A Manfredonia, dopo giorni in cui regnava una generale rassegnazione alla possibilità di slittamento delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno prossimi, è tornato il convincimento che si andrà alle urne alla data prefissata. I partiti e le coalizioni si sono rimessi in movimento sebbene lo scenario sia ancora nebulosissimo sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Come raccontato nei mesi scorsi, l’intenzione di replicare il campo largo foggiano anche in riva al golfo si è arenata con le serissime preoccupazioni del M5S di ritrovarsi a condurre la campagna elettorale assieme a tanti nomi ritenuti improponibili o impresentabili, dagli ex assessori Salvatore Zingariello e Damiano D’Ambrosio all’ex sindaco Angelo Riccardi, la cui amministrazione decadde a pochi mesi dallo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, nel 2019. Sia i vertici Pd che quelli M5S da tempo indicano che la via è quella del campo largo ma le peculiarità locali hanno reso finora vano ogni tentativo di chiudere l’intesa e presentarsi alle urne stavolta uniti, dopo la contrapposizione del 2021 che permise la vittoria a sorpresa del candidato del centrodestra Gianni Rotice e l’inizio di un mandato, durato appena due anni, che oggettivamente è stato deludente e che oggi è esaminato dagli inquirenti della Procura sotto vari aspetti, a cominciare da quelli emersi con l’operazione della Guardia di Finanza “Giù le mani”, incentrata sul controverso ex assessore Angelo Salvemini e sul legame con le famiglie Romito e Fatone.
Opacità tali, secondo alcuni osservatori, da avvalorare l’idea di un rischio di condizionamento malavitoso sulla municipalizzata dei rifiuti ASE spa e su Palazzo di città. Ci sarebbe da ultimo un ulteriore segnale di come a Roma si voglia mandare in porto l’alleanza tra dem e pentastellati, al pari di Foggia dove a ottobre 2023 ha trionfato al primo turno la sindaca Marida Episcopo (indicata dal M5S ma legatissima al Pd del vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese). Stando ad indiscrezioni che trapelano da ambienti piddini, l’ex ministro della giustizia Andrea Orlando avrebbe telefonato al presidente M5S Giuseppe Conte per parlargli proprio del caso Manfredonia. Non è un mistero che Orlando, della cui area ha sempre fatto parte l’ex deputato sipontino Michele Bordo, sia legato alla città, che segue da decenni con particolare attenzione.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
L’interlocuzione romana porterebbe ad una soluzione in grado di togliere dall’imbarazzo i contiani locali, guidati dal coordinatore provinciale ed europarlamentare Mario Furore: realizzare un campo largo ristretto, anziché extralarge come a Foggia, tenendo fuori diverse liste civiche dietro le quali ci sono tuttora le personalità più ingombranti e scomode per il M5S. In altre parole, si sta valutando di presentarsi agli elettori rinunciando ad una grossa coalizione in cambio della massima prudenza possibile. Ma è pensabile di proporsi agli elettori facendo a meno di formazioni come la civica emilianista CON e la Progetto Popolare di Zingariello e Francesco Schiavone?
L’attuale quadro, estremamente frammentato, non induce a pessimismo per quanto le fonti contiane restino coi piedi di piombo, parlando con l’Attacco: “Al momento siamo ancora in alto mare”. “Da diversi mesi che Conte aveva aperto al Pd, ma cercando di far capire che si dovevano rispettare le condizioni di legalità e serietà”, commentano altri pentastellati. E’ questa la prospettiva cui si sta lavorando e che rende superati gli avvenimenti delle scorse settimane.
Una decina di giorni fa l’Attacco rivelò come il nome individuato dal consigliere regionale dem Paolo Campo quale possibile candidata sindaca fosse quello della professoressa di lettere Annarita Attanasio, docente in un istituto scolastico superiore e amica di lunga data dei Campo, parte integrante dei dem del Golfo.
Un’ottima persona, assicura chi la conosce. Sarebbe stata un’operazione molto simile a quella che a Foggia condusse lo scorso anno il campo largo a scommettere sulla provveditrice agli studi Marida Episcopo, attuale sindaca.
Ma tale ipotesi appare oggi bypassata dall’intervento di Orlando e dal confronto avvenuto a Roma con l’ex premier Conte. Quanto ai pentastellati sipontini, da settimane hanno dato il proprio placet all’alleanza con le civiche sorte intorno all’ex deputato M5S Antonio Tasso, che dovrà però rinunciare alla candidatura a sindaco.
Mentre nel centrodestra si è già detto, giorni fa, su queste colonne di come il deputato di Forza Italia Giandiego Gatta stia cercando di convincere la coalizione a restare unita e convergere sull’avvocato e dirigente Arif Ugo Galli, candidato sindaco scelto dal raggruppamento civico Manfredonia 2024.
Zone Transition
Zone Transition
Una soluzione che però non convince altri partiti del centrodestra, a cominciare da Fratelli d’Italia che aveva proposto come nome unitario l’ex capogruppo azzurro Vincenzo Di Staso.