Avanti un altro... Non bastavano le “rogne” inattese di una formazione che è in crisi di identità e che ancora non riesce ad esprimere il suo potenziale, Nicola Canonico in queste tribolate ore starebbe fronteggiando anche un improvviso dietrofront registrato nelle segrete stanze del club:
non c’è pace per il patron del Foggia, che è reduce da un lunedì particolarmente turbolento. Nel quale da un lato si è prodigato a dialogare con la squadra e a rinfrancarla dopo il deludente pari di Potenza.
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E dall’altro a tamponare la falla che si è aperta dopo le dimissioni presentate dall’avvocato Vincenzo Todaro. L’uomo che il presidente aveva chiamato al suo fianco l’estate scorsa per sopperire all’abbandono (forzato) del presidente onorario Bellisario Masi. E che avrebbe dovuto supportarlo da vicino nel suo secondo anno di presidenza a Foggia.
Todaro, che come anticipato da l’Attacco avrebbe dovuto rivestire la carica di amministratore delegato del club in luogo di Silvestro Carbotti (un altro dei fidati collaboratori di Canonico che non rientrerebbe più nei piani del club), ha deciso di chiamarsi out proprio alla vigilia della sua investitura ufficiale.
Pare che ultimamente i rapporti con la proprietà si siano raffreddati, e che qualche intromissione non sia piaciuta all’imprenditore di Palo del Colle. Che com’è noto ha una concezione molto padronale del Foggia, e che non ammette invasioni di campo di nessun genere.
Todaro, che vive e opera a Foggia e che ha sposato una foggiana, è reduce dalla recente esperienza alla Juve Stabia. In questi ultimi due mesi è stato operativo a tutto tondo per nome e per conto del Foggia, ha agevolato ad esempio l’avvicinamento di un paio di imprenditori cerignolani (De Cosmo e Denisi), e in prima persona ha condotto la trattativa con i commissari per tentare di dirimere la vicenda-Zaccheria.
Sembrerebbe però non abbia gradito il fatto che in alcune sue personali iniziative il presidente si sia messo di traverso, e così ancor prima di intraprendere la sua nuova avventura in rossonero, ha deciso di farsi da parte.
Un fulmine a ciel sereno che non deve comunque aver colto più di tanto di sorpresa Canonico, che nel frattempo ha già individuato il suo sostituto: si tratta di Piero Ingravallo, ormai ex dg del Campobasso, club dal quale l’avvocato barese si sarebbe appena liberato dopo la mancata iscrizione in C dei molisani.
Ingravallo che ha già gravitato nell’orbita di Canonico fin dai tempi del Bisceglie (nei panni di segretario), rappresenterebbe l’uomo giusto al posto giusto. Nel momento giusto, soprattutto, perché la sua esperienza gli tornerà molto utile in un frangente in cui non sarà facile districarsi nei mille rivoli che riguardano e investono il pianeta-Foggia.
53 anni, già noto negli ambienti federali per essere stato dal ‘98 al ‘03 collaboratore della giustizia sportiva del Comitato Regionale Puglia, il dirigente ha ottenuto il titolo di collaboratore nella gestione delle società sportive specializzandosi nel settore amministrativo, nonché il master organizzato dal Coni.
E’ tributarista specializzato in diritto sportivo col patentino di direttore sportivo conseguito a Coverciano, e nel suo curriculum vanta precedenti esperienze, oltre che con il Bisceglie, con il Bari e il Monopoli. Oltre che una breve parentesi anche con il Foggia: proprio così, Ingravallo nel ‘13 (gestione Lo Campo) in 2^ Divisione assunse infatti l’incarico di coordinatore dell’area segreteria. Esperienza lampo che durò solo qualche mese, ignoti i motivi che portarono al divorzio anticipato.
Ingravallo farà comodo, eccome a Canonico, che oltre a mantenere fede alla promessa di una squadra competitiva che dovrà essere in grado di lottare peri primi posti, è chiamato anche a rafforzare gli argini del club.
E ad assicurargli professionalità che gli garantiscano di essere al passo oltre che con i tempi, pure con le altre pretendenti al successo finale. Non è sufficiente infatti allestire un organico di prima scelta, senza poi assicurargli tutti i supporti di cui necessita per esprimersi ai massimi livelli. Un passaggio quest’ultimo che a via Gramsci dovranno tenere ben presente se si vorranno perseguire determinati traguardi.
Nel frattempo la grande restaurazione introdotta a partire dalla scorsa estate dal patron procede spedita, un anno dopo sono tanti i volti nuovi introdotti dalla proprietà per orientare nel verso desiderato la svolta.
Zone Transition
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Passaggio pressoché obbligato, anche se non tutte le ciambelle riescono col buco, e talvolta si rendono necessari alcuni avvicendamenti in corsa. Che bisogna mettere in preventivo quando si ha intenzione di resettare e ripartire da zero, o quasi.