Terminato il 2022, un po' di tutti fanno il bilancio di ciò che è stato. E il 2022 di Manfredonia è stato sicuramente un anno che ha fatto tornare la comunità locale protagonista della città. I due anni e mezzo di commissariamento pesavano come macigni sugli slanci, civili e politici, della collettività sipontina e sui margini di manovra che avrebbero avuto gli eletti.
Nonostante ciò, la nuova amministrazione comunale ha riavviato un processo di fiducia nelle istituzioni che si era sbiadito. Come è stato percepito l’operato di eletti e assessori, in questo primo anno a Palazzo San Domenico? Una domanda a cui l’Attacco ha cercato di fornire risposta, consapevoli del punto da cui ognuno è partito, prima ancora di quello in cui è attualmente arrivato.
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Giuseppe Basta. La sorpresa positiva, frutto di un’intuizione
La sua carta d’identità dice: 26 anni. Giovane età che allo accomuna a buona parte della squadra di governo della città, anche se la maturità che ha saputo mostrare è notevole e gli ha fatto meritare il rispetto pure dell’opposizione consiliare.
Apparentemente schivo, lontano da riflettori ed enfatizzazioni, ha fin qui preferito la concretezza dei risultati che ha iniziato a conseguire. Sempre misurato nei toni e nelle parole, come si dovrebbe a chi - come lui - riveste anche l’importante ruolo di vicesindaco.
Giuseppe Basta ha ricevuto la delega assessorile alla Transizione ecologica che, a sua volta, comprende: Mobilità sostenibile; Qualità della vita; Bonifiche; Ciclo dei rifiuti; Verde pubblico; Decoro urbano; Autorizzazioni ambientali e paesaggistiche.
Il giovane praticante avvocato è alla sua prima esperienza amministrativa, frutto dell’elezione tra le fila di Forza Italia con 350 preferenze, che lo resero il più votato del suo partito. Figlio d’arte - suo padre è l’ex consigliere comunale Michelangelo Basta -, rappresenta una felice intuizione del poi eletto onorevole Giandiego Gatta. Alla premura paterna, che gli suggeriva di non cimentarsi nella competizione elettorale, ha fatto da contraltare la fiducia che ha sentito riposta in lui da Gatta. Che ha avuto sin qui ragione. Voto: 7-
Antonella Lauriola. Tiene la barra dritta con azione decisa e risoluta
È altamente improbabile che qualcuno, prima delle scorse elezioni amministrative, desiderasse occuparsi della casse comunali. Il Comune sta attuando un Piano di riequilibrio economico e finanziario che si traduce in servizi pubblici che devono essere rimodulati, se non addirittura soppressi. La patata bollente dell’assessorato alle Risorse finanziarie e Programmazione è andata a Antonella Lauriola.
Anagraficamente meno giovane rispetto ai colleghi, è comunque anche lei alla sua prima esperienza pubblica. Lauriola, infatti, è una professionista in uno studio associato commerciale, che si era candidata con Strada Facendo. Conseguì 475 voti e risultò quarta nella lista civica voluta dal poi eletto primo cittadino. È persona in cui Rotice ripone piena fiducia, fin qui ampiamente ripagata.
Non sono mancati i momenti complicati, soprattutto sotto forma di interrogazioni consiliari rivolte dalla minoranza, tuttavia Lauriola ha risposto a tutte le sollecitazioni ricevute, per quanto non le abbia condivise.
Il cipiglio visto nel corso di qualche seduta consiliare le è proprio anche nella sua esperienza amministrativa. Decisa, risoluta, poco appariscente ma pronta anche a risposte taglienti, si sta districando con autorevolezza per porre rimedio – laddove possibile – allo stato disastroso delle casse comunali. Voto: 6+
Zone Transition
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Sull’edizione odierna in edicola, anche digitale, il resto delle “pagelle” su assessori, Sindaco e minoranza consiliare.