“Non sono stati sufficienti 11 consiglieri comunali presenti nella sala consiliare Luigi Allegato del Municipio per rendere valida la seduta di ieri 6 maggio del consiglio comunale”.
Marco Flammia, consigliere di maggioranza e presidente della II Commissione consiliare: Urbanistica, Lavori Pubblici, Assetto del Territorio e Ambiente, critica il mancato svolgimento del consiglio comunale per la mancanza del numero legale alla massima assise cittadina riunita ieri in seduta di prima convocazione. “Ho l’impressione che la maggioranza – spiega il presidente Flammia –, non ha più i numeri per governare. Ancora una volta i saggi ed i consiglieri di lungo corso hanno preferito scappare dall’aula piuttosto che rendere valida la seduta. Questo è il senso del dovere di molti consiglieri di maggioranza? Questo è il rispetto delle istituzioni di quanti, avendo le spalle coperte dal numero legale si ergono a soloni durante le sedute e pontificano, giudicano, ma quando devono combattere da soli scappano? Che bella figura agli occhi dei cittadini.
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Nella seduta di seconda convocazione in programma lunedì 9 maggio per il sindaco Miglio sarà più facile gestire gli accapi in discussione, perchè in seconda convocazione sono sufficienti 1/3 dei voti per approvare le delibere all’ordine del giorno.
Zone Transition
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Per non parlare - conclude Flammia -, dell’incomprensibile atteggiamento del presidente del consiglio Ciro Cataneo. Infatti in più occasioni ho chiesto al Presidente Cataneo per quali motivi aveva deciso di inserire all’ordine del giorno del consiglio comunale gli accapi 5, 6, 7 e 8 senza che gli stessi venissero discussi nella commissione preposta. Ovviamente, con grande garbo istituzionale, il presidente Ciro Cataneo non mi ha risposto. Per tutti questi motivi ribadisco al Sindaco la richiesta di azzeramento dell’esecutivo per definire un nuovo progetto di città perché quello che si sta attuando, e lo si vede, appare abbastanza fallimentare”.