Cosa ci fa una postazione del 118 nel bel mezzo della campagna di Capitanata, in una piccola frazione di Ascoli Satriano?
Era il quesito che avevano sottoposto all’opinione pubblica tramite le colonne del quotidiano l’Attacco un gruppo (maggioritario) dello staff, soccorritori e autisti, che prestano il loro servizio in quel luogo.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Per l’esattezza la postazione è quella di borgo San Carlo d’Ascoli, che ha in dotazione una equipe cosiddetta Victor, vale a dire munita di un’ambulanza senza medico a bordo e il più delle volte senza infermiere, figura che, nel caso di specie, viene messa a disposizione solo per 10-12 giorni al mese.
I soccorritori che partono da San Carlo sono usati un po’ come se fossero dei jolly, nel senso che vengono inviati in diversi centri del Basso Tavoliere, a copertura principalmente di Foggia e Cerignola. Si contano invece sulle dita di una mano gli interventi sul posto, ogni anno.
“Spostate quella postazione dove può essere davvero utile, ne va dell’efficienza di un servizio di una importanza fondamentale. Stiamo parlando della vita e della morte delle persone. Quello che chiediamo è che ci venga consentito di fare il nostro lavoro nel migliore dei modi, la nostra non è una critica fine a sé stessa ma mirata a far sì che le criticità che affrontiamo da tempo vengano finalmente risolte, una volta per tutte. Abbiamo già avuto una prima interlocuzione con i vertici della Asl, che si sono mostrati sensibili al nostro grido d’allarme. Speriamo quindi che al più presto le cose cambino, per il bene nostro e dei cittadini”, era stato l’appello dei soccorritori che avevano messo in luce i problemi più evidenti della postazione: strade dissestate, tempi troppo lunghi di percorrenza per raggiungere i pazienti, edificio fatiscente e linea telefonica malfunzionante.
Immediata la reazione del Sindaco di Ascoli Satriano che aveva messo in dubbio le motivazioni che avrebbero mosso i soccorritori, lasciando intendere che si trattasse per lo più di interessi personali.
Zone Transition
Zone Transition
“Il primo cittadino si sbaglia – tengono ora a ribattere gli operatori del 118 –, a noi non importa essere trasferiti in altri luoghi per fini personali, per esempio per essere più vicini a casa, Sarcone deve sapere che noi maciniamo decine di chilometri ogni giorno, siamo abituati a viaggiare e non è assolutamente questa la nostra preoccupazione. Quello che davvero ci preme è avere la possibilità di fare il nostro lavoro nelle migliori condizioni possibili, senza dover mettere a rischio la vita dei pazienti e nostra. Detto questo, è bene precisare che non compete al Sindaco o a noi stabilire se una postazione del 118 sia utile o meno in un determinato posto ma alla Asl, che è in possesso dei dati relativi agli interventi. Dal canto nostro possiamo affermare che le chiamate che noi riceviamo arrivano quasi tutte da Foggia e Cerignola, nessuna da San Carlo e qualcuna da Ascoli, dove ricordiamo c’è un’altra postazione 118. Quanto agli interventi in loco, è emblematico l’episodio accaduto qualche giorno fa, quando è venuta una donna che lamentava dolore toracico alla quale non siamo riusciti a fare neppure l’elettrocardiogramma perché gli strumenti non sono connessi, la linea telefonica e internet non funzionano e noi siamo puntualmente isolati. Siamo dovuti andare a Borgo Libertà e questo la dice lunga”.