michele Emiliano in Puglia contro l’avanzata delle destre passa attraverso un patto di ferro con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, il governatore dovrà vedersela con il segretario del partito Enrico Letta e i vertici romani dei democratici che hanno considerato sempre un po' indigeste le interferenze dello stesso Emiliano in fatto di alleanze e intese politiche. Del resto, come egli stesso ha confermato in più occasioni, è stato l’antesignano di un accordo a livello nazionale tra Pd e pentastellati che in Puglia ha allargato il consenso con uno schieramento forte che vede 5 stelle e civiche prevalere sullo stesso Pd in termini di peso elettorale.
Il ragionamento non fa una grinza se nella malaugurata ipotesi di una sonora sconfitta dei dem la Puglia possa rivoluzionare l’idea di un campo aperto tra espressioni del mondo civico e pentastellati. Ciò che in fondo vorrebbe Michele Emiliano. I pronostici della vigilia, in presenza di sondaggi che circolano sulle chat e su WhatsApp raccontano per certi versi una storia inedita.
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Le percentuali del Movimento 5 Stelle di Conte, accolto a Bari con un bagno di folla in piazza del Ferrarese, potrebbero confermare che il Movimento in Puglia appare più che solido contrariamente alle ipotesi di crollo totale. E dunque se quelle cifre fossero confermate il 25 settembre dalle urne, non è difficile immaginare una più ampia rappresentanza del Movimento a livello istituzionale. E non si esclude che, come si vocifera, possa essere il M5S ad occupare la poltrona della vicepresidenza, in sostituzione di Raffaele Piemontese. In pole position Rosa Barone, già titolare della delega al welfare che beneficerebbe anche di un rafforzamento del pacchetto di deleghe.
La conferma al quotidiano l’Attacco di questo rapporto sinergico con la Puglia arriva dallo stesso ex premier: “Il presidente Emiliano è un presidente di regione con cui ci sentiamo – sottolinea Giuseppe Conte –, con lui c’è un rapporto trasparente. Certo è rimasto dispiaciuto, come ha dichiarato apertamente, delle decisioni assunte dai vertici del Pd. Noi per quanto riguarda l’amministrazione regionale abbiamo assunto un impegno prim’ancora che con Emiliano con i cittadini pugliesi e noi non volgiamo la testa dall’altra parte. E’ un impegno che portiamo avanti con l’obiettivo ovviamente esclusivo di cercare di migliorare la qualità di vita dei cittadini pugliesi. E quando ci saranno queste condizioni noi portiamo avanti questo rapporto con Emiliano, in piena lealtà, trasparenza, come è nostra abitudine”.
Dopo aver assaggiato la tipica focaccia barese tra la folla in piazza Ferrarese, il leader del M5S ha visitato Bari vecchia e si è soffermato a chiacchierare con le signore che preparano le tradizionali orecchiette tra i vicoli, all'aperto. Una di loro, rivolgendosi all'ex premier, ha detto: “Come facciamo a pagare le bollette noi che guadagniamo poche centinaia di euro al mese?”. Conte ha detto che farà il possibile, ricordando quanto già il M5S ha fatto "per fare in modo che il Governo e il Parlamento pensino ai cittadini anziché togliere il tetto ai mega stipendi dei dirigenti di Stato che già guadagnano 10mila euro al mese”.
“Non vi dovevano togliere dal governo”, ha detto un'altra signora a Conte: “Ci hanno tolto - ha risposto il leader del M5S sorridendo - chi mi ha fatto cadere? Tutti cattivi”. Al suo arrivo a Bari, prima di salire sulla pedana allestita per il comizio, l'ex presidente del Consiglio si è fermato a parlare con una bambina che gli ha parlato delle condizioni precarie della sua scuola. Conte ha detto che andrà avanti a lavorare “per continuare” con i grandi investimenti sulla scuola fatti già dal suo Governo. “Non vorrei che alla fine, rispetto a presunte interferenze, si arrivasse invece a un inquinamento della campagna elettorale con queste insinuazioni e illazioni che spero siano tutte false”, ha commentato il leader del M5S parlando del dossier che riguarda presunti finanziamenti russi ai partiti.
Per Conte occorre “maneggiare” questa questione “con cura e non buttare sul terreno di una campagna elettorale delicata e complessa illazioni: non buttiamo insinuazioni, stiamo molto attenti”. “Soprattutto - ha evidenziato - chi ha responsabilità istituzionali ha una doppia, tripla responsabilità di gestione”. “Io - ha ribadito Conte - posso parlare del M5S che fa della trasparenza la sua virtù: non abbiamo nulla a che vedere con questa storia e confido che nessun partito in Italia abbia a che vedere con questa storia”.
“Per noi un decreto Aiuti serve a salvare le aziende, non ad alzare gli stipendi, per come poi si è scoperto, anche degli alti dirigenti dello Stato: mega stipendi perché stiamo parlando di persone che prendono oltre diecimila euro netti al mese. Chi ha concepito quella norma, e non so chi sia, i partiti che l'hanno sottoscritta, e parlo di Forza Italia, Italia Viva e anche “e Pd, francamente dovrebbero vergognarsi”.
“In un contesto del genere - ha sottolineato Conte - anche solo aver concepito una norma del genere, oltre che approvato, diventa una vergogna nazionale”. “Noi - ha evidenziato - abbiamo persone, le incontro da nord a sud, che non arrivano a metà mese ormai. Incontro commercianti e imprenditori disperati”.
Zone Transition
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“Ma questi che sono nel Palazzo, che hanno confezionato questa norma e l'hanno votata - si è domandato Conte - si rendono conto di qual è la realtà d'Italia, delle difficoltà del Paese che stiamo denunciando da febbraio o marzo, per cui non si è fatto ancora nulla e si stanno adottando pannicelli caldi?”.