E’ in fase di ultimazione il progetto della regista e produttrice manfredoniana Anna Rita Caracciolo, presidente dell’Associazione Angeli, che sta lavorando alla realizzazione del film Lo scarparo, il calzolaio, ambientato principalmente a Manfredonia. La trama narra di un uomo del Sud che affronta la vita a braccia aperte nonostante malattia, sofferenza e povertà, facendo ogni cosa per la sua famiglia e partendo dal basso.
Il film, che offre anche una serie di spaccati di vita degli anni ’40, è ispirato alla vita del papà di Anna Rita, Vincenzo Caracciolo, scomparso recentemente. A lui dal 2020, è stato anche dedicato un premio nell’ambito di “Corto e Cultura Film Festival nelle mura di Manfredonia”, giunto quest’anno alla 15a edizione, per il quale Anna Rita Caracciolo, lo scorso anno a Napoli, ha anche ottenuto un importante riconoscimento, il Talentum – Il premio delle eccellenze, ideato dalla giornalista Roberta D’Agostino e dall’attore e regista Gianni Sallustro.
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La produttrice ha raccontato a l’Attacco: “Ho sempre avuto questa passione per il cinema, già da piccola iniziai a fare teatro a Manfredonia e ho fatto parte della Compagnia Teatro Stabile diretta da Dina Valente, che è presente anche nel cast del film. Ho coltivato la passione per il teatro e per la poesia, nel 2003 ho iniziato a realizzare corti. Sono presidentessa dell’Associazione ‘Angeli’ che cura ‘Corto e Cultura Film Festival nelle mura di Manfredonia’, che ogni anno porta a Manfredonia attori di fama, sceneggiatori e registi di corti e film nazionali e internazionali e che dà rilievo a temi legati alla violenza sulle donne, al sociale, al territorio”.
Riguardo alla produzione del film ‘Lo scarparo’ Caracciolo spiega: “E’ un film molto sofferto, perché essendo indipendente non usufruisce di aiuti economici da enti pubblici per questo anche la sua produzione costa tempo e fatica. Il film rappresenta il nostro territorio garganico perché è la storia di ognuno di noi, che parla di famiglia, collocata tra gli anni ‘50 e ‘70 e ambientata oltre che a Manfredonia anche in altri comuni vicini perché riteniamo che alcuni angoli della provincia di Foggia debbano essere scoperti e valorizzati.
Lo spunto è la storia di mio padre che faceva il calzolaio, il film è in bianco e nero e le location sono vecchie e molto particolari. Mio padre ha avuto otto figli e la sua è stata una vita bella, un uomo che ha dovuto farsi da solo. Alla sua storia si unisce un insieme di altre storie. C’è anche Napoli, con la presenza dell’attore e regista Gianni Sallustro dell’Accademia Vesuviana, perché mio padre ha origini napoletane e non ho voluto far mancare un episodio nella città partenopea”. A dirigere la produzione è la stessa Anna Rita Caracciolo con la regia di Matteo Conoscitore e Vincenzo Totaro.
Le riprese sono iniziate a maggio e i protagonisti sono soprattutto attori manfredoniani, più di duecento le persone coinvolte nel progetto tra attori e troupe. “Sono progetti cinematografici che andrebbero sostenuti – ha detto la regista Caracciolo – perché contribuiscono alla promozione culturale del territorio. Chi vuole, anche privatamente, può ancora farlo. Ci tengo a ringraziare l’Amministrazione Comunale di Manfredonia e il sindaco Rotice, Gianni Sventurato per aver creduto nel progetto, l’associazione Ars con la presidente Monica Mantuano e l’operatrice Luisa Totaro”.
Zone Transition
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In attesa dell'uscita del film che verrà distribuito in streaming, Caracciolo rimarca: “In passato ho già fatto lavori che mi hanno dato tanta soddisfazione: il corto ‘La Farrata’, che è stato premiato al Festival del Cinema di Bolzano, dalla critica e dal pubblico, il film ‘Lontano’, che parla della Manfredonia dei ricordi, che è stato anch’esso pluripremiato. I miei lavori sono molto legati al territorio perché sentiamo le esigenze del territorio. Il fare è sensibilità per la città – ha dichiarato la regista – Corto e Cultura Film Festival lavora tutto l’anno per il cinema e come dicevo ha un’attenzione particolare rivolta al sociale”.
Anna Ricciardi