“Non avrà mai fine - scrive Massimiliano Di Fonso, segretario provinciale confederale Usppi - la sorte dei lavoratori della ex Casa Divina Provvidenza, infatti gli stessi aspettano da anni gli arretrati maturati durante il periodo di lavoro
con le Ancelle della divina provvidenza, e che il Commissario Bartolomeo Cozzoli, non è mai riuscito a pagare”.
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“In realtà nelle richieste inviate dallo stesso Cozzoli ai lavoratori venivano indicate le somme da inserire nella richiesta di insinuazione al passivo presentata presso il tribunale di Trani”.
“Ad oggi delle somme indicate, i lavoratori non hanno ricevuto le spettanze relative a ferie non godute, rateo di tredicesima, premio di incentivazione ed un stipendio non pagato”.
“Ma la beffa del commissario Cozzoli ai lavoratori avviene in questi giorni con una lettera inviata dallo studio legale Rigante, che per conto del commissario Cozzoli chiede il rimborso dei contributi previdenziali con somme di elevata entità.
Cozzoli non ricorda bene che nel momento in cui è cessato il rapporto di lavoro i dipendenti hanno dovuto pagare tale rimborso con il proprio TFR, scalando la somma del contributo previdenziale.
Quindi riteniamo detta richiesta sia infondata e truffaldina, visto che chi sarebbe il preposto a richiede eventuali somme ai lavoratori è solo ed esclusivamente l’Inps”.
“Il Commissario anziché speculare somme sui lavoratori - termina Di Fonso - si preoccupasse di pagare tutti gli arretrati che con la vendita dei complessi del Don Uva doveva servire a risarcire i lavoratori, cosa che fino ad oggi non ha fatto, nonostante la vendita ed i milioni di euro che sono costati all’erario per il suo commissariamento e senza tener conto della proroga della procedura autorizzata dal Mise che ha portato ancora più soldi nelle sue tasche”.
Zone Transition
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“Siamo pronti ad alzare muri in difesa dei lavoratori con azioni legali, ed esposti contro il commissario, che ha lasciato a bocca asciutta mille e cinquecento lavoratori fra Foggia Potenza e Bisceglie”.