Condividiamo le ragioni del no al progetto Energas che prevede la realizzazione di un grande deposito di GPL, in località Spiriticchio, a poca distanza dalla città, dall’ Oasi Lago Salso e dai confini del Parco del Gargano.
Un progetto industriale che si trascina da oltre 25 anni - fanno sapere dal FAI Foggia -, verso il quale i cittadini di Manfredonia nel novembre del 2016 hanno chiaramente e democraticamente espresso, il proprio diniego con un referendum consultivo al quale hanno partecipato ben 25.000 persone, segno di una forte sensibilità ai temi ambientali che non si può non comprendere se si guarda alla storia ed alle ferite del passato.
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Il prezzo pagato da quella comunità per l’inquinamento prodotto da un’industria dello Stato è molto alto, e la ferita è ancora aperta, visto che non è stata portata a termine la bonifica delle aree e del sottosuolo contaminati da sostanze altamente tossiche e nocive prodotte dall’attività dell’ex l’ex Petrolchimico Enichem in una zona industriale a ridosso della città.
Anche la Chiesa locale in più occasioni si è espressa con la voce forte e autorevole del vescovo Franco Moscone, che ha anche scritto una lettera al Ministro dell’ambiente per chiedergli di rispettare la volontà della popolazione e la vocazione turistica del territorio. Riteniamo anche noi che questo progetto metta a rischio il ricco patrimonio paesaggistico ed ambientale di Manfredonia e del suo territorio.
Zone Transition
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In particolare, il sito su cui dovrebbe nascere il mega deposito si trova non lontano dall’Abbazia di san Leonardo e soprattutto dal parco Archeologico di Siponto, già tra i siti più visitati in Puglia e al centro di un progetto di valorizzazione e sviluppo che, con gli scavi già programmati, porterà all’ampliamento della sua estensione, con la progressiva
emersione dell’antica città di Siponto e, si spera, alla nascita di una vera e propria impresa culturale, garanzia di vero e duraturo sviluppo.