La Procura di Foggia, tramite il pm Marco Gambardella, ha chiesto il rinvio a giudizio per il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Cagnano Varano Giampiero Di Lella, l’ex sindaco Claudio Costanzucci e due eletti della scorsa amministrazione comunale, l’ex assessora alla cultura Mariella Scanzano (oggi sui banchi dell’opposizione) e l’ex consigliere di maggioranza Giuseppe Di Rita.
L’udienza preliminare è stata fissata dal Gip Giuseppe Ronzino per il prossimo 11 febbraio.
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Le condotte contestate avrebbero danneggiato, oltre al Comune di Cagnano, due imprenditori del paese garganico: Fernando D’Apolito, legale rappresentante di Costruzioni D’Apolito, e Francesco Azzarone, legale rappresentante della cooperativa agroforestale Verde Futura.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2018 e settembre 2020 (quando si è insediata la nuova amministrazione Di Pumpo). Sono cinque i capi di imputazione per cui la Procura sollecita il giudizio per il dirigente comunale e i tre esponenti della passata amministrazione.
A Di Lella si contesta, in primis, come responsabile dell’UTC di aver arrecato un danno al Comune “consistente nel generare la sostanziale paralisi delle attività amministrative e, in particolare, l’impossibilità per l’ente di concludere i procedimenti amministrativi e far fronte alle istanze di rilascio di copie conformi”. Nel dettaglio, Di Lella avrebbe omesso “intenzionalmente di sottoscrivere, sia in formato digitale che cartaceo, 835 determinazioni riferibili al III settore e 26 determinazioni riferibili al IV settore (per un totale complessivo di 861 determine, negli anni 2018, 2019 e 2020), emettendo per l’effetto atti amministrativi invalidi, con conseguenti rilevanti pregiudizi per la funzionalità amministrativa del Comune di Cagnano Varano, consistenti nell’impossibilità di concludere i relativi procedimenti amministrativi, nell’essere esposto a contenziosi giurisdizionali e nel non poter evadere le istanze relative a quelle determine”.
Al dirigente dell’Ufficio tecnico la Procura contesta anche, in concorso con l’allora consigliere comunale Di Rita, di aver violato le specifiche regole di condotta “affidando verbalmente – e, con riferimento a Di Rita, senza esserne competente – a Francesco Azzarone di Verde Futura” diversi lavori pubblici. In tal modo, per l’accusa, “intenzionalmente procuravano ad Azzarone un ingiusto danno per 30.280 euro, consistente nell’aver eseguito i lavori (sostenendo le relative spese) senza ottenere la liquidazione di quanto dovuto a titolo di corrispettivo”.
Di Lella e Di Rita, a detta del pm, “abusando delle rispettive qualifiche pubbliche e prospettando ad Azzarone ragioni di urgenza che impedivano di emettere i provvedimenti amministrativi e stipulare i contratti pubblici”, affidarono alla coop agroforestale il lavoro di costruzione di una staccionata in legno in località Isola Capoiale e interventi extra di pulizia spiaggia, la rimozione seppellimento di carcasse di mucche presenti in una azienda agricola presso San Nicola Imbuti, lo spargimento di sale in occasione di una nevicata, il riempimento di buche e rispristino di alcuni tombini con asfalto, il ripristino di un muretto con cemento nel parcogiochi antistante il Municipio di Cagnano”.
Un altro capo di imputazione per Di Lella e Di Rita riguarda ancora Azzarone, cui avrebbero detto “Questa è la procedura per poter lavorare, devi fare come diciamo noi, se ti conviene, altrimenti fanno la fila altri che fanno il lavoro al posto tuo”, “Fai questi lavori e poi ti paghiamo quello di prima” (espressioni che sarebbero state pronunciate dal dirigente UTC), “Se vuoi lavorare è così, fai quest’altro lavoro e forse ti paghiamo l’altro di prima, se fai il bravo” (frase che sarebbe stata detta da Di Rita). Per il pm atti volti a far capire ad Azzarone che non doveva avanzare pretese rispetto alla liquidazione del corrispettivo per l’effettuazione dei lavori assegnatigli verbalmente e per fargli svolgere altri lavori di interesse pubblico “in assenza di qualsiasi determina o contratto pubblico”.
Zone Transition
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Il quarto capo di imputazione è quanto si contesta all’ex sindaco Costanzucci con Di Rita e Scanzano, i quali avrebbero affidato verbalmente e senza averne la competenza alcuni lavori pubblici e forniture a Fernando D’Apolito di Costruzioni D’Apolito. L’imprenditore sarebbe stato danneggiato per 91.589,97 euro poiché, secondo la Procura avrebbe eseguito i lavori senza esser pagato. Gli allora sindaco, assessore e consigliere avrebbero addotto ragioni di urgenza per tali affidamenti in assenza di atti e contratti. Si tratta di un lungo elenco: sostituzione di vetri al palazzetto dello sport, rifacimento asfalto del piazzale del palazzetto dello sport, ripristino del manto stradale di alcune vie di Cagnano, lavori per emergenza neve a gennaio 2017, rimozione di materiale di risulta in località Bacino/Filari, manutenzione straordinaria di tinteggiatura e messa in sicurezza della scuola provinciale, trasferimento di arredo e mobilio scolastico dalla scuola media alla scuola provinciale, noleggio di blocchi di cemento e posizionamento/rimozione degli stessi, scavi nel palazzetto dello sport per messa in opera del conduttore del gas, noleggio attrezzature varie per gli alunni della scuola provinciale.