Un’altra stagione è appena andata in archivio: la seconda consecutiva tra i Pro in cui il Cerignola ha raggiunto ancora una volta i playoff da settimo in classifica. Il cammino si è interrotto a Caserta ad un passo da una nuova qualificazione alla fase Nazionale, dopo lo 0-0 del Pinto. “Abbiamo provato a fare tutto ciò che era possibile per passare il turno - detta il ds Elio Di Toro - . Non posso che complimentarmi con tutti, specialmente in questo ultimo periodo abbiamo fatto il massimo. Magari meritavamo un pizzico di fortuna in più ma siamo riusciti a dare dignità al nostro percorso”.
Rammarichi? “Ci sono - conferma Di Toro -. Siamo stati molto sfortunati quest’anno ma è comunque stata un’esperienza che ci ha insegnato qualcosa e che ci farà crescere”.
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Un primo bilancio è già tracciato: è stata una stagione con luci ed ombre, certo, ma le problematiche non sono affatto mancare. Dal nuovo percorso tecnico-tattico intrapreso in estate con la scelta di Tisci ai tanti infortuni che hanno falcidiato la rosa. Ecco quello che è stato il vero problema di un Cerignola che poche volte ha potuto esibirsi con il suo abito migliore.
“Penso che se avessimo avuto l’organico quasi sempre al completo avremmo potuto avere un percorso migliore - confessa il ds abruzzese -. Abbiamo combattuto nonostante qualche problema tecnico. Il lavoro di Ivan è stato difficile anche e soprattutto per questi motivi. Poi certo, spesso non siamo stati continui, per delle superficialità non abbiamo vinto partite che sembrano già nostre altrimenti adesso staremmo parlando di una classifica completamente diversa. Con Raffaele poi abbiamo offerto prestazioni che hanno dimostrato il nostro valore”.
E allora la domanda mista a provocazione vien da se: non era forse il caso di cambiare prima? La risposta del direttore è netta e precisa: “Parto con il presupposto che a me personalmente non piace cambiare. Come in una buona famiglia quando ci sono difficoltà le cose vanno condivise e supportate. Io però ti potrei rispondere con un’altra provocazione, ma si pensava di vincere il campionato? Siamo partiti per fare minutaggio e abbiamo allestito la squadra in un determinato modo, dovevano partire giocatori che poi invece sono rimasti, i rinnovi sono stati fatti a settembre. Ci sono tanti passaggi che andavano fatti diversamente però poi ci si sofferma su quello che Tisci poteva fare e non ha fatto”.
Ma cosa non è andato? “In certe partite abbiamo avuto otto/nove indisponibili. Non è facile giocare per tre mesi e mezzo senza i vari Ligi, Maza, Martinelli, e poi Capomaggio e Leonetti. È ovvio che uno non si lamenta a stagione in corso perché un organico va sempre sostenuto però con il senno di poi si possiamo dire mille cose. In quel momento era la cosa che andava fatta. Non dimentichiamo che con Tisci abbiamo chiuso pure sei partite senza subire gol prima del crollo post Avellino. E poi, si fanno sempre considerazioni senza pensare che nel nostro girone ci sono otto società che hanno fatto la serie A. Noi siamo ormai una realtà bella nel panorama del calcio e su questo bisogna riflettere perché altrimenti sembra che si guardi sempre il bicchiere mezzo vuoto. Abbiamo venduto giocatori chiudendo con un bell'attivo il bilancio e ottenendo pure il risultato sportivo. Questo nessuno lo ha mai detto ma ci si sofferma su quello che non è stato fatto nel momento in cui Tisci ha pareggiato troppo”.
Una risposta che non lascia spazio ad interpretazioni. Probabilmente la squadra ha ottenuto di più con un modo di essere diverso (il 3-5-2) ma anche grazie al recupero di pedine fondamentali. Motivo per cui il prossimo anno si potrà ripartire da una base solida, come già affermato da Raffaele, insieme all’entusiasmo della piazza. “È stato bellissimo quanto vissuto dopo Caserta. La gente ci ha ringraziato ricreando quel feeling che si era un po' perso”.
Zone Transition
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Ma sarà ancora Di Toro a forgiare il nuovo Cerignola? “Ho due anni di contratto e un bellissimo rapporto con il presidente. Con l’ambiente si è creata una grande sintonia. Vediamo cosa accadrà, nelle prossime settimane incontrerò il presidente per capire come continuare e se ci sono i presupposti per farlo”.
Ora bisogna solo scaricare le tossine di una lunga stagione.
(Foto G. Marino)